Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Il nuovo centro culturale di Arles sorgerà sull’ex scalo ferroviario SNCF. Nonostante il termine dei lavori per il 2020, il complesso sta già prendendo forma. Ospiterà un centro interdisciplinare dedicato all’arte, alla ricerca e all’istruzione. L’ex stazione ferroviaria di Arles è stata per molti anni la sede delle famose mostre di Les Rencontres, il prestigioso festival fotografico conosciuto in tutto il mondo. Ed è proprio qui che sorgerà il nuovo LUMA Arles, il centro d’arte contemporanea e interdisciplinare. Finanziato in parte dal collezionista svizzero Maja Hoffmann, attraverso la fondazione LUMA, l’intero complesso occuperà un’area di circa 80mila metri quadrati di cui almeno 15 mila saranno dedicati alla iconica torre, alta 56 metri, l’Arts Resource Center. L’intero complesso, basato sul ripristino dei vecchi capannoni ferroviari, è progettato da grandi nomi del mondo dell’architettura: Frank Gehry, Annabelle Selldorf e Bas Smets. Arts Resource Center: l’incubatore artistico dall’aspetto riflettente Vista città Arles con la torre sullo sfondo Il grande progetto di riqualificazione destinato ad ospitare artisti di tutti il mondo, sta coinvolgendo rinominati architetti: lo studio Selldorf Architects si sta occupando della conversione di una serie di ex capannoni industriali, in passato dedicati alla riparazione delle locomotive a vapore, in spazi espositivi. Il paesaggista Bas Smets sta seguendo la progettazione del giardino pubblico, chiamato Parc des Ateliers, adiacente all’intero complesso. Il cuore del progetto è la torre progettata da Frank Gehry, dall’aspetto curvo e riflettente. Per realizzare la sua facciata sono stati utilizzati più di 10 mila blocchi di acciaio inossidabile caratterizzati da un’elevata capacità di riflettere la luce. L’Arts Resource Center sarà l’edificio principale, al suo interno ci saranno spazi di lavoro per gli artisti, centri di ricerca, sale per workshop, archivi storici ed una caffetteria che servirà da hub tra gli ospiti della struttura, dove poter scambiare esperienze e idee. Per favorire l’integrazione visiva tra la torre e gli spazi industriali adiacenti, l’ingresso dell’Arts Resource Center è caratterizzato da un vasto atrio circolare, che richiama l’anfiteatro romano della città di Arles, patrimonio UNESCO. Hoffmann, che pare abbia contribuito al progetto con 150 milioni di euro, ha ereditato la sua ricchezza dalla società farmaceutica Hoffmann-La Roche. Cresciuto ad Arles, sta continuando la tradizione familiare di investire nella città, ma i suoi piani hanno incontrato alcune critiche. François Hebel, direttore di grande successo di Arles dal 2001 al 2014, si è dimesso quando è stato annunciato che la Fondazione LUMA avrebbe rilevato il sito della manifestazione. “Sette anni fa, ho suggerito a Maja Hoffmann di acquistare questi atelier per ristrutturarli per Les Rencontres d’Arles. Ma nel 2009 ha cambiato idea e ha ideato il progetto di un centro d’arte contemporanea. Voleva, a poco a poco, espellere Les Rencontres” ha dichiarato Hebel. img by Hervé HÔTE Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento