Cappotto termico, distanze legali e aumento di cubatura: c’è il rischio di commettere un abuso edilizio 05/11/2024
Bonus ristrutturazioni confermato nel 2025: cosa cambia tra prima e seconda casa, scadenze e lavori ammessi 01/11/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
L’idea di realizzare una grande cittadella ospedaliera in una zona periferica di Milano nacque nel 1927 con l’acquisto di un vasto appezzamento di terreno, allora praticamente disabitato, tra Affori e Niguarda, comuni che dal 1923 erano entrati a far parte del municipio milanese. Il nuovo Ospedale Ca’ Granda Niguarda doveva essere una struttura ospedaliera moderna e per realizzarlo fu necessario mettere in campo esperti provenienti da diversi settori, particolari competenze scientifiche e tecnologiche, nuove idee in campo architettonico e urbanistico. Da sempre infatti Niguarda ha rappresentato un modello per quello che riguarda l’architettura ospedaliera: in Italia, forse per la prima volta, la tipologia a padiglioni è stata coniugata con l’ospedale monoblocco tipico degli Stati Uniti. Come progettisti furono interpellati l’ing. Giulio Marcovigi e l’arch. Giulio Arata con la sovrintendenza sanitaria del prof. Enrico Ronzani e nel 1932 iniziarono i lavori per il “nuovo grande ospedale generale” che avrebbe dovuto soddisfare le crescenti esigenze di una città in continua espansione. I lavori continuarono con ritmo costante nonostante i disagi delle sanzioni economiche e delle guerre d’Africa e di Spagna; nel 1939 l’ospedale iniziò a funzionare mettendo a disposizione due grandi padiglioni centrali, che ospitavano circa 1.500 posti letto; successivamente i lavori proseguirono con la realizzazione dei padiglioni delle specialità, quello dei servizi generali, la centrale termica, gli ambulatori, l’accettazione, la chiesa e, infine, il palazzo dell’ingresso. La spesa globale – terreno e arredi compresi – all’epoca ammontò a 101 milioni di lire. Negli anni ‘50 fu necessario introdurre alcune modifiche organizzative e strutturali ricostruendo le parti danneggiate dai bombardamenti e incrementando i servizi ospedalieri, riorganizzando gli istituti e aggiungendo nuovi padiglioni. Da allora l’imponente struttura di Niguarda è cresciuta ulteriormente e si è ampliata all’interno del perimetro originario delimitato dalla cinta, i volumi edilizi sono stati modificati e ne sono stati aggiunti di nuovi, continuando a mantenere invariati i viali, i percorsi pedonali, gli spazi verdi e gli arredi esterni con le fontane e i gruppi scultorei firmati da Arturo Martini e Mario Sironi che accolgono i visitatori sul piazzale antistante all’imponente palazzo di ingresso. Intervenire su una struttura complessa Nel gennaio 2010 si sono conclusi i lavori del primo lotto del nuovo ospedale Niguarda, che hanno portato alla realizzazione del Blocco Sud (un complesso destinato ad attività sanitarie), di un parcheggio a più piani, di un polo logistico, di un polo tecnologico attrezzato con tre gruppi di cogenerazione e di tre cunicoli che saranno utilizzati per gli impianti, per i trasporti e per il passaggio pedonale. I lavori sono durati meno di tre anni, un tempo estremamente ridotto considerata la complessità dell’intervento e il fatto che l’attività dell’ospedale non è mai stata interrotta. Il Blocco Sud è costituito dal Padiglione Ponti (ristrutturato integralmente) e da un blocco di nuova costruzione, oltre ai corpi di collegamento orizzontale e verticale tra tutti gli edifici del Blocco (sia ristrutturati che di nuova costruzione). All’interno di esso hanno trovato collocazione le discipline ad alta intensità di cura: oncologia, ematologia, tutto progetto sanitario è stata quella di superare il concetto di reparto, puntando invece sulla qualità e sull’articolazione in diversi gradi di intensità e specificità dell’assistenza. Nel grande ingresso a breve saranno disponibili 28 sportelli di prenotazione e accettazione e verranno collocati anche alcuni negozi e servizi di pubblica utilità. Il Padiglione Ponti – l’intervento di Mapei L’edificio che ospita il Padiglione Ponti è composto da quattro piani ed è stato interamente ristrutturato. Inizialmente sono stati ripristinati i pilastri e le travi rimuovendo le porzioni di calcestruzzo ammalorato e portando in superficie i ferri di armatura. Dopo aver rimosso completamente la ruggine, i ferri sono stati trattati con due mani di malta cementizia monocomponente anticorrosiva rialcalinizzante MAPEFER 1K. A completa asciugatura di MAPEFER 1K, il ripristino corticale degli elementi strutturali è stato eseguito con MAPEGROUT T40, che mescolato con acqua si trasforma in una malta molto lavorabile, di consistenza tissotropica, facilmente applicabile su superfici verticali senza bisogno di casserature fisse. Al piano rialzato è stato necessario intervenire anche per il rinforzo strutturale della soletta, applicando una prima mano, dello spessore di circa 4 mm, di PLANITOP HDM, malta cementizia bicomponente a reattività pozzolanica. Impiegata, come in questo caso, in abbinamento con la rete in fibra di vetro MAPEGRID G 220, essa costituisce un rinforzo strutturale armato ideale per supporti in muratura. Sul primo strato ancora fresco di PLANITOP HDM, è stata posata la rete MAPEGRID G 220; successivamente è stato steso un secondo strato di PLANITOP HDM fino a ricoprire completamente la rete. L’intradosso del piano interrato è stato rinforzato con l’applicazione della malta bicomponente fibrorinforzata a elevato valore di adesione PLANITOP HDM MAXI abbinato alla rete MAPEGRID G 220. L’adesivo epossidico a consistenza tissotropica ADESILEX PG1, specifico per incollaggi strutturali, è stato usato per inghisare le putrelle in acciaio sulle pareti. I raccordi tra il telaio metallico e la struttura circostante in calcestruzzo sono stati poi riempiti con MAPEGROUT COLABILE. In generale, laddove i pilastri durante i sopralluoghi presentavano lesioni, queste ultime sono state ricucite strutturalmente con iniezioni effettuate con la resina epossidica superfluida EPOJET. Per la realizzazione su tutti i piani dei massetti di sottofondo è stato utilizzato TOPCEM, legante idraulico speciale per massetti a presa normale miscelato con sabbia fornita da VA-GA (società del Gruppo Mapei che produce inerti di elevato standard qualitativo), con asciugamento veloce in 4 giorni e a ritiro controllato. Successivamente l’intervento è continuato con la stesura dell’appretto PRIMER G (applicato nella proporzione di 1:2 di acqua) per conferire solidità superficiale prima della posa dei diversi rivestimenti scelti. Per ottenere una planarità perfetta le superfici sono state rasate con la lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC) ULTRAPLAN ECO. Per rivestire i pavimenti delle stanze e dei corridoi sono stati utilizzati teli in linoleum posati con l’adesivo ULTRABOND ECO V4 SP, un adesivo universale in dispersione acquosa a bassa emissione di sostanze organiche volatili (VOC). Il pavimento della galleria coperta tra il Padiglione Ponti e la nuova parte del Blocco Sud è stato rivestito con lastre in marmo di Botticino (spessore 3 e 4 cm) incollate con GRANIRAPID, l’adesivo cementizio particolarmente adatto per l’incollaggio di pavimenti sottoposti a traffico pesante. Anche sulle scale che collegano i diversi piani sono state posate lastre in marmo Bianco Sardo (spessore 4 cm), in questo caso incollate con KERAFLEX MAXI S1, adesivo cementizio migliorato, resistente allo scivolamento e con tempo aperto allungato di classe C2TE con tecnologia Low Dust che consente di ridurre sensibilmente l’emissione di polvere durante la miscelazione del prodotto. I massetti di sottofondo dei balconi sono stati realizzati con TOPCEM PRONTO, malta premiscelata pronta all’uso a presa normale con ritiiro controllato per la realizzazione di massetti ad asciugamento veloce (4 giorni). Prima della posa del rivestimento in gres porcellanato (dimensione 20×10 cm) incollato con KERAFLEX MAXI S1, precedentemente le superfici sono state impermeabilizzate con la malta cementizia bicomponente MAPELASTIC, applicata in due strati. Il Blocco Sud Le nuove costruzioni che compongono il Blocco Sud sono articolate in due edifici di 6 livelli totali, una galleria coperta dove si trovano la hall di ingresso e due edifici di 5 livelli; all’interno si trovano 469 posti letto, 27 postazioni di terapia intensiva, 77 ambulatori, 17 sale operatorie, 6 sale di interventistica cardiovascolare, 2 risonanze magnetiche, 2 TAC, 7 radiologie. Per la realizzazione dei massetti di sottofondo su tutti i piani del Blocco Sud è stato utilizzato il legante idraulico speciale per massetti TOPCEM miscelato con aggregato frantumato VA-GA 0-4. Nelle sale operatorie e nelle camere, prima della posa del rivestimento in linoleum, il supporto è stato trattato con l’appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa PRIMER G. Si tratta di un promotore di adesione fissativo di residui in polvere perfettamente in grado di uniformare l’assorbimento dei sottofondi prima della rasatura oppure dell’incollaggio. Successivamente, per ottenere una planarità perfetta sulle superfici l’intervento di lisciatura è stato effettuato con la rasatura autolivellante ULTRAPLAN ECO applicata in uno spessore di 5 mm. Per rivestire i pavimenti con i teli in materiale vinilico è stato utilizzato l’adesivo ULTRABOND ECO 380, adesivo in dispersione acquosa, a forte e rapida presa iniziale, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili. Per ancorare i passacavi metallici al calcestruzzo è stato usata la malta fluida MAPEFILL. Per la sigillatura monolitica dei giunti di frazionamento dei sottofondi è stato utilizzato l’adesivo epossidico EPORIP e per sigillare alcune sezioni di PVC è stato usato il sigillante siliconico MAPESIL AC. Il Parcheggio Sud Nelle immediate vicinanze del nuovo Blocco Sud è stato realizzato un ampio parcheggio a disposizione dei pazienti e dei visitatori che usufruiscono del servizi dell’ospedale. Il parcheggio è composto da sei semipiani e può ospitare oltre 700 automobili. Per la regolarizzazione del diaframma l’intervento ha visto l’applicazione della malta di consistenza tissotropica MAPEGROUT T40. I ferri di armatura sono stati protetti con MAPEFER 1K, malta per la protezione anticorrosiva dei ferri di armatura nel ripristino del calcestruzzo effettuato con malte a ritiro compensato della linea Mapegrout. Per rivestire le pareti esterne del parcheggio sono state scelte lastre in marmo posate con l’adesivo cementizio a presa rapida e a scivolamento verticale nullo KERAQUICK. Scheda tecnica Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano Progettisti: Giulio Marcovigi-Giulio Arata-Enrico Ronzani Anno di costruzione: 1933 Periodo di intervento: 2007-2009 Intervento Mapei: fornitura di prodotti – Padiglione Ponti: ripristino degli elementi in calcestruzzo, realizzazione massetti, rasatura delle superfici, impermeabilizzazione balconi e posa gres porcellanato, posa linoleum nelle camere e nei corridoi. Blocco Sud: realizzazione massetti, rasatura delle superfici, posa linoleum nelle camere e nelle sale operatorie, posa marmo nella galleria. Parcheggio sud: ripristino degli elementi in cls e posa marmo. Progettisti: progetto architettonico arch. L. Lazzari; progetto strutture ing. C. Migliora e ing. F. Valaperta. Committente: Progeni, Milano Direttore lavori: ing. L. Brusaferro Impresa esecutrice: Nico Scarl; ing. Fabrizio Ceriani (direttore tecnico cantiere), geom. Alfio Musumeci (direttore cantiere) Imprese di posa: Planmeca, Gangemi, Effe Emme, Liuni, Diffusion Group Materiali posati: lastre in marmo, linoleum, gres porcellanato Coordinamento Mapei: Massimiliano Nicastro, Andrea Annoni, Paolo Baldon, Luca Ferrari, Mapei SpA Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento