Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
La trasformazione del tetto in terrazzo richiede un lavoro accurato, soprattutto nella valutazione dell’isolamento e dei carichi, ma il risultato è enormemente vantaggioso, anche per il valore commerciale della struttura. E se il terrazzo è un giardino è possibile risparmiare anche sulla bolletta dell’energia elettrica. Ecco l’iter da seguire e un esempio molto ben riuscito di terrazzo/giardino Indice degli argomenti: I passaggi tecnici La pavimentazione Normativa e costi Tetti e cappotti verdi Il progetto di tetto verde dell’agronomo e paesaggista Luigina Giordani Se si ha a disposizione una porzione di spazio calpestabile sul tetto di casa un’idea vantaggiosa è quella di ricavare una terrazza, non solo perché si aumenta lo spazio vivibile dell’abitazione con una “stanza all’aperto” ma anche perché si conferisce alla struttura un ulteriore fattore di isolamento e un valore aggiunto sul piano commerciale. I passaggi tecnici Il primo intervento da realizzare riguarda l’impermeabilizzazione della soletta in cemento armato: occorre prevedere una guaina isolante e teli impermeabilizzanti, per la prima si può optare per una pellicola in plastica spessa circa 2 mm, per lo strato impermeabilizzante vi sono diverse opzioni, l’ideale è un prodotto traspirante al vapore e impermeabile all’acqua. AQUAZIP GE 97 che fa parte del Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti di Fassa è una guaina elastica cementizia bicomponente per l’impermeabilizzazione di pavimentazioni esterne prima della posa in opera di nuove piastrelle. La membrana deve avere uno spessore di circa 3/4 mm. Infine si livella il terreno con il massetto e quindi si può posare il pavimento. Roof System S-30 Forte è la copertura piana di Saint-Gobain – Isover con isolante minerale e membrana in doppio strato ad elevate resistenze meccaniche. Ha la certificazione Bureau Veritas. Se il terrazzo non è a pozzo di luce è necessario realizzare un parapetto di protezione. Anche qui le opzioni sono molteplici: si va dal ferro battuto al cemento, all’acciaio inox, fino al legno e al vetro. E’ di Schüco il parapetto minimale, completamente in vetro AR FG 300 Aluminium Railing Full Glass 300. Ha una struttura modulare e può essere installato in diverse soluzioni: a pavimento, consente di limitare al massimo i lavori di muratura; a fronte soletta, permette di mantenere in vista dall’interno solo il vetro, senza interventi di muratura; a incasso nel pavimento, sottolinea il design minimale del parapetto, con il vetro come principale protagonista. La pavimentazione Uno degli elementi più importanti in questo intervento è la scelta della pavimentazione perché da questa dipenderà anche lo stile e il livello del progetto. Una soluzione di alta qualità sono i pavimenti in gres porcellanato che creano continuità con i rivestimenti interni e sono resistenti. Keope presenta Percorsi Smart la una collezione di pavimenti per interno ed esterno in grès porcellanato effetto pietra, che si caratterizza per resistenza all’usura, al calpestio e allo scivolamento Ma le opzioni sono davvero varie e si può optare anche per alcuni tipi di parquet trattati appositamente per outdoor. Normativa Il rifacimento del tetto e la sua trasformazione in terrazzo è un intervento che rientra nei lavori di edilizia e quindi richiede un permesso di costruzione presso il comune di riferimento. La realizzazione del parapetto è un lavoro regolato dal D.m. 236/89: l’altezza del parapetto deve essere di almeno 100 cm e la sua superficie verticale deve tale da non poter essere attraversata da una sfera di 10 cm di diametro. Costi Difficile dare una cifra esatta per un lavoro di questo tipo perché le varianti sono molteplici, sia nella scelta dei materiali che nella tipologia di terrazza che si va a realizzare le terrazze a tasca per esempio non necessitano di parapetto. Senza poi parlare degli arredi, dei complementi e di piante e aree verdi la cui presenza e tipologia è ovviamente a discrezione del proprietario. Possiamo indicativamente dire che l’impermeabilizzazione del terrazzo, cioè guaina e strato impermeabilizzante hanno un prezzo di circa 40 euro al mq; il massetto oscilla tra 10 e 25 euro al mq; e poi c’è il grande range della pavimentazione che varia in base alla tipologia: gres, 10/20 euro al mq più posa in opera 15 euro circa; legno, 40 euro al mq circa; pietra naturale da 20 a 70 euro al mq. Tetti e cappotti verdi Una soluzione molto interessante, se il contesto lo permette, è la realizzazione di un tetto verde, un giardino con diversi spazi funzionali e prevalenza di aree verdi. Un intervento siffatto rappresenta un vero e proprio cappotto verde e consente di ridurre in estate la temperatura di 3°C e di ridurre il flusso termico di circa il 50%. È quanto emerge da una recente ricerca dell’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico e sostenibile (ENEA), documentata con un dossier dal titolo “Infrastrutture “verdi” per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e la qualità del microclima nelle aree urbane”. Arianna Latini, ricercatrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica, ha spiegato che l’Agenzia, attraverso una sperimentazione avviata nel 2013, ha potuto verificare che le coltri vegetali messe a copertura del solaio e delle pareti esterni dell’edificio prototipo presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia, vicino a Roma, sono in grado di mantenere le temperature superficiali al di sotto dei 30 °C ed evitano le variazioni termiche che si verificano a livello delle superfici di tetti e pareti privi di vegetazione, che raggiungono picchi di temperatura di oltre 50 °C nelle ore più calde I risultati della sperimentazione evidenziano, inoltre, che si possa ottenere una riduzione dei consumi elettrici di circa 2 kWh/m², ovvero un risparmio di energia elettrica di circa 200 kWh per la climatizzazione estiva di un’abitazione di 100 mq. Per la realizzazione di un tetto verde non serve il permesso di costruire. Il progetto di tetto verde Un esempio mirabile di tetto verde adibito a giardino ce lo fornisce l’agronomo e paesaggista Luigina Giordani con questo lavoro realizzato nelle Marche (a Massignano, in provincia di Ascoli Piceno) che lei ha chiamato, appunto “terrazzo/giardino” perché ha tutti gli elementi del giardino ma si trova sul terrazzo di un edificio adibito per metà a vivaio e per metà ad abitazione. Il committente è il titolare del vivaio, nonché proprietario dell’edificio. Al secondo piano il dell’edificio aveva un piccolo terrazzino rettangolare (20 mq circa) con un gazebo. Aderente a questo ha realizzato 200 mq di uffici facendo il tetto piano e mantenendo il collegamento con il vecchio terrazzo. In pratica, dal vecchio terrazzo si salgono tre gradini e si arriva su quello nuovo. Nel vecchio terrazzo si sviluppa un angolo super attrezzato con cucina, tavolo, barbecue e pergolato, poi si salgono pochi gradini e ci si trova nel “salotto” (zona conversazione, living), ancora qualche gradino e si cammina nell’area verde con alberi e arbusti e una vasca idromassaggio. “Fare un terrazzo di questo genere è come pensare ad un giardino, è necessario creare gli ambienti per poter vivere appieno lo spazio”, spiega la progettista. “L’elemento più complesso è stato quello di recuperare un metro di dislivello tra vecchio e nuovo terrazzo, adesso la superficie su cui si passeggia è molto fluida, grazie al recupero delle quote attraverso gradini morbidi e attraverso la divisione degli spazi. Non ci sono stati problemi di carichi perché l’edificio è nuovo”. L’impermeabilizzazione realizzata non è quella con il catrame ma è in EPDM (una gomma sintetica elastica e resistente agli agenti atmosferici e ai raggi UV), poi c’è uno strato di feltro a protezione dell’impermeabilizzazione, poi ancora un alveolare e infine un sottile foglio di strato drenante. La criticità maggiore in lavori come questo è valutare bene il carico che l’edificio può sopportare, in genere si parla di 200 kg a mq, ma ogni contesto è a sé stante. Sulle strutture nuove è facile perché si struttura il solaio in maniera da tollerare un determinato peso, ma nelle strutture non nuove va valutato con grande attenzione. Per la realizzazione del verde pensile non ci si può improvvisare, bisogna seguire scrupolosamente la normativa di riferimento UNI 11235:2015 che fornisce tutti i passaggi nel dettaglio su come realizzare la stratigrafia e guida alla scelta dei materiali. Verde isolante è sinonimi di risparmio energetico. Difficile dare un prezzo a lavori di questo tipo, possiamo solo dire che per la realizzazione degli spazi vegetali, se si opta per un verde estensivo, con substrato più basso (15/20 cm circa), il costo è minore; se invece ci orientiamo verso aree a verde intensivo, con gli alberi (fino 60 cm), il costo è maggiore. L’opera è stata realizzata da Harpo. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento