Patente a crediti per lavorare nei cantieri, come funziona

Dal 1° ottobre 2024 per lavorare nei cantieri sarà obbligatoria la patente a crediti. Vediamo come funziona e come richiederla.

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Patente a crediti per lavorare nei cantieri, come funziona

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha fornito le prime indicazioni sulla patente a crediti, della quale è stato illustrato il decreto attuativo. Sono state rese note, infatti, le modalità attraverso le quali è necessario presentare la domanda, i contenuti informativi della patente stessa e le procedure per la sua sospensione cautelare nel caso in cui dovessero verificarsi degli infortuni all’interno dei cantieri. Tra le indicazioni fornite dal Ministero ci sono anche quelle relative all’incremento e al recupero dei crediti.

Ma entriamo un po’ e cerchiamo di capire come funziona la nuova patente a crediti per lavorare nei cantieri.

Patente a crediti: cosa serve per lavorare nei cantieri

Il Ministero del Lavoro ha fornito le indicazioni sulla patente a crediti per lavorare nei cantieri a seguito della pubblicazione del decreto attuativo. La nuova misura entrerà in vigore il 1° ottobre 2024 ed ha uno scopo ben preciso: migliorare la sicurezza all’interno dei cantieri.

Patente a crediti: cosa serve per lavorare nei cantieri

Ad introdurre la misura è stato il Decreto Pnrr bis: la patente a punti è, sostanzialmente un sistema di qualificazione a crediti per i soggetti che operano all’interno dei cantieri temporanei o mobili. Sono esclusi unicamente quanti effettuano delle semplici forniture o delle prestazioni intellettuali.

Come richiederla

Dal 1° ottobre 2024 è possibile presentare la domanda per ottenere la patente a punti. La richiesta dovrà essere effettuata sul portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro dal legale rappresentante dell’impresa o dal lavoratore autonomo.

Come richiedere la patente a crediti

Per presentare la domanda è necessario essere in possesso dei seguenti documenti:

  • iscrizione alla Camera di commercio;
  • possesso del Durc valido;
  • possesso della certificazione di regolarità fiscale.

Attraverso una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà deve essere certificato l’adempimento degli obblighi formativi, il possesso di Duvri (documento unico di valutazione dei rischi interferenti) valido, la designazione del responsabile servizio prevenzione e protezione (Rspp), se previsto.

Inizialmente la patente a crediti ha un punteggio di 30 punti per le imprese e per i professionisti. Si potrà lavorare nel caso in cui se ne possiedono almeno 15. In un periodo di 40 anni, le imprese possono riuscire ad ottenere fino ad un massimo di 100 punti.

L’importanza della storicità aziendale

Grazie alla storia dell’azienda (che si deduce dalla data di iscrizione alla Camera di Commercio), oltre ai 30 punti iniziali, è possibile avere ottenere i seguenti punti:

  • fino a 5 anni: 0;
  • da 5 a 10 anni: 3;
  • da 11 a 15 anni: 5;
  • da 16 a 20 anni: 8;
  • oltre 20 anni: 10.

Dopo il rilascio della patente e fino a vent’anni da questa data viene attribuito 1 punto ogni biennio senza che siano state commesse delle violazioni.

Attribuzioni di ulteriori punti della patente a crediti

Oltre alla situazione che abbiamo appena descritto, le imprese hanno la possibilità di ottenere fino ad un massimo di 40 punti nel caso in cui vengano effettuati degli investimenti o della formazione:

  • per delle azioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro vengono attribuiti fino a 30 crediti;
  • per altre azioni o condizioni sono assegnati fino a 10 crediti.

Come vengono attribuiti i punti della patente a crediti

Le aziende hanno la possibilità di ottenere fino a 30 crediti per per attività, investimenti, formazione aggiuntive in materia di salute e sicurezza sul lavoro nei seguenti casi:

  • vengono utilizzate delle soluzioni tecnologicamente avanzate concordate con le parti sociali, che risultano essere più rappresentative;
  • vengono effettuati degli investimenti per formare i lavoratori – oltre ai corsi obbligatori – in particolar modo quelli stranieri;
  • viene ottenuta la certificazione di un SLG conforme alla UNI EN ISO 45001.

Altri dieci crediti vengono attribuiti nel caso in cui l’azienda sia in possesso dei seguenti requisiti:

  • abbia la certificazione SOA di I e II classifica;
  • provveda ad applicare gli standard contrattuali e organizzativi certificati per l’impiego della manodopera;
  • risulti essere in possesso dei requisiti reputazionali, che devono essere valutati sulla base di indici qualitativi e quantitativi e su degli accertamenti definitivi. I suddetti requisiti devono esprimere l’affidabilità dell’impresa in fase esecutiva e il rispetto della legalità

Patente a crediti, quando viene sospesa

Le aziende si possono vedere decurtati i punti della patente a crediti a seguito di provvedimenti definitivi, ossia quando c’è una sentenza passata in giudicato. I suddetti provvedimenti – legati a delle violazioni in ambito lavorativo all’interno del cantiere – possono portare ad una sospensione della patente fino a dodici mesi.

Situazione più grave si viene a verificare in caso di infortuni mortali per colpa grave del datore di lavoro: in questo caso la sospensione è obbligatoria. Può essere disposta, invece, quando si verifica un infortunio che determina l’inabilità permanente o la menomazione irreversibile del lavoratore.

Patente a crediti, quando viene sospesa
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Ad adottare la sospensione, in entrambi i casi, è l’Ispettorato del Lavoro, che al termine della stessa provvede a verificare il ripristino delle condizioni di sicurezza nel cantiere dove si è verificata la violazione.

I diretti interessati hanno la possibilità di recuperare fino a 15 punti attraverso dei percorsi di formazione. Spetterà direttamente ai rappresentanti dell’Inl e dell’Inail effettuare le valutazioni del caso e confermare il recupero dei punti.

Patente a punti, cosa ne pensano i sindacati

A fare il punto della situazione sulla patente a punti ci ha pensato Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil, che ha spiegato che “nonostante diverse proposte dei sindacati siano state accolte, riteniamo la misura molto parziale. Del resto, partendo da una legge fatta male gli spazi per migliorarla, in fase di decreto attuativo, erano veramente pochi”.

Genovesi continua spiegando che:

“Abbiamo provato a migliorare i testi del Ministero ottenendo l’obbligatorietà della sospensione della patente in caso di infortunio mortale imputabile all’azienda, e non la mera possibilità prevista dalle prime bozze; il rafforzamento del ruolo degli RLST nell’accesso a tutte le informazioni della specifica impresa e ai lavori della commissione per il recupero dei crediti; il riconoscimento della formazione aggiuntiva e della formazione per i migranti; la valorizzazione delle imprese con i dipendenti più professionalizzati o che hanno fatto maggiori investimenti proprio sulla sicurezza.”

Il giudizio della Fillea sulla patente a punti è negativo. Secondo Genovesi, “sin dall’inizio non si è voluto scommettere su un sistema che qualifichi all’ingresso le imprese, con formazione e verifiche preventive su competenze, mezzi, capacità finanziarie, rendendo obbligatorie le certificazioni SOA per gli appalti pubblici e privati, con una proporzionalità tra qualità e dimensione di impresa, quantità e valori dei lavori da svolgere. È come se a 18 anni avessero tutti diritto alla patente di guida, senza prima conoscere il codice della strada e solo in un secondo momento fossero sottoposti a un sistema di penalità in base a quanti pedoni investono”.

Anche CNA, Associazione Imprese Artigiani, nel corso dei confronti con il Ministero del Lavoro ha espresso un giudizio piuttosto critico, sottolineando che “la patente a crediti non rappresenta lo strumento idoneo a qualificare le imprese e innalzare i livelli di sicurezza”. Secondo l’Associazione in particolare servirebbe maggiore chiarezza, soprattutto “per quanto riguarda le procedure telematiche di rilascio della patente, la sospensione cautelare della patente e il mancato coinvolgimento delle associazioni dei datori di lavoro nelle commissioni che dovranno valutare la congruità dei corsi di formazione per il recupero dei crediti decurtati”. CNA segnala infine che i tempi per il rilascio delle patenti, circa un milione entro la fine di settembre, sono troppo stretti.

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