Patrimonio edilizio, la foto di Enea

Pubblicato di recente il Report Enea che quantifica la consistenza del parco immobiliare nazionale. Un’analisi approfondita in vista degli obiettivi di risparmio energetico stabiliti dalle nuove direttive europee. 12 milioni e 400 mila gli edifici residenziali e un milione e 700mila quelli a uso non residenziale. Una mappa, edilizia ed energetica, di tutte le tipologie di edifici pubblici e privati

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Patrimonio edilizio in Italia, la foto di Enea

In Italia, secondo il censimento Istat del 2011, sono presenti 12 milioni e 187mila edifici residenziali (secondo i dati riportati nella Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale pubblicata nel 2021, il totale ammonta invece a 12.420.403; nda): più del 60% è stato costruito prima del 1976, anno di entrata in vigore della prima legge sul risparmio energetico, la 373 del 30 marzo.

Sempre secondo i dati del censimento Istat del 2011, ai 12milioni e oltre di edifici residenziali si aggiungono 1.576.159 edifici o complessi di edifici non residenziali (destinati principalmente a produzione 19%; commercio 16%; servizi 12%), per un totale di 13.763.857 edifici o complessi di edifici utilizzati.

Includendo anche i fabbricati inutilizzati, il totale degli edifici o complessi di edifici esistenti in Italia ammonta a 14.515.795.

Edifici residenziali in Italia per numero e superficie. Dati 2018
Edifici residenziali per numero e superficie, nel 2018, per epoca di costruzione e per zona climatica (fonte, Enea, Dipartimento Enea di Efficienza energetica)

Quella descritta è la fotografia che emerge dal Report La consistenza del parco immobiliare nazionale, pubblicato di recente dal Dipartimento Enea di Efficienza energetica.

L’obiettivo dello studio

Scopo dello studio è capire la consistenza del patrimonio edilizio nazionale in vista degli interventi che potranno essere necessari per conseguire gli obiettivi di risparmio energetico stabiliti dalle nuove direttive Ue.

Utilizzando diverse fonti, il Rapporto individua circa 770mila unità immobiliari di proprietà pubblica, di cui 670mila non vincolate e quindi potenzialmente soggette agli obblighi di riqualificazione energetica previsti dalle direttive.

Ripartizione per zona climatica della superficie delle abitazioni in Italia; dati 2021
Ripartizione per zona climatica della superficie delle abitazioni; dati 2021 (fonte, Enea, Dipartimento Enea di Efficienza energetica)
Edifici residenziali in Italia per zona climatica
Edifici residenziali per zona climatica

L’analisi degli Attestati di prestazione energetica contenuti nel Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica, evidenzia un miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili certificati, con una riduzione della percentuale nelle classi energetiche meno efficienti (F e G) di oltre il 4% nel residenziale e di circa l’1,5% nel non residenziale.

Aumentano in Italia gli attestati di prestazione energetica

 “Il Report – spiega uno dei curatori dello studio, Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio Enea di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano -rappresenta un punto di partenza necessario per tracciare gli scenari di intervento e di riqualificazione e risparmio energetico del patrimonio edilizio italiano, in linea con le nuove norme europee”.

Riqualificazione edilizia: le direttive europee

Con il Green Deal, proposto dalla Commissione nel 2019, i Paesi europei si sono impegnati a rendere l’Unione climaticamente neutra entro il 2050 e a portare al 55% gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030.

Per conseguire tali obiettivi, nel 2021 è stato presentato un pacchetto legislativo noto come “Pronti per il 55%” (si riferisce all’obiettivo della Ue di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030; nda).

Il pacchetto di provvedimenti, di cui sono parte integrante le rifusioni della direttiva sulle energie rinnovabili Red (direttiva Ue 2023/2413 del 18 ottobre 2023), della direttiva sull’efficienza energetica Eed (direttiva Ue 2023/1791 del 13 settembre 2023) e della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia Epbd IV (direttiva Ue 2024/1275 del 24 aprile 2024).

“In base a queste norme – commenta Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento Enea di Efficienza energetica – l’Italia dovrà procedere al conseguimento degli obiettivi previsti. Tutto ciò considerando che gli edifici nei Paesi dell’Unione rappresentano il 40% del consumo finale di energia e determinano il 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Di fatto, quasi il 75% degli edifici in Europa è attualmente inefficiente sotto il profilo energetico. Per questo diventa fondamentale definire la consistenza del parco immobiliare italiano a uso residenziale e terziario e indagarne la prestazione energetica media. In questo contesto, il Siape potrà essere uno strumento molto utile per monitorare il miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili e affrontare l’obiettivo estremamente sfidante di decarbonizzazione entro il 2050”.

Per migliorare la conoscenza relativa al parco immobiliare pubblico, Enea si è avvalsa della collaborazione del ministero dell’Economia e delle Finanze, che tramite il Dipartimento dell’Economia censisce le unità immobiliari detenute dalle pubbliche amministrazioni di tutta Italia.

Gli obiettivi delle direttive europee

Con la direttiva Eed ciascuno Stato membro deve garantire che almeno il 3% della superficie coperta utile totale (superiore a 250 metri quadrati) degli edifici riscaldati e/o raffrescati di proprietà degli enti pubblici sia ristrutturato ogni anno, per trasformarli in edifici a emissioni zero o quasi zero.

Con la direttiva Epbd gli Stati membri devono stabilire una traiettoria nazionale per la progressiva ristrutturazione del parco edilizio, espressa come diminuzione del consumo medio di energia primaria in kWh/mq/anno dell’intero parco immobiliare tra il 2020 e il 2050. I singoli Paesi devono quindi individuare il numero di edifici e unità immobiliari o superfici da ristrutturare annualmente, compreso il numero di edifici con le peggiori prestazioni.

In generale, gli Stati membri devono garantire che, a partire dal 2020, il consumo medio di energia primaria in kWh/mq/anno del parco immobiliare residenziale diminuisca di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.

Distribuzione delle abitazioni totali e occupate in Italia per regione; dati 2019
Distribuzione delle abitazioni totali e occupate per regione; dati 2019 (fonte, Enea, Dipartimento Enea di Efficienza energetica)
Distribuzione delle superfici delle abitazioni di proprietà pubblica nelle regioni italiane; dati 2019
Distribuzione delle superfici delle abitazioni di proprietà pubblica nelle regioni italiane; dati 2019 (fonte, Enea, Dipartimento Enea di Efficienza energetica)
Ripartizione per zone climatiche della superficie degli alberghi in Italia
Ripartizione per zone climatiche della superficie degli alberghi (fonte, Enea, Dipartimento Enea di Efficienza energetica)
Numero delle strutture ospedaliere di ricovero pubbliche e private nelle regioni italiane; dati al 2021
Numero delle strutture ospedaliere di ricovero pubbliche e private nelle regioni italiane; dati al 2021 (fonte, Enea, Dipartimento Enea di Efficienza energetica)
Ripartizione delle sedi scolastiche pubbliche e paritarie in Italia; anno scolastico 2019-2020
Ripartizione delle sedi scolastiche pubbliche e paritarie; anno scolastico 2019-2020 (fonte, Enea, Dipartimento Enea di Efficienza energetica)
Numero di unità immobiliari di palazzi storici e superfici: ripartizione per zona climatica in Italia
Numero di unità immobiliari di palazzi storici e superfici: ripartizione per zona climatica (fonte, Enea, Dipartimento Enea di Efficienza energetica)

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