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Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Ogni anno in Italia vengono prodotte 430.000 tonnellate di pneumatici di scarto (in Europa circa 2,5 milioni). Si tratta di una problematica per nulla di poco conto, per affrontare la quale da tempo si svolgono ricerche e si cercano soluzioni. Da qualche anno è ormai proibito, a causa dell’elevata tossicità, l’incenerimento dei pneumatici, ma anche il loro abbandono in discariche a cielo aperto, come del resto il seppellimento. Il Tire Log è un articolo brevettato dall’azienda “Re-Tread Products Inc.” la quale ha pensato di trasformare i pneumatici in materiale da costruzione e rivestimento, senza riprocessare la gomma, bensì semplicemente facendola a fette. In pratica, le parti laterali dei pneumatici vengono tagliate ed unite per formare lunghe strisce. Queste poi sono avvolte insieme, molto serratamente, in configurazione a spirale, in modo da costituire un robusto nucleo centrale di (quasi) qualunque diametro e lunghezza. A seguire tale avvolgimento viene ricoperto di uno strato di fibra di vetro che lo rende rigido. Così realizzato, il nucleo di gomma (e fili di acciaio, presenti nello pneumatico) rappresenta un modulo da costruzione dotato di ottime proprietà strutturali: esso è estremamente resistente ma allo stesso tempo flessibile. Ciò gli consente di essere impiegato come materiale per fabbricare strutture che debbano resistere ad eventi atmosferici violenti, come terremoti, alluvioni, frane. Il Tire Log è in grado di assorbire le forze provenienti da spostamenti d’acqua, vento violento, pressioni di neve e ghiaccioTire Log può essere utilizzato per costruire argini, dighe e pareti di contenimento, è, infatti, in grado di assorbire le forze provenienti da spostamenti d’acqua, vento violento, pressioni di neve e ghiaccio. Inoltre con esso si possono costruire piattaforme per sostenere strutture pesanti, strade a tronchi, rampe per barche, sponde e argini, barricate, rifugi in caso di tornado e terremoti. Fonte www.terranauta.it Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento