Polizza catastrofale, scatta l’obbligo dal 1° gennaio 2025

Le imprese italiane, a partire dal prossimo anno, sono obbligate a sottoscrivere una polizza catastrofale, un’assicurazione contro i danni causati dalle calamità naturali. Cosa deve coprire ed eventuali sanzioni.

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Polizza catastrofale, scatta l'obbligo dal 1° gennaio 2025

Dal 1° gennaio 2025 le imprese italiane dovranno stipulare una polizza catastrofale: un’assicurazione contro i danni causati dalle calamità naturali. A prevederlo è l’articolo 1, commi 101 e successivi della Legge 213/2023, la Legge di Bilancio 2024. Tra l’altro, recentemente MEF e MIMIT hanno presentato la bozza del decreto interministeriale attraverso il quale sono stati resi noti ulteriori particolari della novità.

Cerchiamo di capire di cosa si tratta nel dettaglio e quali sono i soggetti realmente obbligati a sottoscrivere la polizza catastrofale.

Polizza catastrofale, l’obbligo scatta dal 1° gennaio 2025

Ad introdurre l’obbligo di sottoscrizioni della polizza catastrofale è la Legge di Bilancio 2024, che impone questo nuovo onere alle imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia, a partire dal 1° gennaio 2025. L’assicurazione dovrà coprire i danni causati dagli eventi catastrofali e dalle calamità naturali, che possono impattare su terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali che risultino iscritti a bilancio.

Polizza catastrofale, l’obbligo scatta dal 1° gennaio 2025

In questo contesto particolare rilievo assume una disposizione prevista dal DDL Ricostruzione, che obbligherebbe le imprese assicurative ad anticipare il 30% del danno causato da un qualsiasi evento catastrofale, rendendo possibile alle aziende, in questo modo, accedere alle risorse necessarie per riprendere l’attività nel modo più veloce possibile.

Il decreto predisposto dai ministeri definisce l’ambito soggettivo – ossia le imprese che sono obbligate a sottoscrivere la polizza catastrofale – e quale debba essere l’oggetto della copertura assicurativa. Vengono definiti, inoltre, quali siano le calamità naturali e gli eventi catastrofali per i quali è necessario sottoscrivere un’assicurazione. Ma non solo: i premi devono essere proporzionali al rischio e devono tenere conto delle caratteristiche del territorio e di quanto siano vulnerabili i beni assicurati.

All’interno del decreto, inoltre, viene puntualizzato che le compagnie assicurative – pur rimanendo all’interno della propria tolleranza al rischio, ma soprattutto in coerenza con il fabbisogno di solvibilità globale – non possono rifiutarsi di sottoscrivere le suddette polizze con le imprese.

Importante in questo contesto anche l’apporto di Sace S.p.a., che potrà riassicurare il rischio di una compagnia attraverso la sottoscrizione di un’apposita convenzione, rispettando le condizioni di mercato.

L’obbligo per i privati

Rimanendo sempre fermi all’ambito delle polizze assicurative, l’articolo 23 del DDl Ricostruzione ha previsto esplicitamente una “Procedura di liquidazione anticipata parziale del danno”: è prevista la liquidazione immediata del 30% a copertura dei danni da eventi calamitosi naturali o causati dall’uomo, quando gli immobili sono collocati nei territori in stato di ricostruzione.

Una proposta avanzata da Nello Musumeci, Ministro della Protezione Civile, prevede l’introduzione dell’obbligo di una polizza catastrofale anche a carico dei privati. Musumeci sottolinea che gli eventi naturali sono sempre più frequenti: oggi solo il 5% delle imprese e il 6% degli edifici residenziali sono coperti da delle polizze contro i rischi di alluvione o di terremoto.

Polizze catastrofali, cosa devono coprire

Le polizze catastrofali devono coprire i danni che vanno ad impattare sui seguenti beni:

  • terreni e fabbricati;
  • impianti e macchinari;
  • attrezzature industriali e commerciali.

Le polizze catastrofali sottoscritte dalle aziende dovranno coprire, inoltre, i seguenti eventi naturali:

  • sismi;
  • alluvioni;
  • frane;
  • inondazioni;

La sottoscrizione dell’assicurazione non è obbligatoria per i professionisti e gli imprenditori agricoli, per i quali rimane una scelta facoltativa.

Le aziende che non dovessero adempiere a questo obbligo saranno escluse dalla possibilità di ottenere delle agevolazioni, dei contributi o delle sovvenzioni pubbliche in caso in cui abbiano subito dei danni da un evento naturale.

Le assicurazioni potranno includere uno scoperto o una franchigia, il cui tetto massimo non potrà essere superiore al 15% del danno subito, in modo da ripartire equamente i costi tra l’impresa e l’assicurazione.

Le sanzioni previste

Il mancato adempimento dell’obbligo di assicurazione contro i danni causati dalle calamità naturali prevede l’erogazione di alcune sanzioni:

  • alle imprese;
  • alle compagnie assicurative.

Come abbiamo visto le imprese che non sottoscriveranno l’assicurazione entro il 31 dicembre 2024 saranno escluse dai contributi pubblici e dalle agevolazioni finanziarie nel caso in cui dovessero registrare dei danni a seguito di un evento calamitoso.

Le compagnie assicuratrici che non dovessero adempiere all’obbligo di sottoscrivere una polizza si vedranno irrogare una sanzione compresa tra i 100.000 e i 500.000 euro.

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