Manovra, quante critiche dalle associazioni: dall’edilizia all’ambiente, il fronte dei contrari 15/11/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Realizzare un nuovo tetto o ristrutturare quello esistente: materiali, tecnologie e detrazioni fiscali 18/11/2024
Img by Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Indice degli argomenti Toggle Ponte sullo Stretto di Messina, via libera al decreto: le novitàLe misure contro il rischio sismicoQuanto costerà la realizzazione dell’opera?I pro del ponte sullo Stretto di MessinaPonte sullo stretto, 5 punti per capire il progetto: quanto costerà e perché molti sono contrari Via libera al Ponte sullo Stretto di Messina. Il progetto ha avuto l’ok dal Parlamento: la mastodontica infrastruttura sarà un ponte a campata unica lungo 3,3 km e alto 65 m. Consentirà il passaggio di navi, treni (con 2 binari ferroviari) e 6 corsie stradali. Il progetto sarà affidato alla società Stretto di Messina Spa e, secondo le stime del governo, creerà 100.000 posti di lavoro e una crescita economica nazionale pari allo 0,17% del PIL. Matteo Salvini, ministro alle Infrastrutture, ha annunciato che il progetto partirà entro l’estate del 2024. Resta tuttavia da chiarire il “nodo” della copertura finanziaria. Ponte sullo Stretto di Messina, via libera al decreto: le novità Dopo l’approvazione della Camera dello scorso 16 maggio, l’aula del Senato ha dato il via libera al decreto Ponte sullo Stretto di Messina con 103 voti favorevoli, 49 contrari e 3 astenuti. Il ministro Salvini alla conferenza stampa sul Decreto Ponte È una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni. Non è il ponte di Messina, è il ponte degli italiani. Nel Def la cifra per il Ponte è intorno ai 14 miliardi, ovviamente sono in corso gli studi aggiornati da parte di società. Così il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini nella conferenza stampa tenutasi dopo l’approvazione del decreto. Il calendario: quando iniziano e quando finiscono i lavori del Ponte sullo Stretto Una data certa ancora non c’è. Entro una settimana dall’approvazione del decreto, sarà riunito il consiglio di amministrazione della società incaricata, Stretto di Messina Spa, per stabilire il calendario. “L’obiettivo” – ha dichiarato il ministro Salvini – “è aprire i cantieri entro l’estate del 2024″. Per quanto riguarda la fine dei lavori, il cantiere dovrebbe concludersi in 10 anni, quindi poco dopo il 2030. Le misure contro il rischio sismico Oltre ai danni all’ecosistema della zona e alla spesa (considerata eccessiva) per la sua realizzazione, il rischio sismico è uno degli elementi che spinge molti studiosi e addetti ai lavori a essere contrari al Ponte sullo Stretto di Messina. Il ponte andrebbe a posizionarsi in una delle zone sismiche più pericolose d’Italia, dato che il tratto di mare tra Sicilia e Calabria è attraversato da una faglia che potenzialmente potrebbe causare un terremoto di magnitudo 6.9. Il problema della sismicità è stato in passato una delle ragioni che ha costretto i precedenti governi ad abbandonare il progetto; sia la parte orientale del messinese che la provincia di Reggio Calabria sono classificate zona a rischio sismico 1, il più elevato nella classificazione nazionale. Secondo il progetto approvato, tuttavia, il ponte avrà una resistenza pari a 7,1 magnitudo della scala Richter, tale da superare il rischio sismico. Quanto costerà la realizzazione dell’opera? Secondo il sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi, il costo stimato della realizzazione del ponte è di 13,5 miliardi di euro, 3 miliardi di euro in più rispetto ai 10 preannunciati fino a qualche mese fa. Nel testo approvato però non ci sono indicazioni circa la copertura finanziaria, per la quale si attendono aggiornamenti. Costi elevati e incompatibilità ambientale: per il WWF è un progetto fallimentare Le associazioni ambientaliste perseverano nella loro battaglia contro la realizzazione dell’infrastruttura che unirà la Sicilia con l’estremità della Calabria. Il WWF ha bocciato il progetto su tutta la linea definendolo “fallimentare, con elevatissimi e insostenibili costi ambientali, sociali ed economico-finanziari.” Dal punto di vista ambientale l’opera metterebbe a rischio due importantissime zone di protezione speciale- ZPS, una situata sulla costa calabrese presso la Costa Viola, e un’altra sul versante siciliano in corrispondenza dei Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antenna a Mare e area marina dello Stretto. Il WWF sottolinea che, sempre nelle aree interessate, sorgono 11 Zone speciali di conservazione istituite dalla direttiva comunitaria Habitat, approvata il 21 maggio 1992. Il tratto di mare inoltre è un luogo di transito importantissimo per le specie marine e l’avifauna. I pro del ponte sullo Stretto di Messina Visti costi, problemi ambientali e rischio sismico, vediamo i pro del Ponte sullo Stretto che, secondo il governo, sarà un’opera green e rivoluzionaria. Il primo, e più importante, effetto positivo che si avrebbe è la fine dell’isolamento della Sicilia rispetto al Continente, si abbrevierebbero i tempi per raggiungere l’isola via auto e via treno, riducendo il traffico e il consumo del suolo. Diversi ministri, inoltre, rivendicano la creazione di nuovi posti di lavoro in tutta la filiera: ingegneri, operai, tecnici e così via, con grande slancio economico per l’intero Paese (specie per il settore del commercio e del turismo). Per quanto riguarda le risorse finanziare, queste potrebbero essere recuperate in pochi anni facendo pagare il pedaggio agli automobilisti. 21/03/2023 Ponte sullo stretto, 5 punti per capire il progetto: quanto costerà e perché molti sono contrari Ponte sullo stretto: stavolta il governo è determinato a portare a termine la faraonica opera tra lo scetticismo dell’opposizione e i pareri contrari di ambientalisti e geologi. Ecco cosa prevede il decreto e le criticità progettuali. Secondo il progetto sarà il ponte strallato più lungo al mondo (3,2 chilometri). Img by Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ponte sullo stretto di Messina “sì”, ponte sullo stretto di Messina “no”: la diatriba iniziata nel 1950 sembrerebbe essersi conclusa con l’approvazione di un nuovo decreto da parte del neo-governo di centro destra. Una infrastruttura enorme che permetterà alla Sicilia di unirsi con il Continente facilitando gli spostamenti e gli scambi, con grande beneficio economico per tutta Italia. O almeno queste sono le motivazioni che spingono il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini a promuovere la maxi-opera. “E’ una giornata storica non solo per la Sicilia e la Calabria ma per tutta l’Italia”. Il commento del ministro, soddisfatto per l’approvazione del decreto. Secondo il progetto, sarà il ponte strallato più lungo al mondo (3,2 chilometri). Tuttavia diverse associazioni, in primis il WWF, nonché ingegneri, geologi e ambientalisti si sono scagliati contro la decisione del governo per diverse ragioni: i costi elevati di realizzazione; il devastante impatto ambientale (dato che gran parte delle zone interessate dai lavori sono “Protezione Speciale – ZPS”; la pericolosità, l’intera zona è ad elevato rischio sismico inoltre il ponte non potrebbe essere utilizzato nelle giornate ventose, che sullo Stretto non sono rare. Decreto ponte sullo Stretto, cosa prevede il progetto Per il momento i dettagli progettuali dell’esecuzione del ponte sullo Stretto di Messina non sono noti. L’incontro tra il vice presidente del Consiglio e Ministro Matteo Salvini con i presidenti delle regioni Calabria e Sicilia, Roberto Occhiuto e Renato Schifani. Img by MIT Tuttavia il ministro Salvini ha comunicato alcune importanti anticipazioni: sarà un ponte strallato, ovvero sospeso e sostenuto da cavi e, per questa specifica tipologia, sarà il più lungo del mondo; sarà lungo circa 3,2 chilometri con 6 carreggiate, 3 per senso di marcia, al centro vi saranno 2 binari ferroviari, per una capacità dell’infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno; i due piloni principali saranno posizionati a Ganzirri e Cannitello, in corrispondenza del punto più stretto della lingua di mare; il progetto è la continuazione di quello presentato nel 2012 e sarà adeguato ai nuovi standard ambientali, tecnici e di sicurezza. Quanto costerà e da dove arriveranno le risorse finanziare Per ora il governo ha stimato che per realizzare il ponte e le varie opere ferroviarie e stradali serviranno 10 miliardi di euro. Resta il nodo della copertura finanziaria; è poco probabile infatti che si possa accedere ai fondi del PNRR poiché l’opera dovrebbe rispettare alcuni canoni ambientali imprescindibili, difficilmente compatibili con il progetto presentato. Il ministro Salvini è in trattativa con la Banca europea degli investimenti. Una cosa che non tutti sanno è che, nel corso degli anni, sono già stati spesi 1,2 miliardi di euro per i vari studi di fattibilità dal 1965 a oggi. La “Stretto di Messina s.r.l.” Il governo è intenzionato ad affidare i lavori alla società costituita nel 1981 “Stretto di Messina s.r.l.” nata per progettare e gestire il ponte di collegamento tra Calabria e Sicilia. La società è in liquidazione dal 2013 ed è sotto l’attività direzionale di ANAS s.p.a che la controlla partecipando al capitale sociale dell’81,85%. Impulso all’occupazione, nuovi posti di lavoro in arrivo La creazione di nuovi posti di lavoro è uno dei punti a favore della realizzazione dell’opera. Matteo Salvini ha dichiarato che l’opera “creerebbe 150 mila posti di lavoro” in diversi settori: cantieristica, nautica, automotive e costruzioni. Ponte sullo stretto, il cronoprogramma La bozza del decreto legge Ponte sullo stretto prevede che: “il progetto esecutivo è approvato entro il 31 luglio 2024″. Dunque il progetto esecutivo è atteso entro il 31 luglio 2024, soltanto dopo questa data potranno partire i lavori. Sempre la bozza del decreto prevede la durata della concessione: 30 anni che decorreranno dall’entrata in esercizio dell’opera. Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento