Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Prato al Futuro è l’iniziativa partecipata tra professionisti, amministratori e cittadini per la progettazione del nuovo Piano Operativo della città, che ha portato all’adozione del nuovo strumento urbanistico insieme al Rapporto Ambientale nel mese di luglio. Lo sviluppo del progetto Installazione artistica “Mazzocchio” di Ben Jakober e Yannick Vu, adagiata sulle mura antiche della città nei pressi di porta Frascati [foto di Fernando Guerra]“Prato si pone come luogo di riflessione internazionale intorno ai temi della città contemporanea. Connettere vuol dire far emergere dalle mappe contemporanee le città di qualsiasi dimensione e posizione geografica e cambiarne il ruolo. Connettere vuol dire usare e mettere in valore un territorio, una città e le sue diverse identità.” Alfonso Femia [Atelier(s) Alfonso Femia AF517] “Immaginare la Prato del futuro significa prima di tutto progettare un nuovo sistema di relazioni. Il punto chiave, a nostro modo di vedere, risiede nell’immaginare strutture connettive in grado di unire e rivitalizzare. L’insieme di strade, percorsi, piazze e spazi pubblici, verde e sistemi ambientali, possono costituire la nuova ossatura pubblica della città e ridefinirne l’identità.” Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori [Labics] Città di Prato. Spazi urbani e paesaggi naturali. Fiume Bisenzio [foto di Fernando Guerra]Queste fra le principali riflessioni che hanno aperto e guidato un importante e proficuo percorso partecipativo, frutto della condivisione fra esperienze di esperti nel settore a scala nazionale ed internazionale ed i cittadini, per la progettualità del nuovo Piano Operativo della città di Prato, che sarà adottato a luglio, iniziativa denominata Prato al Futuro. Che ha permesso l’adozione del nuovo strumento urbanistico insieme al Rapporto Ambientale. Un percorso composto da quattro tappe di incontri chiamati crowdlab ognuna identificativa di un asse d’interesse di sviluppo della città, Connessioni [14 SETTEMBRE 2017], Ambiente e Agricoltura [6 OTTOBRE 2017], Patrimonio da rigenerare [3 NOVEMBRE 2017] e Spazio pubblico [1 DICEMBRE 2017]. Momenti fluidi ed interattivi, momenti di riflessione costruiti e impostati da esperti, quali professionisti di settore, amministratori di realtà comunali virtuose, uomini di cultura, che dopo essere intervenuti con presentazioni concrete di progetti, riflessioni, proposte di possibili azioni operative in termini di progettualità urbana, architettonica ed ambientale, si mescolavano al pubblico per diretti confronti. Fra i partecipanti, progettisti, cittadini e portatori d’interesse per discutere sulle differenti tematiche e permettere il loro diretto coinvolgimento in termini di condivisione di profili d’opinione, proposte, rivelare criticità e opportunità in essere nella loro città. In quanto futuri beneficiari delle nuove scelte. Prato al Futuro. Crowdlab sul tema “Connessioni” presso la Camera di Commercio di Prato, 14 settembre 2017[Foto di Fabrizio Bruno]Ad ogni incontro al termine degli interventi ufficiali, tutti i presenti si riunivano in piccoli gruppi operativi per confrontarsi e formulare domande da sottoporre in un secondo momento di confronto, non più ristretto ma pubblico, agli esperti, traendone poi le direttrici di azioni da attuare. Quattro sessioni di incontri, concentrati partecipativi di tre ore, ciascuno terminato con un momento di convivialità, aperti e diretti dai promotori del progetto, il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore all’urbanistica arch. Valerio Barberis. Ultima tappa che aveva come tema lo Spazio pubblico, a cui partecipai come pubblico, invitata dal coordinatore prof. Marco Brizzi, si articolò sugli aspetti delle pratiche di riuso e di economia circolare, l’inclusione sociale, criteri di accessibilità alla città con riferimento agli spazi pubblici, alle residenze, i luoghi di lavoro e di produzione creativa e il risparmio di risorse primarie con particolare interesse per il suolo. Il tavolo di lavoro si componeva di una trasversalità di competenze, il prof. Stefano Stanghellini Ordinario in Estimo allo IUAV si è soffermato ad affrontare il tema della pianificazione con sistema di consumo di suolo zero, la perequazione urbanistica e l’opportunità di avere un registro delle aree urbane e delle loro capacità. L’arch. Stefano Ragazzo che con la sua fresca e giovane esperienza nel gruppo orizzontale ci ha mostrato le progettualità seguite dallo studio ponendo al centro l’interesse per lo spazio pubblico contemporaneo. Facendo riflettere su come la mobilità, la temporaneità, la flessibilità, la globalizzazione sono gli aspetti della società odierna che influenzano il progetto di questi luoghi che dovranno essere in grado di soddisfare i bisogni imminenti della comunità. Ed in questo sarà importante il ruolo della sperimentazione sul “cantiere” ottimizzando le risorse disponibili e creando una sinergia tra diverse tipologie di “rifiuti urbani”: scarti materiali, spazi residuali e usi dimenticati o inediti. Predisponendo azioni pubbliche, infrastrutture minime, laboratori di costruzione condivisi per intervenire nella riattivazione degli spazi comuni. Il direttore del Giornale dell’Architettura Luca Gibello, l’Assessore arch. Valerio Barberis, per terminare con uno splendido intervento dell’arch. Anne Lacaton che ha riassunto con un puntuale excursus di importanti progetti dello studio Lacaton & Vassal tutte le tematiche affrontare con uno spiccato interesse al riuso, alla sostenibilità progettuale ed ambientale e all’innovazione come motore di smart citys. “Apprezzo la posizione che la città di Prato sta assumendo davanti al proprio futuro. E così pure la scelta di dare luogo a una pianificazione costruita intorno a processi partecipativi a grande scala.” Anne Lacaton [Lacaton & Vassal] Un approccio partecipativo pubblico ed inclusivo che oggi è scelto da molte città italiane, azioni volontarie, di cui a partire dagli anni ’90 enti quali ONU e Unione Europea hanno sottolineato l’importanza attraverso i documenti di Agenda 21, Pacchetto 20-20-20 Energia, Convenzione di Aarhus, Libro Bianco Governance, Global Compact e Agenda di Lisbona. L’efficacia di queste occasioni si rivela nella loro capacità da un punto di vista relazionale di generare un senso di appartenenza, identità e responsabilità dei partecipanti verso la propria comunità e città. Da un punto di vista culturale si possono ridurre i momenti decisionali, diffondendo più rapidamente le informazioni e sottoponendo all’interesse le problematiche e gli aspetti su cui agire con maggiore rapidità, lasciando ampio spazio al progetto e all’azione concreta. A favore di uno sviluppo delle propria economia e società, capace di rispettare il patrimonio storico-culturale e naturale, in cui gli obiettivi di risparmi di risorse e benessere umano siano una proprietà, anche per gli obiettivi convergenti in Europa e nel mondo, favorendo connessioni della città a livello nazionale e sovranazionale. Si evidenzia come questa sia stata un’azione propulsiva per Prato, seconda città della regione Toscana dall’estensione di 97,35 km² con 193.446 abitanti, conosciuta a livello europeo per i sui distretti di produzione tessile, di cui è leader nel settore già dall’epoca medievale e nell’ottocento con lo sviluppo industriale ed ancora oggi mantiene il suo primato. Città dal rilevante profilo storico, artistico ed architettonico. Terra di insediamenti paleolitici, vede il suo strutturarsi come città medievale, e si qualifica a livello ambientale per l’attraversamento del fiume Bisenzio, ed il suo svilupparsi come realtà urbana fra due sistemi collinari-montuosi a sud-ovest e quello appenninico a nord-est, dallo straordinario valore ambientale e paesaggistico. È su queste peculiarità che l’amministrazione decide di aderire al gruppo di lavoro europeo European Urban Agend. Con attenzione all’ambiente, studiando la resilienza urbana e gli aspetti della natura sul benessere delle persone, per rispondere ai cambiamenti climatici. Spazi verdi nella città di Prato [foto di Fernando Guerra]Questo in particolare lavorando sulle aree verdi, come l’area ex Banci, Parco Prato, lungo la Tangenziale, nel progetto del parco fluviale sul Bisenzio e presso l’ex Misericordia e Dolce, nell’idea che diventino spazi verdi interconnessi fra di loro. Per “Inserire grandi fiumi verdi in città e nelle aree industriali” come afferma Stefano Boeri, coinvolto nel progetto, entro i quali si inseriscono le isole edificate, generando così infrastrutture naturali che migliorano la qualità di vita dei cittadini e fruitori. Fiumi verdi composti da alberi che siano in grado più di altri di assorbire le fonti di inquinamento o di emettere maggiori quantità di ossigeno. Saranno poi resi performanti dal sistema tecnologico 5G adottato, anche per la salute, sicurezza, videosorveglianza e viabilità intelligente. Sistema attraverso cui le piante diventeranno “sentinelle dell’ambiente”, grazie un sistema sensoriale messo in rete in cui i dati potranno favorire gli studi sperimentali di qualità di vita, seguiti dal neurobiologo vegetale Stefano Mancuso. Un sistema ambientale, agricolo e di suolo che si inserisce perfettamente negli obiettivi di economia circolare. Economia che sottende il programma di riuso e valorizzazione dello scarto del principale prodotto dell’economia locale, i tessuti, scarto per generare nuovi tessuti attraverso la lavorazione delle fibre dismesse, avendone ampia disponibilità. Ex Fabbrica Anonima Lanificio Calamai di Pier Luigi Nervi [foto di Fernando Guerra]Fra produzioni e ambiente, gestione delle acque e il riuso delle aree urbane, importante l’intervento presso il Macrolotto quale area produttiva, che si caratterizzerà per l’integrazione di ambiti dedicati al co-working, a distretti creativi che possano incentivare la nuova e rinnovata produzione e l’opportunità di connettersi alla vicina città di Firenze. La realizzazione di biblioteche, mercato coperto, contribuendo a generare un distretto che permetta l’inclusione nella società dell’importante realtà cinese. Favorendo connessioni reali e digitali ed accessibilità degli spazi pubblici. Piazza dell’Immaginario, progettata da chì-na e realizzata nel 2015 all’interno del Macrolotto 0 [foto di Fernando Guerra]Punti fondamentali del nuovo Piano Operativo che rappresenterà il nuovo vincolo di programmaticità a cui sottenderà il progetto delle nuove architetture, interventi di recupero, mobilità, rispetto dell’uso delle risorse, energia, acque e suolo, e definirà i caratteri del nuovo “cantiere di città” e la qualità delle future opere ed il benessere dei cittadini con attenzione alla valorizzazione ambientale. Rispetto ai sette incontri con associazioni di categoria, cinque incontri con ordini professionali, otto confronti con insegnanti, laboratori con bambini e plurime informative pubbliche capillari sul territorio con punto mobile, ed i quattro momenti descritti, occasioni ufficiali pubbliche di condivisione rispetto gli assi d’interesse analizzati, si riportano gli obiettivi dell’amministrazione ed i primi progetti realizzati, in atto ed/o in programmazione. L’evento di kickoff al Centro Pecci di Prato, 11 luglio 2017. Il Piano Operativo dei bambini [foto Fabrizio Bruno] Connessioni Intese come reti materiali e reti immateriali che rafforzano il ruolo strategico di Prato e le Infrastrutture, servizi e tecnologie per migliorare la qualità della vita e del lavoro e rilanciarne la spinta all’interno del sistema metropolitano. Obiettivi Potenziare la viabilità per i mezzi pesanti a servizio delle aziende nei Macrolotti e dell’Interporto in alternativa all’autostrada e realizzare la terza corsia. In particolare l’asse di connessione est-ovest, della Declassata, S.S. 517 quale arteria di collegamento fra i distretti creativi e industriali di Prato, Firenze e Scandicci, per attirare investimenti immobiliari ed infrastrutturali. Favorire una mobilità locale, sovra locale e ciclopedonale, fra le diverse aree residenziali di nord-sud ed est-ovest, anche con attrezzature e servizi di trasporto pubblico locale. Creare nuovi accessi alla città storica: “la nuova porta Sud”, ripensando l’intera area del Soccorso, piazza Macelli e Parco Centrale nell’area dell’ex Ospedale; la “Porta nord” da Via Bologna e Piazza del Mercato Nuovo. Sviluppare le connessioni nella “città densa”: Macrolotto Zero, Soccorso, area Via Valentini-Via Ferrucci. Mettere a sistema le reti immateriali/ tecnologiche della Smart City: interventi per la banda larga e sperimentazione 5G. Prato al Futuro. Crowdlab sul tema “Connessioni” presso la Camera di Commercio di Prato, 14 settembre 2017. Gli architetti Alfonso Femia (Atelier(s) Alfonso Femia AF517) e Paolo Iotti (Iotti + Pavarani architetti) ai microfoni di Controradio, intervistati da Andrea Mi. [Foto di Fabrizio Bruno] Progetti in corso Interramento Declassata | Il raddoppio dell’asse stradale con la soluzione dell’interramento delle 4 corsie (il cui progetto è affidato ad ANAS) consente di fluidificare le connessioni est/ovest nel tratto tra via Marx – via Nenni al Soccorso e di realizzare in superficie la viabilità di servizio locale. Parco Lineare | L’interramento della Declassata costituisce l’occasione di realizzare in un’area densa quale quella del Soccorso un parco di 1 ettaro e mezzo, per riqualificare i fronti e far dialogare parti della città, ad oggi separate, attraverso connessioni verdi nord/sud. Riversibility [PRIUS] | Un fluviale di circa 8 km lungo il Bisenzio, che con nuove strutture di servizio accessibili, reversibili e removibili realizza luoghi di aggregazione e spazi attrattivi, stimolando le attività motorie, ludiche e culturali. PUMS, Piano Urbano | Mobilità Sostenibile Piano strategico che coinvolge tutte le forme di trasporto [pubblico e privato, passeggeri e merci, motorizzato e non, circolazione e sosta] con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento atmosferico, acustico e i consumi energetici. Prato Smart City | Piano strategico della città intelligente che prevede la gestione coordinata e sempre più integrata delle reti materiali e immateriali e degli interventi messi in campo da vari soggetti e dai cittadini per il miglioramento della qualità della vita attraverso uno sviluppo economico rispettoso dell’ambiente. Ambiente e agricoltura Il nuovo Piano Operativo intende attivare nuove politiche di gestione del territorio improntate su criteri di salvaguardia attiva e strategie di recupero sostenibili: una visione a lungo termine della piana agricola e di una rete di connessioni ecologiche volte a integrare campagna e città. Aree protette e Parco della Piana, le grandi “quadre agricole” e i numerosi corridoi di collegamento, i parchi urbani e le aree umide, la trama dei corsi d’acqua: nuove regole per il recupero, la salvaguardia e la gestione delle aree agricole, sperimentazione di nuove forme di coltivazione e la rigenerazione del paesaggio. Prato al Futuro. Crowdlab sul tema “Ambiente e agricoltura” presso la Camera di Commercio di Prato, 6 ottobre 2017. L’architetto Roberta Fusari, Assessore all’Urbanistica del Comune di Ferrara – [Foto di Fabrizio Bruno]Obiettivi Trovare nuove regole per recuperare le aree agricole interne alla città: il parco delle Fonti, il parco dei Ciliani, le aree lungo la tangenziale, l’area di San Giusto. Salvaguardare gli spazi aperti dentro la città e delle aree cuscinetto tra città e campagna [cosiddette “aree di frangia”]. Valorizzare le connessioni verdi tra nord e sud a fini ecologici per mitigare il clima, controllare l’impermeabilizzazione e il consumo di suolo, aumentare la sicurezza idraulica. Investire su nuove forme di produzione agricola e sulla valorizzazione dei prodotti locali. Scoprire e valorizzare il capitale naturale ed ecologico pratese spiegandone il valore e mettendo in luce i rischi che lo minacciano, a difesa della biodiversità. Prato al Futuro. Crowdlab sul tema “Ambiente e agricoltura” presso la Camera di Commercio di Prato, 6 ottobre 2017. L’architetto Marco Poletto (ecoLogicStudio). [Foto di Fabrizio Bruno]Progetti in corso PAES | Documento di pianificazione e programmazione delle politiche per la riduzione dei gas che alterano il clima; definisce le attività e le misure che l’Amministrazione pensa di attuare per raggiungere gli obiettivi di riduzione, oltre ad individuare i tempi e i riferimenti per l’attuazione delle singole azioni. Parco agricolo di Prato | Il Parco Agricolo di Prato un territorio “che si protegge” attraverso un progetto ed un insieme di azioni “positive”. Il Parco interessa le aree agricole comunali ma si relaziona con il territorio provinciale e metropolitane. L’idea che guida il Parco agricolo è uno scenario strategico con una “visione di territorio” dinamica e animata dalla progettualità degli attori locali, pubblici e privati, progressivamente coinvolti. Forestazione | Programma sviluppato dalla Regione Toscana nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 [FEASR] per sostenere il rimboschimento di terreni agricoli, in aree periurbane. In collaborazione con l’Accademia Italiana di Scienze Forestali, sono state individuate le aree idonee ad interventi di forestazione e imboschimento per complessivi 80 ettari, contributo di impianto e gestione a carico della Regione. Centomila orti | Programma sperimentale sviluppato dalla Regione Toscana per prototipare un modello di orto urbano, luogo di produzione e strumento di recupero di aree degradate, aree di aggregazione sociale e scambio culturale. Un’agricoltura di qualità, diffusa sul territorio attraverso orti che saranno concessi, in via prioritaria, agli under 40 anni e alle associazioni composte prevalentemente da giovani. Progetto Riversibility per lo sviluppo del Parco fluviale del Bisenzio a Prato. Progetto dell’architetto Riccardo Pecorario per l’area del Ponte Mercatale. Patrimonio da rigenerare Il riuso e la rigenerazione del patrimonio esistente sono i principi di rinnovamento che ispirano il nuovo Piano Operativo e che guideranno la futura gestione del patrimonio edilizio della città. Nuovi modelli economici, nuove funzioni e nuove attività definiranno l’ambiente nel quale la città è destinata a ripensare il proprio patrimonio, a partire dal recupero di importanti aree produttive ancora attive o abbandonate che possono dare impulso all’imprenditorialità, come ad esempio il Macrolotto Zero, l’area Ex Banci o le aree produttive lungo la Declassata o Via Galcianese. Obiettivi Definire funzioni compatibili che permettano la flessibilità come base delle pratiche del riuso edilizio. Rigenerare attraverso il riuso temporaneo degli spazi e degli edifici. Pianificare lo sviluppo sostenibile della città a volume zero attraverso la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, in particolare quello industriale, in ambito urbano. Sperimentare Prato come eco-distretto del re-cycle a livello europeo, strutturando un vero e proprio distretto ecologico nel settore del riuso che produce innovazione e che fa del recupero di materia ed energia una strategia di sviluppo ed innovazione locale. Riattivare luoghi urbani strategici, attraverso la sinergia tra pratiche edilizie di riuso semipermanente ed attività di carattere artistico e sociale. Prato al Futuro. Crowdlab sul tema “Patrimonio da rigenerare” presso la Camera di Commercio di Prato, 3 novembre 2017. Gli architetti Lorenza Baroncelli (Assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Mantova) e Valerio Barberis (Assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici del Comune di Prato) [Foto di Fabrizio Bruno]Progetti in corso PRIUS | Progetto che ha l’obiettivo di riqualificare un’area di 1,25 km² vicina al centro storico ma soggetta a fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Il progetto prevede, tra le altre azioni, un intervento di ristrutturazione e restauro di edifici storici: Palazzo Pacchiani e il Bastione delle Forche nell’area tra piazza Mercatale e piazza San Marco. Macrolotto Creative District [PIU] | Importante progetto di innovazione urbana e che ha l’obiettivo di riqualifi il Macrolotto Zero, prevede, tra le altre azioni, il recupero di edifici produttivi dismessi per ospitare spazi di aggregazione e nuove funzioni: un mercato metropolitano e servizi, quali la media library e il co-working. Rigenerazione POP | Il progetto promuove la rigenerazione urbana come strategia per migliorare la qualità urbana, ricostruire spazio pubblico e tessuto relazionale. Si concentra in due zone della città: il Macrolotto Zero, con Pop Art e Pop House, interventi di arte e spazio pubblico per migliorare la qualità dello spazio e delle relazioni tra i residenti della zona; l’area di Via del Serraglio con Pop Up Lab che propone la rivitalizzazione attraverso la riapertura temporanea di fondi commerciali sfitti e iniziative collegate. CreAzioni Urbane | Progetto di rigenerazione urbana e sociale promosso dal Comune di Prato per favorire la riappropriazione degli spazi urbani da parte dei cittadini e delle associazioni e supportarli nell’ideazione e realizzazione di azioni che aumentino la vivibilità, l’inclusione e la coesione. Nel 2017 sono stati finanziati 12 progetti in tutta la città attivati da altrettanti associazioni del territorio. Progetto vincitore nel concorso internazionale per il nuovo Parco Centrale di Prato di Michel Desvigne Paysagiste e OBR – Paolo Brescia e Tommaso Principi Spazio pubblico Lo spazio pubblico come infrastrutturazione dei “luoghi di vita” e di identificazione dei cittadini. Tema specifico e trasversale, dotato di una propria dimensione disciplinare e programmatica da interfacciare con tutti gli altri argomenti del Piano. Collante tra città e cittadini: luoghi di aggregazione e di identificazione, da ripensare o creare ex novo; da prevedersi nel capoluogo, nelle frazioni e nello spazio aperto: un network di luoghi di aggregazione pavimentati o verdi, connessi gli uni con gli altri ed in grado di formare un continuum spaziale che attraversi la città densa e che si irradi nel territorio più aperto, nei percorsi e negli spazi esistenti. Prato al Futuro. Crowdlab sul tema “Spazio Pubblico” presso la Camera di Commercio di Prato, 1 dicembre 2017. Gli architetti Stefano Stanghellini (Università Iuav di Venezia), Valerio Barberis (Assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici del Comune di Prato), Stefano Ragazzo (Orizzontale) e Luca Gibello (Il Giornale dell’Architettura) [Foto di Fabrizio Bruno]Obiettivi Utilizzare diverse strategie di azione rispetto alla scala di intervento: dallo spazio pubblico identificato puntualmente [progetto 100 Piazze e Centro Storico] per ricreare e consolidare il rapporto tra persone e luoghi; alla scala urbana per attivare relazioni e connessioni [Macrolotto Zero, tra città antica e prima periferia]. Rammendare e rigenerare la città recuperando e caratterizzando: i margini urbani comunque definiti, gli interspazi tra gli episodi costruiti con funzione di cuscinetto [tra costruito e costruito, tra costruito e infrastrutture, tra infrastrutture e infrastrutture]. Rimodulare le sezioni stradali e gli spazi esistenti; implementare e infrastrutturale le connessioni verdi all’interno del tessuto costruito. Caratterizzare gli interventi: sostenibilità; accessibilità; percezione della sicurezza, attenzione alle fasce deboli; rapporto equilibrato tra spazi pavimentati e spazi verdi; gerarchie definite tra spazi per la circolazione pedociclabile, veicolare, trasporto pubblico; alti standard di qualità architettonica in termini di progettazione, materiali, textures e degli arredi urbani. Progetti in corso Il Comune di Prato sta già investendo nella creazione di nuovi spazi attraverso la riprogettazione di numerose Piazze, nel Centro storico e nelle frazioni, con interventi di riqualificazione, restauro, eliminazione delle barriere architettoniche pensati per valorizzare punti di Prato oggi sotto utilizzati e creare nuove possibilità di aggregazione: Piazza Cardinale Niccolò | riqualificazione degli spazi, intervento di implementazione della fruibilità e della sicurezza dei pedoni, soprattutto all’uscita dalle scuole. Piazza Landini | realizzazione di una piazza nello spazio liberato a seguito della demolizione di vecchi magazzini addossati alle mura trecentesche nell’area attigua al polo culturale Museo del Tessuto Biblioteca Lazzerini, collegamento con Porta Frascati e via Pomeria. Piazza Giovanni Ciardi | riordino degli elementi costitutivi della piazza e rafforzamento del percorso pedonale sul lato est: centro storico-stazione Serraglio- l’area di sosta in piazza del Mercato Nuovo e connessione con l’anello della pista ciclabile di viale Galilei. Piazza Olmi Cafaggio | trasformazione di uno slargo di transito, in una vera piazza, integrata con lo spazio circostante attraverso la realizzazione di una zona 30 rialzata e un percorso ciclopedonale via Roma- via del Ferro- Chiesa in piazza Olmi-cimitero. Piazza Bianchini | nuova pavimentazione, nuovi arredi, apertura di varchi alternativi per alleggerire il traffico, riordino della cartellonistica e rivisitazione della fontana oltre alla copertura Wi-Fi della piazza. Piazza Giosuè Borsi | ridisegno della piazza con nuovi spazi di utilizzo e sosta, arredi urbani e allargamento del marciapiede intorno alla nuova chiesa di Narnali. Piazza dell’Immaginario, progettata da chì-na e realizzata nel 2015 all’interno del Macrolotto a Prato. Questo comparto urbano è attualmente oggetto del Piano di Innovazione Urbana coordinato dagli architetti Michela Brachi, Massimo Fabbri e Alessandro Pazzagli del Servizio Urbanistica del Comune di Prato [foto di Luca Ficini]Approfondimento realizzato in collaborazione con Architettura>Energia, centro ricerche del Dipartimento Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara. Per ulteriori approfondimenti Prato al futuro Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento