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Il concetto di impermeabilizzazione in edilizia ha origini antiche e fino all’inizio degli anni ’80 comprendeva grandi imprese organizzate e maestranze preparate sui sistemi bituminosi multistrato. Con il tempo il settore si è trasformato e dal 1980, con l’arrivo delle membrane bitume polimero prefabbricate, semplici da montare e trasportare, che assicurano ottima resistenza, è diventato sempre più importante l’aspetto estetico rispetto a quello funzionale, spesso con conseguenze negative a scapito della qualità del lavoro, anche perché sono cambiate le regole alla base della progettazione. “Progettare ed eseguire a regola d’arte sistemi impermeabili in membrane prefabbricate in bitume polimero” è il titolo dell’interessante evento organizzato da Infoweb e Prospecta Formazione e condotto dall’Arch. Antonio Broccolino, tra i massimi esperti di impermeabilizzazione, che in un’intensa mattinata di lavori ha approfondito quali sono gli errori di progetto e applicazione più ricorrenti, spesso dovuti a mancanza di conoscenza delle norme e dei documenti tecnici, ma anche a maestranze non sempre formate. Indice degli argomenti Toggle Qualche numero sull’impermeabilizzazione in ItaliaCosa significa Progettare a regola d’arteCome si progetta un sistema di d’impermeabilizzazione a regola d’arte? Qualche numero sull’impermeabilizzazione in Italia L’Architetto Broccolino ha ricordato che nel nostro paese ogni anno vengono venduti circa 100 milioni di mq. di membrane in bitume polimero e, tra nuove coperture e interventi di riqualificazione, si realizzano circa 25 milioni di mq. di coperture impermeabilizzate. Si tratta di interventi che incidono per il 2% sul costo totale in caso di edifici residenziali e terziari e per il 4% per quelli commerciali e industriali. Impermeabilizzare a regola d’arte richiede precisione, conoscenza e competenza, altrimenti il rischio che si creino problemi nei primi anni dopo l’intervento, è significativo. Lo stesso Broccolino che si occupa di assicurabilità delle opere realizzate, spiega che circa il 15% degli edifici assicurati per le opere di impermeabilizzazione mostra problemi infiltrativi. Ma non solo, le statistiche segnalano che su 100 contenziosi in edilizia, 50 sono dovuti a problemi infiltrativi legati in più della metà dei casi a errori progettuali, quelli applicativi sono circa il 23%, il 21% dipende da interventi di terzi, mentre i problemi di produzione sono praticamente inesistenti. C’è da dire che gli errori di applicazione generalmente emergono in pochi giorni, non sono gravi e sono facilmente riparabili; quelli progettuali, che si manifestano dopo circa 7 mesi, derivano da patologie diffuse, facilmente identificabili ma difficilmente riparabili, tanto da richiedere il rifacimento in toto dell’impermeabilizzazione. Gli errori di produzione infine si manifestano dopo qualche anno e dipendono da anomalie diffuse legate a un prematuro invecchiamento del sistema di impermeabilizzazione e necessitano di un rifacimento totale dell’intervento. Cosa significa Progettare a regola d’arte Progettare a regola d’arte permette di realizzare sistemi sicuri, garantendo un un corretto livello di qualità, efficienza e durabilità nella realizzazione di un lavoro. Si tratta di un concetto presente in vari articoli del codice Civile tra cui il 1176 che specifica che nel caso di competenze professionali “a regola d’arte” deve sempre essere rispettato come dovere di diligenza con riguardo alla natura dell’attività esercitata. Nel settore delle impermeabilizzazioni si fa riferimento alla norma UNI 11540 che definisce la regola dell’arte nel mondo delle impermeabilizzazioni, stabilendo le linee guida per l’attuazione del piano di manutenzione di coperture continue realizzate con membrane flessibili per impermeabilizzazioni, considerando gli elementi accessori (protezioni, raccordi…) o gli elementi discontinui, considerati indipendenti dal sistema impermeabile – quindi non assicurati con lo stesso sistema – e che richiedono una manutenzione ogni 6/12 mesi (ad esempio una sigillatura che non tiene è un problema di manutenzione). La norma UNI 8178/2 fornisce istruzioni per la progettazione e la scelta di elementi e strati dei sistemi di copertura continua e definisce la corretta sequenza degli elementi su tetto. A seconda della tipologia di pendenza identifica 24 diverse sequenze di elementi e strati primari, considerati a regola d’arte. In mancanza dei documenti normativi si fa riferimento ai documenti tecnici elaborati dalle associazioni di categoria o ai manuali e alle schede tecniche dei produttori per il proprio prodotto. Come si progetta un sistema di d’impermeabilizzazione a regola d’arte? Anche se i numeri non sono bassi e si parla di 8.000 soggetti che almeno una volta all’anno acquistano membrane impermeabilizzanti, in realtà le imprese professionali specializzate, che dunque dovrebbero saper applicare, sono 500 e sono solo 50 quelle strutturate, in grado quindi di progettare e applicare e che dovrebbero conoscere le norme. I numeri sono ancora più bassi se si considerano i progettisti dell’impermeabilizzazione: circa 12 lavorano negli uffici tecnici dei produttori di membrane e si contano sulle dita di una mano i liberi professionisti specializzati in quest’ambito. Lo stato dell’arte attuale ci dice che manca, praticamente a ogni livello, la conoscenza di base dell’impermeabilizzazione. Progettare un sistema di impermeabilizzazione a regola d’arte è un processo complesso che comprende un preciso percorso e diversi step: partendo da cosa si vuole progettare, bisogna considerare tutti gli elementi e analizzare il progetto in ogni aspetto, rivolgendosi a maestranze specializzate. In particolare gli aspetti da considerare per progettare correttamente un sistema impermeabile sono: indicare la composizione stratigrafica del sistema impermeabile a seconda della destinazione d’uso definire la corretta sequenza degli elementi primari e secondari delle membrane bitume polimero, con immagini in 3D individuare la direzione di posa rispetto ai vari elementi e alla pendenza della copertura individuare il sistema di vincolo al supporto primario conoscere le normative UNI e verificarne la corretta applicabilità conoscere la composizione dei principali particolari costruttivi importanti per il funzionamento del sistema applicare la normativa relativa alla manutenzione ordinaria che si dovrà effettuare ogni 6 mesi sul sistema impermeabile Inoltre, perché un sistema impermeabile sia “conforme” e dunque assicurabile, deve rispettare 7 requisiti: fattibilità, funzionalità di tenuta all’acqua, continuità del sistema di tenuta all’acqua, accessibilità alle superfici impermeabilizzate, manutenibilità e durabilità del sistema di copertura e conformità dei documenti richiesti. L’Architetto Broccolino ha mostrato diversi esempi di interventi in cui, per salvaguardare l’aspetto estetico, sono stati progettati particolari sbagliati che, se installati, avrebbero inficiato la tenuta idraulica della copertura, con il rischio di formazione di varie patologie più o meno gravi, che in alcuni casi avrebbero richiesto il totale rifacimento del sistema impermeabile. La stessa attenzione è necessaria nell’applicazione delle membrane bitume polimero che prima di tutto devono essere correttamente stabilizzate al piano di posa. Per concludere, progettare sistemi impermeabili in membrane prefabbricate in bitume polimero richiede un’attenta valutazione delle esigenze specifiche del progetto, una comprensione approfondita delle caratteristiche e delle prestazioni delle membrane e un’attenta installazione e manutenzione per garantire una lunga durata e un’elevata efficienza. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento