Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Al Fuori Salone 2024 Shaped by Design: come la tecnologia aiuta a creare livelli di esperienza diversi e personalizzati Indice degli argomenti Toggle Uno spaccato del futuroCostruire con il soleChe cos’è SUPSI e che cosa faLa casa della Gen ZLa potenza comunicativa dei paesaggi virtualiIA e creatività: coppia vincenteIl valore inatteso del design nei paesaggiVisioni distopiche e terre di confinePaesaggi sabacquei: il mare visto dal mareUomo e tecnologia: equilibrio ormai consolidato Le neuroscienze, come studi dal carattere multidisciplinare, entrano a gamba tesa nella progettazione degli spazi che viviamo tutti i giorni (residenziale, lavoro, spazi pubblici, in e outdoor). Insieme alle tecnologie dell’intelligenza artificiale diventano un’inedita quanto utile chiave di lettura (per non dire strumento ormai imprescindibile) per immaginare contesti diversi e più vicini alle esigenze ambientali. Del resto anche i numeri degli studi più recenti parlano chiaro: il comparto abitativo e la filiera delle costruzioni in generale stanno inevitabilmente affrontando una transizione digitale che sarà determinante per la loro salute nel futuro. Secondo il report “INNOVARE VALE – I megatrend al 2030 e 2050 come motori di sviluppo e valore” presentato di recente da Scenari Immobiliari e Dils nel corso dell’INNOVATION FORUM 2024, grazie all’innovazione in Italia la filiera immobiliare registrerà 610 miliardi di euro di ricchezza nel 2030 (contro i 510 del 2023). Intanto abbiamo visto la potenza della tecnologia applicata alle scenografie della Milano Design Week 2024. Nei giorni immediatamente precedenti e durante il Salone, nel capoluogo lombardo abbiamo visto i tram decorati con pattern multicromatici dove campeggiava la scritta “Where Experience Evolves”, chiaro riferimento al carattere sempre più dinamico e laboratoriale della kermesse milanese, non solo destinazione a cui approdare, ma fucina per le idee del futuro in cui emozioni talvolta contrastanti diventano, grazie all’intelligenza artificiale, opere in divenire. E se all’interno della manifestazione è stato chiaro come impianti, arredi e complementi possono cambiare la nostra vita domestica, insieme all’impatto sull’ambiente (soprattutto a EuroCucina, FTK – Technology For the Kitchen e Salone Internazionale del Bagno), negli eventi all’esterno, molte installazioni dal carattere eterogeneo hanno investito gli ambiti dell’urbanismo e il rapporto tra spazio costruito e intelligenza artificiale. Uno spaccato del futuro Possiamo prevedere come sarà il nostro spazio abitativo nel 4000 d.C.? Durante la Milano Design Week 2024, chi ha avuto modo di passare dagli spazi di Superstudio Più ha potuto in parte farsi un’idea in merito: grazie alla tecnologia del morphing evolutivo, infatti, la rete di imprese PNA – Pietra Naturale Autentica, ha presentato una ricostruzione lunga millenni (dal 20000 a.C al 4000 d.C.), di come si evolve lo spazio dell’abitare mantenendo saldo il suo rapporto con la pietra. E non c’è da sorprendersi se questa simulazione ipotizza un andamento circolare, dove lo spazio residenziale torna a poco a poco alle proprie origini. La simulazione realizzata dalla rete di imprese PNA con la tecnologia del morphing evolutivo Costruire con il sole Una cosa è certa: tra tecnologia e architettura non c’è alcun conflitto, anzi, solo una sana e prolifica collaborazione. È quando è emerso dall’evento “Building with the sun”, il padiglione solare ideato da Sun Appeal in collaborazione con SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana), presso Opificio 31 (zona Tortona). Progetto Building with the sun – Copyright Swiss Solar Solutions In estrema sintesi: una nuova prospettiva per la produzione dei pannelli solari che vengono concepiti non più solo come impianto tecnico “da nascondere”, bensì come elemento protagonista del progetto costruttivo con una propria dignità formale e un design che ne nobilita l’immagine a tal punto che le strutture tradizionalmente deputate ad accoglierli vengono concepite a monte per offrir integrazione. Progetto Building with the sun – Gioia-22-COIMA-Copyrigh-Onyx Solar “La nostra visione è che per poter vincere la sfida climatica che la nostra società sta vivendo, gli edifici e le costruzioni (che sono ancora responsabili di più del 30% delle emissioni di CO2 nel nostro mondo) devono evolvere da sistemi che consumano energia (per garantire il giusto comfort) a sistemi distributori, che produco energia per il loro bisogno e per la società”, spiega il professor Francesco Frontini, Head of Building System Sector, Swiss BiPV competence Center. “Per fare questo il fotovoltaico sembra essere la soluzione più interessante, offrendo agli architetti e ai designer diverse opportunità in termini di materiale, colore, forma e soluzione. L’involucro degli edifici (copertura, facciate e finestre) e tutti i vari elementi associati ad essi, come pensiline, strade, coperture, barriere ma anche automobili e i vari mezzi di trasporto, possono essere progettati e disegnati per poter integrare celle solari fotovoltaiche producendo cosi, se esposte correttamente al sole, energia elettrica rinnovabile”. Che cos’è SUPSI e che cosa fa SUPSI è attiva in diversi progetti di innovazione e dimostrazione che ambiscono a sviluppare tecnologie fotovoltaiche integrate ancora più efficienti e sostenibili. Ma soprattutto sistemi che possano essere utilizzati in diverse forme dai progettisti e dagli attori del settore delle costruzioni. Building with the sun – HiLo_NEST Building-Copyright-Zurich Soft Robotics Temi fondamentali di SUPSI, oltre allo sviluppo di nuove tecnologie (grazie alla collaborazione con i vari partner industriali), sono anche la formazione delle nuove generazioni di progettisti ed architetti, ma anche l’educazione professionale dei professionisti che oggi si trovano a progettare i nuovi edifici o risanare il parco immobiliare esistente. Infine SUPSI lavora insieme all’industria per fornire prodotti più efficienti e durevoli nel tempo. La casa della Gen Z Tornando al presente, invece, sia a Rho, tra gli spazi espositivi, che in città, trai diversi quartieri del design, è andata in scena la casa della Gen Z, nativi digitali attenti all’ambiente. Per averne un’idea si può visitare Nacon House, in via Villoresi 16, inaugurata proprio nei giorni della MDW24. Nacon House Si tratta di un originale loft per gli amanti dell’intrattenimento virtuale, dove guardare film o serie TV su un maxi schermo in compagnia degli amici, fare una partita a Play Station, proprio come a casa, ma anche cucinare insieme in una cucina super accessoriata o anche rifarsi il look nell’avanguardistica postazione beauty. Forse non è l’immagine dell’appartamento perfetto per una famiglia ma è sicuramente l’immagine più vicina alla casa ideale che hanno oggi molti ventenni figli dell’era hi-tech. La potenza comunicativa dei paesaggi virtuali Il Fuorisalone è stato anche quest’anno un universo composito di eventi dalla natura diversa. Più che mai in questa edizione si è percepito il doppio binario reale/virtuale, sia negli ambienti in door che passeggiando a cielo aperto. IA e creatività: coppia vincente L’intelligenza artificiale è stata protagonista di memorIA, un progetto artistico di Silvia Badalotti e Cristian Confalonieri, sviluppato da Studiolabo, in collaborazione con Condiviso, che riflette sul ruolo dell’IA nell’universo della creatività. memorIA Ai visitatori è stato presentato un gioco, un memory game (in commercio da poche settimane), in cui, in un range di diverse immagini, i partecipanti sono chiamati a riconoscere non due immagini simili ma due immagini diverse generate dall’IA (in un caso l’immagine deriva dall’elaborazione del prompt da parte dell’IA, nella seconda, il prompt è stato liberamente interpretato dalla fotografa Silvia Badalotti e poi sottoposto all’IA). Il valore inatteso del design nei paesaggi Un importante evento che esplora le infinte potenzialità del design nei diversi ambiti della nostra esistenza (anche quello virtuale), è “Shaped by Design”, tema di ID.Exe per il 2024, il distretto diffuso del design fondato da D.O.S. Design Open Spaces quattro anni fa. La tecnologia, in questo caso, ci aiuta a creare livelli di esperienza diversi e personalizzati, magari attraverso la realtà aumentata, come in Phygital Store – Il futuro dell’e-commerce, dove attraverso la realtà aumentata si prefigurano negozi ibridi; o come in Pixel Attivatori, un inedito modello di phygital exhibition, attraverso la quale i visitatori possono passeggiare in uno spazio digitalizzato, interagire con gli allestimenti e scoprire, attraverso i propri device, paesaggi invisibili a occhio nudo. Perché, come precisa Emilio Leonardo, CEO & Co-founder della startup D.O.S., nel talk organizzato a chiusura di Salone negli spazi di Regione Lombardia, il design può aiutarci ad aprire nuovi spazi, anche contesti rimasti chiusi per anni come i sei spazi che sono stati riaperti nel 2019 tra cui gli ex Magazzini di viale Vittorio Veneto. Visioni distopiche e terre di confine E ancora i paesaggi virtuali scandiscono il ritmo dell’evento di Google Making Sense of Color, un’installazione di Ivy Ross, Vice President of Hardware Design di Google che introduce i visitatori in un ambiente distopico, tra luci, suoni e giochi di colori. ®Google Come terra di confine è stata quella in cui ci ha portato “To the edge of matter. An unforgettable journey” (Ai margini della materia. Un viaggio indimenticabile), allestita dallo Studio Migliore+Servetto presso il MEET Digital Culture Center, il Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale, nato nel 2018 nel cuore di Porta Venezia e riconosciuto come museo da Regione Lombardia nel 2023. Neutra In un’atmosfera dal sapore onirico e surreale si sono presentate le proposte di Neutra: know-how artigianale e materiali naturali (come la pietra e il marmo), raccontati con i diversi linguaggi digitali (visivo e sonoro) attraverso cinque scenari che rappresentano cinque diverse ottiche. “Il risultato del percorso espositivo è stato un’esperienza sinestetica in cui l’unicità della materia è stata la chiave narrativa della collaborazione con otto designer di fama internazionale: atelier oï, Draw Studio, Foster + Partners, Gabriele e Oscar Buratti, Mario Bellini, Migliore+Servetto, Nespoli e Novara, Zaha Hadid Architects”, spiegano i creativi Ico Migliore e Mara Servetto. Paesaggi sabacquei: il mare visto dal mare Nel prestigioso cortile settecentesco dell’Università Statale, la tecnologia digitale ha permesso ai visitatori di fare un’immersione subacquea, creando un contenitore con grandi schermi che simulavano il mondo sottomarino. Ph. Gionata Xerra L’installazione ha celebrato l’innovazione e la sostenibilità dei progetti di Bluegame (brand di Sanlorenzo), che mirano alla convivenza fra specie animale, umana e imbarcazioni: “È come se avessimo affettato e messo nel cortile del ‘700 un blocco di oceano con tutto quello che c’è dentro: creature marine, onde, nuotatori. In mezzo a questo mare virtuale si scorge la sagoma della nuova imbarcazione Bluegame”, ha commentato l’architetto e designer Piero Lissoni che ha curato l’allestimento. Uomo e tecnologia: equilibrio ormai consolidato Quello che certamente ha trovato conferma dopo la settimana di kermesse è che l’uomo non si pone in rapporto di antitesi rispetto all’universo delle nuove tecnologie ma si trova con esse in perfetto equilibrio. L’installazione di Samsung al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci Un legame esplicitamente rassicurante e costruttivo che è stato ben interpretato nell’installazione di Samsung presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci dal titolo “Newfound Equilibrium”, un’esperienza immersiva realizzata con quelle che sono state definite opere d’arte multimediali e la conferma, ancora una volta, che la “buona fruizione” delle nuove tecnologie passa anche dalla ricerca del design. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento