Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Si tratta di una soluzione tecnica non propriamente innovativa, adottata anche da alcuni esponenti del Movimento Moderno. Ma occorre osservare come nel progetto di Renzo Piano, l’elemento in laterizio non sia stato considerato come un semilavorato, bensì come un componente finito, le cui caratteristiche dimensionali e morfologiche determinano, per certi versi, l’organizzazione compositiva dell’edificio. Nell’ampliamento dell’Ircam il paramento esterno è realizzato mediante pannelli prefabbricati in mattoni montati a secco all’interno di un telaio metallico. Ancorché si fondi sulla tradizione costruttiva delle murature appese, il carattere sperimentale del progetto è dimostrato dalla evoluzione che esso ha subito nel corso della definizione dei dettagli costruttivi. Una prima soluzione prevedeva infatti il fissaggio a un telaio di alluminio di grandi elementi in laterizio che mediante una particolare texture simulavano una doppia fila di mattoni. Queste tavelle, forate nella direzione orizzontale, erano trattenute al telaio mediante grappe infilate nei fori del laterizio. Nella soluzione finale invece, le tavelle sono state sostituite da mattoni forati verticalmente ed è stato completamente ripensato il sistema di fissaggio. Al telaio metallico sono infatti fissate aste verticali che costituiscono le guide su cui sono infilati i mattoni forati. Il distanziamento tra un mattone e l’altro in senso verticale è garantito da elementi in materiale plastico che si incastrano nel foro del mattone, mentre il “falso” giunto che distanzia orizzontalmente i corsi di mattoni è reso possibile dal posizionamento delle aste verticali che costituiscono il legante meccanico dei mattoni. I pannelli, assemblati in officina, vengono poi fissati al tamponamento mediante profili di acciaio. Le immagini sono tratte dall’archivio LSA.2, foto A.C. * Andrea Campioli, Prof. associato architetto membro, del gruppo di ricerca LSA2, presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. LSA2 Laboratorio di sperimentazione dell’architettura Anna Mangiarotti, Prof ordinario architetto coordinatore Andrea Campioli, Prof associato architetto membro Marisa Bertoldini, Ricercatore dottoressa membro Alessandra Zanelli, Ricercatore architetto membro Ingrid Paoletti, Assegnista di Ricerca architetto membro Monica Lavagna, Assegnista di Ricerca architetto membro Carol Monticelli, Dottoranda architetto collaboratore Eugenio Morello, Dottorando architetto collaboratore L’attività di ricerca ha come tema principale la cultura tecnologica del progetto di architettura nelle sue diverse declinazioni: dalla cultura politecnica ai sistemi costruttivi innovativi per l’architettura, dalla qualità ambientale per il progetto di architettura alla compatibilità della produzione edilizia. Per contatti: anna.mangiarotti@polimi.it Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento