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La reazione al fuoco dei materiali (valutata fino ad oggi secondo diversi metodi di prova adottati dai singoli Paesi e, da domani, secondo metodi unificati a livello europeo) è uno strumento di protezione passiva nei confronti delle fasi iniziali dell’incendio, innesco e sviluppo; nella fase di incendio generalizzato è invece essenziale definire le caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture. Resistenza al fuoco: come valutarla Il documento normativo nazionale su cui si fonda la valutazione della resistenza al fuoco degli elementi costruttivi è la Circolare del Ministero dell’Interno n. 91 del 14 settembre 1961 elaborata per fabbricati con struttura in acciaio e, nella pratica, estesa anche ad altre tipologie. La Circolare descrive il metodo sperimentale (basato su una prova in forno a curve unificate di temperature) e offre valori tabellari di resistenze termiche per spessori definiti di strutture edilizie. In tempi più recenti sono stati elaborati inoltre metodi di calcolo analitici (UNI 9502 per le strutture in cemento, UNI 9503 per quelle in acciaio, UNI 9504 per strutture lignee) che determinano le prestazioni sulla base di modelli matematici. I metodi analitici sono anche alla base degli EUROCODICI (ENV – norme europee volontarie in fase di recepimento) elaborati dal CEN a partire dagli anni ‘90. Alla resistenza al fuoco si riferisce la parte 2-2 dell’ Eurocodice 1 “Azioni sulle strutture – Azioni sulle strutture esposte al fuoco” e le parti 1 e 2 degli Eurocodici 2, 3, 4, 5, 6 e 9, che definiscono le procedure per determinare sollecitazioni e resistenza all’azione dell’incendio delle strutture individuate dal codice. Sia i metodi sperimentali che quelli analitici presentano vantaggi e svantaggi con le inevitabili approssimazioni di metodi di prova e/o di valutazioni che coinvolgono fenomeni complessi e scarsamente prevedibili nel loro sviluppo come sono gli incendi. Il progetto di ricerca BING Nell’ambito delle attività di ricerca BING (Federazione Europea delle Associazioni del Poliuretano Espanso rigido) si è concluso nel primo trimestre del 2004 un progetto finalizzato ad individuare la resistenza al fuoco di coperture inclinate in legno isolate con schiume poliuretaniche. Lo scopo principale del progetto era quello di evidenziare come il particolare tipo di combustione del poliuretano espanso, per certi versi simile a quello del legno, con una carbonizzazione progressiva del materiale senza fusioni o gocciolamenti tipici della maggior parte delle materie plastiche, potesse contribuire a raggiungere un buon livello di resistenza al fuoco in scenari di prova realistici. La ricerca è stata condotta in collaborazione con l’ IVPU, associazione tedesca dei produttori di poliuretano espanso rigido, in ragione della particolare diffusione dei tetti a falda in legno nell’edilizia residenziale di tutti i paesi di area germanica. Come partner scientifico per l’esecuzione delle prove è stato selezionato l’istituto MFPA Leipzig Gmbh, laboratorio specializzato nelle prove di resistenza al fuoco con particolari esperienze nella valutazione di strutture in legno. Metodo di prova La prova è stata condotta nel febbraio del 2004 secondo le modalità previste dalla (DIN -UNI) EN 1365 per determinare la resistenza all’incendio dei solai e delle coperture esposte al fuoco, secondo quanto indicato nella EN 1363-1. Ricordiamo che le norme comunitarie EN sono destinate a sostituire le norme nazionali non appena siano recepite dagli stati membri, che le adottano anteponendo alla sigla EN quella dell’ente di normazione nazionale, e siano richiamate da una norma di prodotto a fini della Direttiva Costruzioni e della marcatura CE. La struttura sottoposta a prova (v. schema e legenda) è una tipica copertura a falda inclinata di 25° su struttura in legno. L’isolamento termico è stato realizzato con pannelli in schiuma PIR di 100 mm di spessore con rivestimento in alluminio goffrato. Tra pannello isolante e assito in legno è stato interposto, seguendo una pratica comune, un strato in poliestere con funzione di diffusione del vapore. I risultati – REI 45 Durante la prova i parametri sono stati valutati sia mediante l’osservazione dell’operatore che attraverso le misure rilevate dal sistema di termocoppie posizionate sul campione. Il rapporto di prova che attribuisce, sia al campione valutato che a strutture simili per conformazione, la Classe REI 45, evidenziano questa tempistica: 00’ inizio della prova 21’ le fiamme attraversano il tavolato in legno, i pannelli isolanti sono esposti direttamente all’attacco del fuoco 37’ modesto incremento della temperatura sull’estradosso 41’ modesto rilascio di fumi attraverso i giunti 46’ fine del test. Nelle immagini 1 estradosso della copertura con il carico previsto 2 intradosso in tavolato in legno 3 rilascio di fumi al 41’ di prova 4 intradosso al termine del test 5 particolare della struttura danneggiata dal fuoco in corrispondenza della trave. Da notare lo spessore di schiuma ancora intatta. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento