Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti Toggle Perché rifare la facciata? Vantaggi e beneficiEstetica e aumento del valore immobiliareRisparmio energetico e miglioramento termico Quando è necessario rifare la facciata? Segnali di deterioramento da tenere d’occhioRinnovo estetico o interventi strutturaliQuali materiali scegliere per rifare la facciata?Intonaci: vantaggi e svantaggiPietra naturale e laterizio: estetica e durabilitàFacciate ventilate e isolamento termicoQuali sono i costi per rifare la facciataIncentivi e detrazioni fiscaliFAQ sul rifacimento della facciataChe alternative ci sono al cappotto termico quando si rifà una facciata?Chi chiamare per rifare la facciata?Che colore scegliere per la facciata? Rifare la facciata è una scelta, talvolta obbligata, che permette di rinfrescare in modo significativo l’aspetto di un edificio, risolvendo anche eventuali criticità tecniche e funzionali. Si tratta di un’opera che può essere effettuata in combinazione con altri interventi e permette di trasformare in modo radicale l’aspetto dell’immobile. Il grado di intervento dipende proprio dalle esigenze specifiche dell’edificio e si va dalla semplice tinteggiatura, al totale rifacimento della facciata, optando per nuove soluzioni tecnologiche come una facciata ventilata o un cappotto termico. Perché rifare la facciata? Vantaggi e benefici Il rifacimento della facciata della casa è una necessità che può nascere per differenti motivi, tra cui ad esempio l’esigenza di migliorare l’estetica dell’immobile. Con il passare del tempo i materiali, per quanto adeguati da un punto di vista funzionale, si usurano e l’edificio appare “vecchio” e rovinato. In altri casi, invece, rifare la facciata di casa è necessario per risolvere criticità strutturali, come crepe o infiltrazioni d’acqua. Infine, il rifacimento della facciata può anche essere necessario per ottenere un miglioramento delle prestazioni energetiche. Non importa quale sia l’obiettivo primario per cui si decide di intervenire, il rifacimento di una facciata rimane un intervento che offre vantaggi quali il miglioramento estetico dell’edificio e un innalzamento del suo valore immobiliare. Inoltre, se eseguito con i materiali e le tecnologie dovute, può anche essere una soluzione per favorire il risparmio energetico. Estetica e aumento del valore immobiliare Rifare la facciata di un edificio, prima di tutto, ha un inevitabile impatto sulla sua estetica e, anche sul suo valore immobiliare. Grazie a questo rifacimento si possono risolvere tutte le principali criticità connesse al degrado dei materiali e, anche, ottenere un edificio dall’aspetto completamente nuovo, più in linea con il proprio gusto, ma anche con le tendenze architettoniche del momento. Tutto ciò, chiaramente incide positivamente sul suo valore immobiliare. Risparmio energetico e miglioramento termico Il rifacimento della facciata può essere un ottimo modo per migliorare l’efficienza energetica di un edificio. Per riuscirci è importante progettare l’intervento in modo che sia installato l’isolamento termico, fondamentale per ridurre le perdite di calore attraverso le pareti durante l’inverno e mantenere più freschi gli ambienti durante l’estate. Si possono attuare differenti strategie, che vanno dalla posa di un cappotto e poi della finitura, fino alla realizzazione di una facciata ventilata. La scelta dipende dagli obiettivi, dal budget e dalla specifica situazione dell’edificio oggetto di intervento. In entrambi i casi, oltre alla scelta del materiale di rivestimento, si definisce anche uno strato di coibentazione con un materiale isolante. La posa di un cappotto è sicuramente la soluzione più diffusa e consiste nell’applicare l’isolante al di sopra della facciata esistente, per poi procedere con la finitura desiderata. Nel caso della facciata ventilata, invece, i passaggi per il rifacimento sono leggermente diversi: è prevista comunque la posa di uno strato isolante, ma si realizza una struttura esterna distanziata di alcuni centimetri, creando una camera di ventilazione. All’esterno, è possibile posare il materiale che più si addice alle proprie esigenze. Il Sitema Isotec Parete di Brianza Plastica è un sistema termoisolante che consente di intervenire sull’esistente senza necessità di rimozione dell’intonaco (previa verifica substrato): questo rende la soluzione di isolamento estremamente veloce e conveniente. Il sistema permette di comporre a secco un cappotto isolante e strutturale funzionale alla realizzazione di facciate ventilate. Inoltre la posa, semplice e veloce, riduce il rischio di errore e ottimizza i tempi di cantiere. Il correntino portante forato forma una camera d’aria ventilata tra pannello isolante e finitura di facciata. Isotec Parete è compatibile con tutti i materiali di rivestimento. Quando è necessario rifare la facciata? Chi si chiede quando è necessario rifare la facciata di casa, dovrebbe prima considerare quali sono i motivi che lo spingono a porsi la domanda. Ad esempio, in caso di segnali di deterioramento della facciata, il suggerimento è quello di rivolgersi a un tecnico esperto in grado di valutare le condizioni della stessa. Infatti, alcuni di questi segnali di deterioramento possono raccontare problematiche – anche nascoste – molto significative e impattanti anche a livello strutturale. Di conseguenza, devono essere adeguatamente interpretati e valutati. Quando si decide di rifare la facciata per sanare alcune situazioni di degrado o criticità funzionali che, nel tempo, possono causare a loro volta deterioramenti pericolosi per il benessere dell’edificio, le tempistiche sono fondamentali. Se, invece, ciò che spinge al rifacimento della facciata è solo una questione estetica, è chiaro che si è liberi di valutare il momento ritenuto più opportuno. Segnali di deterioramento da tenere d’occhio Molto spesso sono le facciate stesse a raccontare il proprio stato di salute. Tra i segnali di deterioramento da monitorare, ad esempio, ci sono le crepe e le fessurazioni. Andrebbero valutati la forma, la direzione, la profondità, visto che possono indicare anche problemi strutturali dell’edificio. Altri tipici segnali di degrado sono la presenza di umidità e muffa, molto pericolose per il benessere delle strutture edilizie o anche il distacco dei materiali più superficiali, nella maggior parte dei casi parziali e in corrispondenza di determinate aree. Molto diffusi e sintomo del tempo che passa sono anche i fenomeni di scolorimento delle superfici. In ogni caso, controllare regolarmente la facciata e intervenire tempestivamente può prevenire danni maggiori e costi elevati di riparazione. Quando si registrano fenomeni di degrado è opportuno chiamare un tecnico di fiducia per una valutazione professionale. Rinnovo estetico o interventi strutturali Quando si parla di rifacimento della facciata, è fondamentale distinguere tra rinnovo estetico e interventi strutturali, poiché i due approcci hanno obiettivi e implicazioni diversi. Il rinnovo estetico si pone l’obiettivo di migliorare l’aspetto della facciata, senza modificare alcun tipo di struttura e senza porsi la finalità di risolvere eventuali criticità di natura non estetica. Ne sono degli esempi le opere di tinteggiatura della facciata o l’aggiunta (piuttosto che la rimozione) di elementi decorativi esterni, come piastrelle o stucchi. Gli interventi strutturali, invece, nascono proprio con l’obiettivo di risolvere problematiche quali la stabilità e la sicurezza della facciata. Significa riparare dei danni e intervenire laddove la durabilità dell’edificio è compromessa. Ovviamente questi differenti interventi si distinguono anche per costi, progettualità, durata, complessità. Quali materiali scegliere per rifare la facciata? La scelta dei materiali per rifare la facciata può spaziare tra le diverse soluzioni che il mercato propone. Infatti, la libertà per scegliere colore e stile è davvero massima, grazie anche all’evoluzione tecnologica del settore che, negli anni, ha permesso di ottenere materiali e prodotti dalle ottime caratteristiche senza rinunciare alla varietà e all’estetica. A seconda dello stile architettonico, del budget a disposizione, delle prestazioni ricercate, del contesto e del proprio gusto, quindi, si può optare per soluzioni quali intonaci, laterizi, pietra naturale. O ancora, il legno, a scandole o in pannelli, è molto utilizzato nell’architettura sostenibile contemporanea, con un gusto spiccatamente contemporaneo e naturale. I rivestimenti metallici, infine, con colori, texture e caratteristiche anche molto differenti sono utilizzati per ottenere risultati particolari, soprattutto in termini estetici. I costi, chiaramente, variano molto a seconda del materiale utilizzato e dalla lavorazione richiesta. Intonaci: vantaggi e svantaggi Gli intonaci per facciate sono probabilmente il materiale più diffuso ancora oggi in Italia per la finitura degli edifici. L’intonaco è utilizzato in diverse colorazioni, sia all’interno che all’esterno degli edifici. I principali vantaggi sono connessi principalmente al fatto che si tratta di una soluzione economica rispetto ad altri materiali e, soprattutto, adatta a qualsiasi contesto. L’intonaco è in grado di soddisfare gusti molto diversi e offre un ottimo rapporto tra il costo e la resa assicurata. Pietra naturale e laterizio: estetica e durabilità I laterizi a vista, con un richiamo alla tradizione, oggi sono disponibili anche come prodotti molto innovativi e differenti per dimensioni, colori e caratteristiche. I mattoni possono essere anche solo un rivestimento, senza alcuna funzione strutturale. Invece, i rivestimenti in pietra naturale, come il granito o l’ardesia, sono adatti a chi ricerca elementi naturali e in grado di donare all’edificio un carattere particolare e riconoscibile. È una soluzione più costosa di altre, oggi disponibile con tagli, colori e tipologie di pietra differenti. In entrambi i casi, comunque, sono perfettamente coniugate le necessità estetiche con quelle di durabilità della facciata. Facciate ventilate e isolamento termico Le facciate ventilate sono un sistema innovativo per costruire facciate che migliorano l’efficienza energetica degli edifici. Si compongono principalmente di quattro elementi: la struttura di sostegno della facciata, l’isolamento termico, l’intercapedine d’aria e del rivestimento finale, unico lasciato a vista. L’isolante coibenta le strutture e l’intercapedine d’aria lo aiuta a migliorare le prestazioni delle pareti, allontanando l’aria calda in estate e proteggendo la struttura dal freddo invernale. La ventilazione si innesca in modo naturale, ma la progettazione deve essere accurata e corretta, per evitare di inficiare ogni possibile risultato. Ci sono poi altre soluzioni, ad esempio che combinano più materiali, ma è sempre meglio fare una completa valutazione delle caratteristiche di ogni materiale, delle prestazioni garantite e dei costi da sostenere. Quali sono i costi per rifare la facciata Il costo per il rifacimento della facciata può variare molto a seconda del materiale scelto, della tipologia di edificio oggetto dell’intervento e delle dimensioni delle facciate. Il ventaglio dei possibili costi è davvero ampio, partendo da 12-15 euro al metro quadro per le soluzioni più semplici ed economiche, fino anche a più di 300 euro/mq. I fattori da prendere in considerazione sono diversi, quindi è sempre opportuno pianificare attentamente l’intervento, a partire dalla progettazione dello stesso. Infatti, i costi possono essere molto significativi ed è meglio affidarsi a tecnici, quali architetti e ingegneri. In questo modo è possibile ottenere un supporto nella fase di progettazione, scelta e anche di successiva manutenzione, valutando ogni aspetto. Oltre all’investimento iniziale, infatti, è bene considerare che i materiali per rifare la facciata possono essere più o meno durevoli o resistenti, comportando anche successivi costi di mantenimento e gestione. Incentivi e detrazioni fiscali Per incentivare gli interventi di ristrutturazione e recupero facciate in passato è stato introdotto il cosiddetto Bonus facciate, scaduto alla fine del 2022 e non rinnovato. Inizialmente, questa agevolazione copriva il 90% dei costi del rifacimento, mentre ora il rifacimento della facciata rientra nel Bonus Ristrutturazione, che prevede una detrazione fino al 50% dei costi sostenuti, con un tetto massimo di 96.000 euro. Da questa detrazione fiscale, però, sono esclusi alcuni interventi, come ad esempio la sola tinteggiatura delle superfici, in quanto è relativo solo alle opere di ristrutturazione e ripristino. Inoltre, con la nuova Legge di Bilancio il 2025 vedrà ulteriori novità, con possibili tagli al bonus ristrutturazione: il bonus resta valido al 50% solo per le prime case mentre per le seconde scende al 36%. FAQ sul rifacimento della facciata Che alternative ci sono al cappotto termico quando si rifà una facciata? Il rifacimento della facciata è l’occasione per assicurare all’edificio anche il corretto isolamento termico. Chi non vuole o non può procedere con la posa di un cappotto, la soluzione al momento più diffusa, può valutare delle soluzioni alternative. Data la fase di rifacimento delle superfici esterne, si può realizzare una facciata ventilata. In alcuni casi, però, l’unica soluzione è isolare internamente, tramite uno strato isolante posato sul lato delle pareti verso gli ambienti interni. Chi chiamare per rifare la facciata? Quando si deve rifare una facciata possono essere coinvolti differenti professionisti a seconda della tipologia di intervento che si desidera realizzare. Nel caso di una semplice tinteggiatura, non è necessario rivolgersi a tecnici e progettisti, ma solo a imprese specializzate nel campo, che possono essere contattate direttamente per un preventivo. Quando, invece, si hanno dubbi sul degrado della facciata o si vogliono attuare cambiamenti più significativi, come ad esempio realizzare una facciata ventilata, allora il consiglio è quello di rivolgersi a un tecnico di fiducia, come un architetto o un ingegnere, per poi valutare il da farsi. Potrebbero essere coinvolte imprese specializzate o anche esperti di restauro nel caso in cui l’edificio abbia particolare valore storico. Che colore scegliere per la facciata? Quando si decide di rifare la facciata, scegliere il coloro giusto può non sembrare semplice, soprattutto viste le infinite possibilità di oggi. Se si sono escluse texture e materiali differenti dall’intonaco, come pietra, laterizi o legno, il colore viene scelto in base al proprio gusto e, meglio, anche in relazione al contesto in cui ci si trova. In alcune città ci sono dei vincoli e delle autorizzazioni precise per i colori della facciata, ma anche quando non è così è sempre meglio valutare gli edifici circostanti. Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 2023 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento