Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Costruire lo spazio intorno all’uomo. È sempre stato questo lo scopo dell’architettura. L’alternarsi di edifici e spazi aperti ha determinato il nostro modo di intendere la civiltà e la società. Oggi, però, è sempre più forte l’esigenza di aggiungere un nuovo significato alla concezione di architettura: progettare l’ambiente, infatti, vuol dire difenderlo. E l’impiego di nuove tecnologie ricopre un ruolo fondamentale, in questo senso. In un’epoca in cui il risparmio energetico è diventato un imperativo categorico, l’esperienza della collaborazione italo-cinese per la tutela dell’ambiente diventa esemplare per tutto il pianeta. «Da sette anni il Ministero dell’Ambiente Italiano ha avviato oltre 70 progetti per lo sviluppo sostenibile della Cina» ci ha raccontato Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente. «I progetti riguardano la formazione dei tecnici cinesi, il monitoraggio ambientale, l’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose, lo sviluppo di nuove fonti e tecnologie energetiche e la gestione sostenibile delle acque. Partecipando al programma del nostro Ministero molte imprese italiane sono riuscite ad affermarsi nel mercato cinese con tecnologie e prodotti innovativi». Fra questi progetti, spicca la costruzione del grande ed elegante “SINO-ITALIAN ECO BUILDING” inaugurato nel 2006 a Pechino, nel cuore della Tsinghua University, la più grande Università della Cina. «Un edificio costruito impiegando tecnologie all’avanguardia» continua Clini «che è diventato a livello mondiale una vetrina del nostro lavoro, del successo che abbiamo avuto e, soprattutto, di ciò che si può fare in campo edilizio dal punto di vista ambientale». Se consideriamo che il settore civile è il settore trainante dell’economia della Cina, che assorbe almeno il 20% dei consumi energetici ed è responsabile delle corrispondenti emissioni di C02, le nuove tecnologie favoriscono una svolta “verde” nell’economia cinese. «Nei prossimi 10 anni l’Europa può diventare il motore dell’innovazione del fotovoltaico e delle altre tecnologie solari e indurre un cambiamento radicale nel sistema energetico mondiale. Il patrimonio accumulato in ricerca e sviluppo potrebbe consentire all’Europa di realizzare il salto tecnologico in grado di rendere il fotovoltaico più efficiente e meno costoso. Ma le potenzialità della scienza e della tecnologia europee devono essere sostenute da adeguate politiche comunitarie, a cominciare da una decisa inversione di tendenza nel budget europeo, ancora prevalentemente finalizzato a finanziare con importanti sussidi settori produttivi e tecnologici obsoleti». E’ quanto ha affermato Corrado Clini, intervenuto all’apertura della “22a Conferenza Europea sull’Energia Fotovoltaica”. Il progetto Il SIEEB è un edificio di 20.000 metri quadrati, alto 40 metri, situato nel campus della Tsinghua University a Pechino, che ospiterà un centro di formazione, addestramento e ricerca Italo-Cinese sulla protezione ambientale e sulla conservazione dell’energia La forma dell’edificio SIEEB deriva dalle analisi del luogo e delle condizioni climatiche specifiche di Pechino. Situato in un contesto urbano ad alta densità, circondato da alcune alte costruzioni, l’edificio, grazie alla sua particolare forma e all’applicazione di un appropriato sistema di facciata, ottimizza l’utilizzo di energia solare in inverno e di protezione solare in estate. Illuminazione naturale e artificiale Diversi sistemi di facciata, a seconda dell’orientamento, massimizzano la penetrazione di luce naturale consentendo alla luce solare di penetrare nelle stanze in inverno e di essere respinta in estate, riducendo così il consumo energetico dell’edificio. L’illuminazione naturale è integrata da lampade e accessori ad alta efficienza, controllati da un sistema di commutazione in grado di adattare la potenza delle lampade all’effettivo bisogno locale. Un sistema di controllo permette lo spegnimento delle luci negli ambienti vuoti. Sistema HVAC Il sistema impiantistico si basa sulla combinazione di aria primaria (distribuita con un plenum a pavimento) e soffitti radianti, consentendo così di minimizzare il consumo di energia elettrica nelle pompe e nei ventilatori. Inoltre, la presenza di sensori accoppiati con rilevatori di CO2, consente di modulare sia il flusso d’aria che la temperatura del soffitto quando poche persone, o addirittura nessuno, si trovino nella stanza evitando sprechi di energia. In estate si attiva il rinfrescamento notturno. Sistema di Cogenerazione I motori a gas rappresentano il cuore del sistema energetico dell’edificio. Accoppiati con generatori elettrici, tali motori producono la quasi totalità dell’energia richiesta. Il calore generato dai motori, anziché essere disperso, viene utilizzato per la produzione di calore in inverno e,attraverso scambiatori ad assorbimento, per la produzione di freddo in estate. Questo sistema, inoltre, assicura acqua calda tutto l’anno. Un sofisticato sistema di controllo gestisce l’intero impianto. In conseguenza dell’energia “pulita” prodotta da questo sistema, la qualità di emissioni di CO2 per metro quadro relativa al SIEEB è significativamente ridotta rispetto allo standard degli edifici analoghi in Cina. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento