Nelle recenti cronache abbiamo ripetutamente sentito notizie sull’Italia scossa dal terremoto; difficile dimenticare le forti immagini di comuni e abitazioni distrutte dal sisma e fondamentale capire quanto sia necessario stendere un progetto di riqualificazione sismica per salvaguardare il patrimonio edilizio e la salute delle persone in vista di futuri eventi di questa natura. Per attuare interventi di riqualificazione sismica è possibile usufruire di incentivi fiscali; scopriamo di più sul Sismabonus, i requisiti e le percentuali di detrazione fiscale.
A cura di Fabiana Valentini
Indice:
- Funzionamento del Sismabonus e suddivisione per zone sismiche
- I requisiti per ottenere la detrazione
- Come cedere il credito del Sismabonus
Per mettere in sicurezza le abitazioni, il Governo, nella legge di Stabilità 2017,ha emanato una misura di agevolazione fiscale chiamata Sismabonus: grazie a essa, infatti, è possibile detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese fatte per realizzare i lavori di messa in sicurezza della casa. Il bonus è entrato in vigore dal 1 gennaio 2017 e sarà valido per un periodo di cinque ovvero fino al 31 dicembre 2021.
Il Sismabonus fornisce un vantaggio economico importante pensato per realizzare i lavori di messa in sicurezza delle nostre abitazioni. L’Italia è un Paese sismico e purtroppo gran parte del suo patrimonio edilizio non rispecchia i criteri di sicurezza anti sisma; per questo motivo è necessario salvaguardare le abitazioni e tutelare le vite umane.
Funzionamento del Sismabonus e suddivisione per zone sismiche
Al fine di poter accedere ai finanziamenti occorre capire meglio il funzionamento del Sismabonus e la suddivisione per zone sismiche. La Legge ha raggruppato in quattro categorie diverse il rischio sismico dei comuni italiani.
La Zona 1 è quella a sismicità alta in cui possono verificarsi terremoti forti: questa zona comprende 708 comuni compresi quelli in cui si sono verificate le ultime devastanti scosse (Abruzzo, Friuli, Campania, Calabria, Marche, Lazio). La Zona 2 a sismicità media prevede 2.345 comuni; seguono la Zona 3 con i comuni soggetti a scosse modeste e la Zona 4 ossia quella a sismicità molto bassa.
I requisiti per ottenere la detrazione
Al fine di ottenere il bonus previsto dalla Legge di Stabilità occorre che i lavori di adeguamento antisismico siano svolti tra il 1 gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021.
È possibile ottenere il bonus se la propria abitazione si trova nelle prime tre zone a rischio sismico: è possibile conoscere la propria zona controllando il portale della Protezione Civile dove è reperibile l’elenco completo delle zone sismiche italiane.
La detrazione fiscale va calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare per anno ripartita in 5 quote annuali di pari importo.
Quali sono le percentuali di detrazione?
Il Sismabonus prevede una percentuale pari al 50% per gli interventi svolti sulle parti strutturali d’immobili di tipo abitativo che non comportino un miglioramento nella classe sismica,mentre la detrazione fiscale del 70% spetta a chi esegue interventi che riducono il rischio sismico di una classe. Infine la detrazione fiscale è pari all’80% se si passa a due o più classi inferiori.
Per quanto riguarda le parti comuni dei condomini si prevede una detrazione del 75% se viene migliorata una classe di rischio sismico, mentre si può arrivare all’85% se si migliora di due classi.
Come cedere il credito del Sismabonus
L’Agenzia delle Entrate lo scorso 8 giugno 2017 ha emanato due provvedimenti legati alla cessione del credito in merito all’Ecobonus e al Sismabonus per la messa in sicurezza delle parti comuni condominiali.
Chi può cedere il credito d’imposta? Possono effettuare la cessione sia i condomini beneficiari del Sismabonus sia i cessionari del credito i quali possono a loro volta cederlo nuovamente ad altri soggetti. Il credito può essere ceduto ad altri soggetti privati, società ed enti, fornitori dei beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi antisismici e di messa in sicurezza dell’edificio. L’Agenzia delle Entrate esclude dai provvedimenti emanati gli istituti di credito, gli intermediari finanziari e le amministrazioni pubbliche.
Come funziona la cessione del credito? Il condomino che sceglie di cedere il bonus per intero deve comunicare all’amministratore di condominio entro il 31 dicembre la cessione avvenuta e la relativa accettazione da parte del cessionario, indicando così la denominazione e il codice fiscale di quest’ultimo.
L’amministratore del condominio, successivamente, comunicherà entro il successivo 28 febbraio i dati all’Agenzia delle Entrate la quale, dopo aver ricevuto l’assenso del cessionario, mette a disposizione nel “cassetto fiscale” il credito d’imposta che potrà utilizzare.
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