Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
All’interno del castello la struttura si presenta su due piani con una scala interna di collegamento. La copertura è realizzata in vetro sorretto da struttura in carpenteria metallica, ecco perché un’azienda come Nord Zinc si è rivelata un partner importante. Il Castello di Lerici si erge in posizione panoramica e dominate il promontorio roccioso dell’insenatura di Lerici. Il castello fu costruito a partire dal 1152 d.C. e subì numerose trasformazioni ad opera delle Repubbliche Marinare di Genova e Pisa, che se ne contendevano la proprietà a causa della sua posizione strategica. Solo nel 1555 il castello cominciò ad assumere l’aspetto attuale. LA RICHIESTA DEL COMMITTENTE L’Arch. Roberto Salvaterra, progettista di tutte le fasi (preliminare, definitiva ed esecutiva), direttore dei lavori, e coordinatore per la sicurezza in progettazione ed esecuzione, unitamente all’ing Francesco De Martino che ha curato il progetto strutturale, hanno ritenuto opportuno realizzare un’opera dagli alti contenuti di sostenibilità applicando i concetti della progettazione partecipata. Nord Zinc è stata interpellata per mettere a punto il sistema anticorrosivo ed estetico dei manufatti in acciaio. Il primo passo, come da consuetudine, è rappresentato dall’identificazione della classe di corrosività ambientale in cui i manufatti avrebbero operato secondo la classificazione della UNI EN ISO 12944. La classe di corrosività venne identificata senza alcun dubbio come la C5M (ambiente marino). Il committente richiedeva una durabilità al sistema anticorrosivo di almeno 20 anni. La terza richiesta del cliente contemplava il perfetto inserimento dell’opera nel contesto architettonico, quindi si trattava di una richiesta estetico-decorativa, per cui si rivelava sostanziale una pitturazione del manufatto con una vernice che consentisse una buona ritenzione del colore. LA PROPOSTA TECNICA I tecnici Nord Zinc hanno proposto SISTEMA TRIPLEX C5M – L, che prevede il ciclo combinato zincatura a caldo-verniciatura a polvere, con un trattamento nanoceramico intermedio. La durabilità è stata calcolata basandosi sui dati prestazionali previsti dalle UNI EN ISO 12944. La struttura è composta da carpenteria metallica con profili di spessore medio superiore ai 6mm. La protezione anticorrosiva è realizzata mediante zincatura a caldo secondo le norme UNI EN ISO 1461. In classe di corrosività ambientale C5M, la zincatura a caldo subisce una perdita di spessore di circa 6,3 micron/anno. L’esperienza Nord Zinc, unitamente alla bibliografia disponibile, consente di affermare che – operativamente su manufatti del genere – si realizza una lega acciaio-zinco di circa 100micron, spessore in grado di assicurare la protezione per oltre 15 anni. Per raggiungere i 20 anni alla zincatura a caldo, viene abbinato un film di vernice a polvere poliestere. Il ciclo di pitturazione è realizzato previa preparazione superficiale mediante strato nanoceramico: questa operazione è fondamentale per la perfetta aderenza del film verniciante al supporto zincato a caldo. Il ciclo è in grado, secondo le UNI EN ISO 12944, di assicurare una protezione anticorrosiva di classe bassa (5 anni), che sommata a quella garantita dalla zincatura a caldo raggiunge il soddisfacimento della richiesta di 20 anni del cliente. In verità, si possono raggiungere anche risultati più prestazionali: il sistema combinato produce una durabilità che va oltre la mera somma dei singoli cicli. In questa classe di corrosività ambientale, la somma viene maggiorata del 20% portando la durabilità totale a 24 anni. IL TIPO DI VERNICE Per assicurare una buona tenuta colore si è scelto di utilizzare una vernice a polvere poliestere di classe Qualicoat 1:10 anni di tenuta colore senza viraggi. GLI ACCORGIMENTI COSTRUTTIVI Scegliere il metodo anticorrosivo adeguato alla classe di corrosività ambientale in cui il manufatto opererà, è sicuramente indispensabile, ma tutto ciò può essere inficiato da una errata progettazione e successiva preparazione superficiale del manufatto. La normativa UNI EN ISO 12944 raccomanda, durante la progettazione e la realizzazione dei manufatti metallici, che vengano tenuti in considerazione particolari accorgimenti. Innanzi tutto, è bene evitare “trappole di corrosione”, come scatolati che ritengano liquidi, dimensioni e sovrapposizioni di elementi che non permettano la perfetta realizzazione del sistema protettivo. La scelta del tipo di profili che compongono il manufatto e la preparazione superficiale di quest’ultimo devono essere realizzate secondo la norma ISO 8504-1. Operando in classe di corrosività ambientale C5M, la superficie dei manufatti dovrà essere preparata secondo il grado P3 previsto dalla norma ISO 8504-1, che prevede: evitare spigoli vivi, svasare i fori, evitare la presenza di spruzzi di saldatura, cordoni di saldatura lisci e puliti, bordi di laminazione arrotondati con raggio superiore a 2mm, faccia del taglio termico rimossa e bordo arrotondato, ecc. I progettisti hanno quindi scelto di utilizzare i seguenti profili: tubo per le colonne montanti, travi laminate a caldo per l’impalcato, piatto laminato a caldo per scale e parapetti, limitando all’estremo l’utilizzo di spigoli vivi. L’assemblaggio meccanico in cantiere ha inoltre assicurato la perfetta realizzazione del sistema anticorrosivo e di finitura su impianto industriale. L’INSTALLAZIONE La realizzazione è avvenuta ad inizio agosto 2011. I vari pezzi sono stati calati all’interno del castello con l’ausilio di un elicottero, evitando di interferire con il traffico cittadino. Il montaggio è stato rapidissimo e ha limitato i disagi ai fruitori del Castello, rispettando una conduzione del lavoro che garantisce la massima discrezione. Grazie alla “pulizia di cantiere” assicurata dalle costruzioni a secco realizzate in acciaio, in poco più 3 mesi i nuovi ambienti sono stati consegnati al Museo, pronti ad accogliere una nuova esposizione. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento