Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti Toggle Le problematiche da risolvereChe cos’è un pavimento drenante e quali sono i vantaggi che offreCosa dice la normativa?Tipologie di pavimentazioni drenanti e materiali utilizzatiIl cemento drenanteGrigliati erbosiCase study e applicazioni pratiche Le città devono essere progettate con sempre maggior attenzione al contesto in cui si trovano, capaci di adattarsi ai cambiamenti e di assicurare sia il rispetto del comfort e delle necessità delle persone, che dell’ambiente. Per questo, con il tempo, si sono messe a punto soluzioni e strategie per migliorare il costruito e risolvere alcune importanti criticità. Una delle problematiche ancora oggi presente in molti centri urbani, ad esempio, è la scarsa permeabilità del suolo. Le problematiche da risolvere I fenomeni meteorologici intensi ed eccezionali sono sempre più frequenti e un regolare e corretto smaltimento dell’acqua piovana è fondamentale. Però, le città che si ritrovano in forte difficoltà sono molte, con allagamenti di strade, parcheggi ed edifici e conseguenti rischi di diverso tipo. I ristagni di acqua e umidità, innanzitutto, causano situazioni di insalubrità e di rischio per le strutture esposte. L’allagamento di strade e parcheggi, inoltre, comporta anche limiti nell’utilizzo regolare delle infrastrutture e pericoli per la sicurezza delle persone. Le pavimentazioni drenanti rappresentano una soluzione innovativa e sostenibile per la gestione delle acque piovane nelle aree urbane. Queste pavimentazioni sono progettate per consentire il passaggio dell’acqua attraverso la superficie, riducendo così il ristagno e favorendo l’infiltrazione nel terreno sottostante. Realizzate con materiali permeabili come l’asfalto drenante e il calcestruzzo poroso, le superfici drenanti permettono di affrontare efficacemente le problematiche legate alle piogge intense e ai fenomeni meteorologici estremi. Che cos’è un pavimento drenante e quali sono i vantaggi che offre Una pavimentazione drenante è una superficie che, anziché bloccare l’acqua in superficie, ne permette il passaggio fino al terreno sottostante. Al contrario delle pavimentazioni impermeabili, infatti, una pavimentazione drenante è in grado di filtrare l’acqua e drenarla in modo uniforme, risolvendo il problema del ruscellamento superficiale e dell’accumulo di acqua piovana. MVB propone i masselli drenanti autobloccanti completamente permeabili all’acqua. Soddisfano ogni necessità sia di di resistenza ai carichi che di percentuale di verde o uniformità superficiale richiesta per le zone pedonali e per le piste ciclabili. Nella foto il sistema modulare Venezia con effetto pietra a spacco. Nelle città moderne, le pavimentazioni drenanti svolgono dunque un ruolo importante nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. Con l’aumento delle precipitazioni intense e l’espansione delle superfici impermeabili, come strade e parcheggi, le reti fognarie tradizionali spesso non sono in grado di gestire il volume d’acqua in eccesso, causando allagamenti e danni alle infrastrutture. Le pavimentazioni drenanti, invece, migliorano la capacità di gestione delle acque piovane, contribuendo a ridurre il rischio di allagamenti, migliorando la qualità dell’acqua e promuovendo un ambiente urbano più sostenibile e resiliente. Oltre allo smaltimento delle acque meteoriche e alla capacità di filtraggio dell’acqua verso il terreno, le pavimentazioni drenanti garantiscono benefici ambientali significativi, come la riduzione dell’effetto isola di calore e il miglioramento della qualità dell’aria. Queste pavimentazioni sono in generale più sostenibili, permettono alle falde di rigenerarsi e migliorare il microclima locale. Per tutti questi motivi oggi le pavimentazioni drenanti sono scelte nelle opere di bioedilizia. Le pavimentazioni drenanti, inoltre, sono carrabili e generalmente aiutano anche a risolvere il problema del gelo invernale, in quanto sono traspiranti e riducono la formazione del ghiaccio superficiale. Anche la manutenzione richiesta non è elevata, ma è piuttosto importante una corretta progettazione iniziale, soprattutto degli strati di sottofondo. In passato, purtroppo, lo sviluppo dei centri urbani ha causato un intenso consumo di suolo, con un conseguente aumento delle superfici impermeabili, dimostrando una scarsa considerazione dell’importanza del suolo e una ridotta consapevolezza sia del valore di questa risorsa, che degli effetti ambientali di queste azioni. Cosa dice la normativa? Anche se non esiste una normativa specifica, va detto che in Italia la direzione è quella di favorire l’utilizzo di superfici drenanti e permeabili. In questo senso, la novità normativa di maggior rilievo è l’introduzione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nel 2017 (come da pubblicazione su Gazzetta Ufficiale n.259 del 06/11/2017). Il Ministero dell’Ambiente, in sostanza, ha definito dei requisiti ambientali minimi da considerare sia in fase progettuale, che costruttiva di nuovi edifici e di interventi di ristrutturazione. Tra i punti del decreto, il 2.2.3 (riduzione del consumo di suolo e mantenimento della permeabilità dei suoli)specifica proprio che nei progetti di intervento è necessario prevedere: Una superficie permeabile pari almeno al 60% dell’area di progetto. Deve prevedere una superficie da destinare a verde pari ad almeno il 40% della superficie di progetto non edificata e il 30% della superficie totale del lotto. Deve garantire, nelle aree a verde pubblico, una copertura arborea di almeno il 40% e arbustiva di almeno il 20% con specie autoctone. Deve prevedere l’impiego di materiali drenanti per le superfici urbanizzate pedonali e ciclabili; l’obbligo si estende anche alle superfici carrabili in ambito di protezione ambientale. Deve prevedere, nella progettazione esecutiva, e di cantiere la realizzazione di uno scotico superficiale di almeno 60 cm delle aree per le quali sono previsti scavi o rilevati. All’estero, invece, tra i paesi che hanno dimostrato maggior attenzione al tema delle superfici drenanti ci sono gli Stati Uniti. Il motivo risiede nella volontà di attuare procedure utili al contenimento dei danni dovuti ad eventi meteorologici importanti. Tipologie di pavimentazioni drenanti e materiali utilizzati Tra le principali tipologie di pavimentazioni drenanti troviamo le superfici permeabili e vegetate. Le superfici permeabili, come l’asfalto drenante e il calcestruzzo poroso, permettono all’acqua di infiltrarsi direttamente nel terreno, riducendo il rischio di allagamenti e migliorando la ricarica delle falde acquifere E’ possibile scegliere tra diverse tipologie di pavimentazioni drenanti composte da blocchi o lastre. Questi prodotti hanno il pregio di essere posati a secco, ma la loro capacità drenante può dipendere principalmente da due fattori: da un lato ci sono le pavimentazioni che devono la loro permeabilità all’acqua alla maggiorazione delle fughe o alla presenza di fori, dall’altro quelle realizzate in materiali porosi e a loro volto drenanti. Nel primo caso, sono presenti appositi fori o dei distanziamenti tra gli elementi che compongono la pavimentazione. ECO FILTER® è la pavimentazioni drenante ecosostenibile di Micheletto che risolve i problemi legati anche a piogge abbondanti, assicurando sempre ottime prestazioni. Grazie all’azione di filtro della pavimentazione gli allagamenti sono ridotti al minimo e vengono anche eliminati alcuni agenti inquinanti trasportati dall’acqua in superficie. Le pavimentazioni filtranti, invece, sono interamente permeabili all’acqua, quasi come un terreno naturale. Esistono, chiaramente, diversi prodotti di questo tipo, che si distinguono per composizione, forma e colore. Queste pavimentazioni hanno il pregio di coniugare alla perfezione prestazioni drenanti ed estetica. Le applicazioni possono essere spazi pubblici, piazze, marciapiedi, cortili, ecc… Il cemento drenante Il cemento drenante è un composto poroso che si caratterizza per elevati livelli di permeabilità all’acqua ed è adatto alla realizzazione di superfici continue. Il cemento drenante, grazie proprio alla sua particolare porosità, filtra l’acqua e permette il suo deflusso fino al terreno. Oggi sul mercato esistono più prodotti di questo tipo e generalmente offrono una buona resistenza, possibilità di impiego varie e disponibilità in una gamma di colorazioni differenti. Può essere utilizzato per pavimentazioni stradali, piste ciclo-pedonali, parcheggi, campi sportivi e, in alcuni casi, anche in aree sottoposte a tutela ambientale. Inoltre, il ricircolo dell’aria all’interno dei pori, favorisce anche lo scioglimento della neve e del ghiaccio durante la stagione invernale. Drainbeton di Betonrossi è il calcestruzzo drenante dalle ottime prestazioni. Si caratterizza per alte resistenze ai carichi e valori di drenabilità molto alti. E disponibile in colorazione naturale grigio cemento, oppure pigmentato in diverse tonalità cromatiche. E’ molto indicato per installazioni in strade sottoposte a tutela, aree gioco/sportive, aree di sosta/parcheggi, viabilità ciclo-pedonale. Grigliati erbosi Infine, un’ulteriore soluzione è quella che prevede la realizzazione di grigliati erbosi, la cui capacità drenante varia in base al rapporto tra “pieno e vuoto” dei moduli utilizzati, nella maggior parte dei casi in calcestruzzo. Il Pavimento drenante LUNIX di Ferrari BK si caratterizza per una struttura modulare che permette la perfetta integrazione della pavimentazione con il paesaggio naturale: la superficie erbosa copre infatti il 57% del totale, garantendo drenaggio delle acque e ottimo impatto estetico. E’ disponibile in quattro diversi moduli. I vuoti sono riempiti con graniglia oppure terriccio, in modo da permettere la crescita della vegetazione. Il vantaggio di queste soluzioni, chiaramente, è quello di aumentare le superfici verdi. Le loro principali applicazioni riguardano parcheggi e aree di sosta. La posa di queste pavimentazioni è molto semplice e permette di risolvere tutte le problematiche relative a possibili ristagni o pozzanghere. Case study e applicazioni pratiche Le pavimentazioni drenanti hanno già dimostrato la loro efficacia in diverse città del mondo, offrendo soluzioni concrete ai problemi di gestione delle acque piovane e contribuendo a creare ambienti urbani più sostenibili e resilienti. Copenaghen, in Danimarca, ha implementato pavimentazioni drenanti in vari quartieri come parte del proprio piano di gestione delle acque urbane, “Cloudburst Management Plan“. Questi interventi hanno ridotto significativamente gli allagamenti durante le piogge intense, migliorando al contempo la qualità dell’acqua e promuovendo la biodiversità urbana. Portland in USA è stata una delle prime città negli Stati Uniti ad adottare pavimentazioni permeabili per affrontare le problematiche legate alle acque piovane. Progetti come il “Green Streets Program” hanno integrato pavimentazioni drenanti con altre infrastrutture verdi, riducendo i flussi di acque piovane nelle reti fognarie e migliorando la qualità dell’acqua nei fiumi locali. Tokyo, oltre a essere dotata di un importantissimo sistema sotterraneo di drenaggio delle acque dei vari fiumi che attraversano il territorio della metropoli (progetto G-Cans), ha sperimentato pavimentazioni drenanti in risposta ai frequenti tifoni e alle piogge torrenziali. L’uso di calcestruzzo poroso nelle strade e nei parcheggi ha aiutato a ridurre gli allagamenti e a mitigare l’effetto isola di calore, migliorando il comfort urbano e la sicurezza. Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 2020 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento