Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti Toggle Cosa succede se si respira smog?Quali sono le piante mangia-smog?Rimedi per l’inquinamento dell’aria in cittàAzioni attiveAzioni passiveAlcune soluzioni mangia-smogVernice purificante AirliteCityTree, CityBreeze, WallBreeze di Greencity SolutionsInfrastruttura vegetale CityTree di ENEA, CNR, Consorzio Proambiente, Greencity SolutionsCemento fotocatalitico TX Active® di Italcementi L’inquinamento dell’aria in città è ormai un problema davvero generalizzato, le cui conseguenze ricadono sulla salute delle persone e sull’ambiente in generale. Il traffico veicolare, il riscaldamento degli edifici, i processi industriali e artigianali rilasciano infatti in atmosfera emissioni dannose, che intaccano nell’uomo il sistema respiratorio e di conseguenza quello cardiovascolare, mentre in natura flora e fauna. Oltre a provocare effetto serra, piogge acide e buco dell’ozono. I principali inquinanti dell’aria in città sono di tipo sia gassoso sia particolato. Tra i primi rientrano gli idrocarburi, i composti dello zolfo (biossido di zolfo il più diffuso), dell’azoto (ad esempio monossido e biossido di azoto) e del carbonio (monossido di carbonio e anidride carbonica), derivati essenzialmente da processi di combustione. Inoltre, esistono i composti organici volatili (VOC, tra cui il benzene), derivati da prodotti per l’edilizia e la pulizia o dai carburanti. Tra i particolati invece si catalogano le particelle sospese nell’aria, classificate in base alla loro grandezza: in primis il PM10 (con diametro minore di 10 µm), inalabile dall’uomo. Cosa succede se si respira smog? Lo smog – termine inglese derivato dall’unione delle parole smoke (fumo) e fog (nebbia) – è l’inquinamento aereo degli strati più bassi dell’atmosfera terrestre. I suoi componenti influiscono negativamente sulla salute. Le particelle infatti, una volta inalate, danno luogo ad infiammazioni ai polmoni, portando nei casi più gravi a costrizione delle vie aeree e quindi a difficoltà respiratoria e a malattie croniche come la bronchite. Quale è la città con più smog in Italia? Secondo la ricerca “Mal d’Aria 2023 – Cambio di passo cercasi” di Legambiente, le città italiane con più smog – ovvero con livelli di inquinamento dell’aria superiore di due volte il limite giornaliero di PM10 – sono Torino, Milano, Modena, Asti, Padova, Venezia. La ricerca, parte della Clean Cities Campaign promossa da diverse organizzazioni non governative europee, ha rivelato una situazione preoccupante nel nostro paese, in vista degli obiettivi richiesti per il 2030 dalla Comunità Europea. Le città italiane infatti risulterebbero seriamente a rischio: il 76% a causa del PM10, l’84% per il PM2.5 e il 61% per il NO2. Secondo la nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria (in vigore appunto a partire dal 1 gennaio 2030) sono infatti solo 23 su 95 le città d’Italia che al momento non superano la nuova soglia di 20 µm/mc di PM10. Quali sono le piante mangia-smog? Tutte le piante aiutano a migliorare la qualità ambientale, ma ne esistono alcune più virtuose. Sono quelle che, oltre ad assorbire l’anidride carbonica, filtrano le particelle dannose per l’uomo. Secondo Coldiretti, tra le piante ad alto fusto il primato va all’acero riccio, che può arrivare fino ai 20 metri di altezza e ha le foglie particolarmente grandi (e dunque operose): ogni esemplare è capace di assorbire fino a 3800 kg di anidride carbonica in vent’anni di vita. Appena dietro, nella classifica, la betulla verrucosa e il cerro. Anche il ginko biloba è un valido alleato, con i suoi 2800 kg di CO2, ma soprattutto la capacità di barriera per gas e polveri sottili. A seguire il tiglio, il bagolaro, l’olmo campestre, il frassino e l’ontano nero. Numerosi anche gli arbusti mangia-smog – ilex, viburno, corbezzolo, fotinia, alloro, eleagno, ligustro secondo il progetto di qualche anno fa M.I.A.- Mitigazione Inquinamento Atmosferico finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole – che abbattendo l’anidride carbonica sono in grado anche di intercettare i metalli pesanti. Veri e propri filtri biologici, capaci di rimuovere dall’aria particolati e composti gassosi dannosi per l’uomo. Rimedi per l’inquinamento dell’aria in città Azioni attive Il miglior consiglio per ridurre l’inquinamento dell’aria in città è quello di evitare inutili emissioni in atmosfera. Anche i cittadini possono contribuire al risultato agendo in modo attivo. Ad esempio utilizzando l’automobile il meno possibile a favore dei mezzi pubblici, della bicicletta o di soluzioni di mobilità green, in condivisione o elettrica, facendo acquisti a filiera breve che non comportino grandi spostamenti delle merci, rispettando le regole di manutenzione e di controllo dei fumi degli apparecchi di riscaldamento a gas o a pellet, optando ove possibile per fonti di energia rinnovabile. Azioni passive Alle azioni attive da parte degli uomini si possono poi aggiungere quelle passive, ovvero soluzioni mangia-smog silenziosamente condotte da manufatti in grado di lavorare pressappoco come gli organismi naturali e di ridurre sensibilmente l’inquinamento in città. Diversi sono i progetti in corso di realizzazione o già attivi, studiati soprattutto per ovviare alla mancanza di alberi nelle città d’Italia. Gli ultimi dati Istat parlano infatti di 32,5 metri quadrati di verde urbano per abitante: un dato che sottolinea quanto sia importante la messa a dimora di nuove piante, al fine di contrastare il cambiamento climatico e l’inquinamento. “È importante – è stato infatti spiegato in un recente congresso romano di Coldiretti, unitamente a Rete Clima – affrontare il problema della ridotta disponibilità di spazi verdi nelle città, puntando su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e di giardini, che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione, dando una spinta all’economia e all’occupazione. Dato anche che la situazione è peggiore nelle metropoli, dove i valori vanno dai 16,9 metri quadrati di verde pro capite di Roma ai 18,5 di Milano, dai 25,4 di Firenze ai 13,5 di Napoli, dai 9,4 di Bari ai 12 di Palermo, dai 22,1 di Bologna ai 23,7 di Torino”. Altrettanto rilevante, dunque, soprattutto nelle aree urbane ad oggi ancora troppo poco verdi, spingere la ricerca verso nuove soluzioni passive antismog. Alcune soluzioni mangia-smog Vernice purificante Airlite Airlite è una vernice brevettata, che permette di trasformare qualsiasi parete in un vero e proprio depuratore d’aria. Sfrutta una tecnologia a semiconduttore che genera delle piccole cariche elettriche sulla superficie, le quali si combinano con il vapore acqueo e l’ossigeno dell’ambiente generando ioni negativi. A Roma è stato realizzato con pittura mangia smog Airlite uno dei murales più grandi d’Europa E questi ultimi neutralizzano gli inquinanti aerei – ossidi di azoto, ossidi di zolfo, VOC, PM10 e PM2.5, oltre che muffe, batteri, virus – a contatto con la superficie verniciata, al pari di un bosco di alberi ad alto fusto della stessa ampiezza. Inoltre, all’esterno riflette la componente calda dell’illuminazione solare, permettendo di risparmiare energia per il raffrescamento degli ambienti interni. CityTree, CityBreeze, WallBreeze di Greencity Solutions Greencity Solutions offre diverse soluzioni per la riduzione dell’inquinamento metropolitano, basate sulla combinazione tra natura e tecnologia digitale. Elementi di arredo urbano di Greencity Solutions I suoi elementi di arredo urbano – CityTree, CityBreeze, WallBreeze – abbinano alla capacità di filtraggio dell’aria del muschio l’intelligenza di un sistema avanzato per la sua sopravvivenza fatto di sensori, ventilazione, irrigazione e software per il controllo e la gestione. City Tree In particolare CityTree è un totem a biofiltro con panca incorporata, CityBreeze un pannello digitale espositivo con strato di muschio filtrante, WallBreeze un modulo connesso per rivestire facciate. Infrastruttura vegetale CityTree di ENEA, CNR, Consorzio Proambiente, Greencity Solutions CityTree è una infrastruttura vegetale mobile capace di abbattere sensibilmente la concentrazione di polveri sottili nelle città. Nato nell’ambito del progetto europeo City Tree Scaler, con la partecipazione di ENEA, CNR – Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) e Consorzio Proambiente (in collaborazione con la start-up tedesca Greencity Solutions che l’ha fisicamente realizzata), funziona come un vero e proprio filtro naturale, dalla potenza pari a quella di più 270 alberi. Il muschio che ricopre la superficie – Lucobryum Glaucum (Polstermoos), robusto e resistente ai raggi solari, esternamente, Amblystagium varium (Plattenmoos) invece internamente – assorbe fino a 240 tonnellate di anidride carbonica all’anno, rendendosi utile in quegli spazi in cui l’inquinamento è alto e al contrario risulti ridotta la presenza di piante. Diversi test condotti nella città di Modena hanno dimostrato come PM10 e ossidi di azoto, ma anche PM2.5, PM1, particelle ultrasottili, black carbon, diminuiscano radicalmente nell’area circostante l’infrastruttura (pari a circa 200 mq). Cemento fotocatalitico TX Active® di Italcementi Il cemento TX Active® di Italcementi ha proprietà autopulenti e mangia-smog grazie al principio fotocatalitico attivo contenuto (uno speciale ossido di titanio), che reagisce alla luce del sole attivando un processo ossidativo. Processo che trasforma le sostanze organiche e inorganiche responsabili dell’inquinamento atmosferico (PM10, ossidi e biossidi di azoto, aromatici policondensati, benzene, ossido di carbonio) in composti meno dannosi (carbonati, nitrati e solfati), facilmente rimuovibili dalla pioggia. Le superfici architettoniche diventano così attive, preservando nel contempo la qualità estetica – e il candore – iniziale. Jubilee Church realizzata con TX Active Prodotto eco-compatibile certificato, il principio può essere addittivato a malte, pitture, intonaci, pavimentazioni, ed è stato testato la prima volta nella costruzione della chiesa romana Dives in Misericordia di Richard Meier. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento