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Per tutto il 2022 restano in vigore le agevolazioni fiscali sulla sostituzione dei caloriferi domestici. Per accedervi vi sono tre vie, con Superbonus, Ecobonus o bonus ristrutturazione. Ecco come, i requisiti e il tetto massimo da detrarre. Indice degli argomenti: Sostituzione termosifoni, i bonus e le agevolazioni confermati per il 2022 Sostituzione termosifoni, sì alle agevolazioni con il Superbonus 110% Regole e adempimenti fiscali per ottenere la detrazione Autorizzazione del Comune e dichiarazione ENEA, chiariamo cosa serve I beneficiari del bonus termosifoni 2022 I termosifoni sono ormai indispensabile in tutte le abitazioni, da nord a sud. Riscaldano l’ambiente, tengono la muffa lontana e sono sempre più spesso un elemento di design in grado d’impreziosire la casa. Grazie ai numerosi bonus edilizi riconfermati dal governo è possibile, alle condizioni che vedremo, detrarre la spesa per l’acquisto e il montaggio di nuovi caloriferi, radiatori e pannelli a pavimento o a parete. La detrazione spetta a chi sostiene la spesa, anche se si tratta del nudo proprietario o dell’inquinamento in affitto. Requisiti, tetto massimo di spesa, modalità di pagamento e istruzioni per detrarre il costo nel 730 sono tassativamente indicati dalla legge. Ecco il quadro delle agevolazioni fiscali e come richiederle. Sostituzione termosifoni, i bonus e le agevolazioni confermati per il 2022 Chi intende sostituire i termosifoni presenti nella propria abitazione, magari perché datati e poco efficienti, può usufruire di un vantaggioso “bonus”, cioè una agevolazione fiscale da scaricare nel modello 730 compilato annualmente. Per usufruire della detrazione, le vie sono due: grazie all’Ecobonus, in questo caso la sostituzione parziale o totale degli impianti di climatizzazione o caloriferi dà diritto alla detrazione fiscale del 50% a condizione che avvenga la sostituzione del generatore di calore. In altre parole non basta sostituire solamente i corpi di emissione del calore, quindi caloriferi e termo arredi; il bonus Ristrutturazioni, con il quale detrarre il 50% della spesa entro il tetto massimo previsto dalla legge di 96.000 euro. Sostituzione termosifoni, sì alle agevolazioni con il Superbonus 110% Esiste in realtà anche un’altra via per detrarre la spesa legata alla sostituzione dei termosifoni. Parliamo del Superbonus 110% il cui requisito imprescindibile è l’efficientamento energetico dell’edificio. Dunque è necessario che l’acquisto e la sostituzione dei caloriferi avvenga contestualmente ad altri interventi di ristrutturazione edilizia estesi all’intero edificio. L’acquisto dei termosifoni è considerato un intervento trainato, dunque la legge richiede che sia eseguito almeno un lavoro trainante tra questi: la sostituzione del generatore di calore con un impianto nuovo a condensazione con efficienza pari a quelle di Classe A; isolamento termico dell’edificio; sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati con efficienza almeno pari alla classe A, pompa di calore, ibridi o geotermici. Cosa succede a chi ha iniziato i lavori nel 2021? Attenzione a date e scadenze per richiedere l’agevolazione. La Legge di Bilancio ha prorogato il bonus sulla sostituzione dei termosifoni anche per gli acquisti risalenti al 2021 ma a condizione che i lavori siano stati eseguiti nel biennio 2020-2021. Restano esclusi dal beneficio gli interventi iniziati nel 2019. Regole e adempimenti fiscali per ottenere la detrazione I richiedenti dell’agevolazione fiscale devono indicare nel modello 730 la spesa sostenuta per l’acquisto dei nuovi termosifoni e per il loro montaggio da parte della ditta incaricata. La condicio sine qua non per portare in detrazione la spesa è che i pagamenti siano avvenuti tramite mezzi tracciabili, quindi con bonifico bancario o postale e mai in contanti o con carte di credito o debito. Il bonifico deve riportare le informazioni seguenti (pena il mancato riconoscimento da parte dell’Agenzia delle Entrate): data e numero della fattura emessa; codice fiscale o numero di partita IVA della ditta che riceve il pagamento; come causale del bonifico: “Detrazione del 50% ai sensi dell’art. 16/bis del DPR del 22 Dicembre 1986 n. 917 e successive modifiche”, dicitura espressamente indicata all’articolo 16-bis del Dpr 917/1986; codice fiscale del richiedente. Il bonus termosifoni consiste nella detrazione IRPEF del 50% suddivisa in 10 quote annuali di pari importo. Il richiedente, a sua discrezione, può indicare il metodo che preferisce tra sconto in fattura da richiedere al fornitore oppure la cessione del credito. Per fare un esempio pratico, la detrazione massima spettante è pari a 48.000 euro, cioè il 50% di 96.000 euro, il tetto previsto per legge. Autorizzazione del Comune e dichiarazione ENEA, chiariamo cosa serve La detrazione del 50% sulla sostituzione dei termosifoni non richiede alcuna comunicazione al Comune di residenza e nemmeno all’amministratore se l’immobile è ubicato in un contesto condominiale. Il motivo è presto detto: questa tipologia d’intervento non è considerata un lavoro di manutenzione straordinaria e nemmeno una ristrutturazione interna. Né la ditta che esegue i lavori né il richiedente sono tenuti a comunicare l’inizio e la fine dei lavori all’ENEA, qualora si richieda il bonus ristrutturazioni (diversamente da Ecobonus e Sismabonus). L’unica documentazione obbligatoria per legge al fine di ottenere le agevolazioni fiscali è la certificazione della ditta. Invece chi acquista nuovi termosifoni richiedendo il bonus al 65% deve conservare l’asseverazione tecnica. Ad ogni modo, prima di eseguire i lavori è buona norma verificare sul sito del Comune se anche per questa tipologia d’intervento sia richiesta una documentazione specifica. Ecco l’elenco dei beneficiari del bonus termosifoni 2022 Qui i soggetti che per legge possono ricevere le agevolazioni fiscali: i proprietari dell’immobile sul quale sono eseguiti i lavori; chi ne ha il diritto di godimento o la nuda proprietà; gli affittuari con regolare contratto di locazione. Sono autorizzati a detrarre la spesa coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento