Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Se i volumi della casa lo permettono si può creare un ambiente aggiuntivo rivedendo la divisione interna. L’architetto consiglia materiali leggeri, come vetro e legno, arredi versatili, pareti scorrevoli e porte a tutta altezza Indice degli argomenti: Intervista con l’Arch Gaia Maiacola Quali elementi valutare e quali materiali scegliere Meglio un soppalco o una porzione da ricavare da un altro ambiente La procedura burocratica e gli incentivi Tipologie di intervento Normativa e costi La pandemia e le sue conseguenze sulla vita di tutti i giorni ci fanno riflettere su come cambiano le nostre priorità in casa e su come dovrebbe essere l’ambiente ideale per riuscire a soddisfarle appieno: terrazzi, piccoli spazi esterni e quante più aperture possibili sono i criteri che hanno cambiato radicalmente il mercato immobiliare in questi mesi, facendo impennare i prezzi delle abitazioni con questi requisiti. Ma c’è anche chi non può permettersi di cambiare casa e magari anche quartiere, per spostarsi in aree urbane più verdi, e allora opta per la ristrutturazione. Neanche a dirlo, tra gli interventi più richiesti in questo ambito c’è il riesame della divisione planimetrica, per aumentare la volumetria e procedere alla creazione di spazi aggiuntivi in vista dei brevi o lunghi periodi di confinamento familiare collettivo. Intervista con l’Arch Gaia Miacola Abbiamo chiesto all’architetto e interior designer Gaia Miacola quali sono i passaggi principali per intraprendere questo percorso strutturale senza forzare la il progetto originale e trovarsi di fronte a brutte sorprese. Quali elementi della struttura architettonica bisogna valutare prima di decidere come e dove realizzare uno spazio aggiuntivo destinato a studio? Innanzitutto la spazialità della casa. Spesso ci si accanisce per creare uno studio in più, una cabina armadio a tutti i costi, una terza cameretta. Ma se congestioniamo troppo gli spazi saremo costretti a vivere in zone anguste, poco funzionali. Io adoro gli appartamenti dove c’è molta luminosità e che si prestano a ricavare angoli nascosti per funzioni extra. Ricordiamo che una casa è anche un manifesto di idee e modi di vivere. Trasferiamo negli spazi quello che siamo e come viviamo. Quali sono gli interventi e i materiali più opzionati in questo caso? Consiglio sempre di usare materiali leggeri, trasparenti e arredi flessibili, magari anche movibili. Vetro, legno, pareti scorrevoli, porte a tutta altezza permettono di trasformare le zone e ricavarne degli ambienti più ampi all’occorrenza. Consiglierebbe più un soppalco (se le circostanze lo permettono) o una porzione da ricavare in un altro ambiente? Un soppalco va progettato molto attentamente per due motivi. Uno perché riduce le altezze delle due zone che delimita, portandole spesso al limite consentito. Due perché toglie luce, ingrediente fondamentale per la buona vivibilità di una casa e il nostro benessere. I soppalchi che progetto hanno quasi sempre un solaio in vetro per evitare il senso di oppressione. Prima di pensare ad un soppalco chiediamoci: “è davvero quello che voglio per questa camera?”. “Se ho delle volte a vista, sarei contento di nasconderle per ricavare qualche metro quadro in più?” Diverso il caso di camere molto grandi in cui il soppalco è solo parziale o va a creare una sorta di doppia altezza perimetrale con affaccio gradevolissima. Quali strategie si possono utilizzare per evitare la sensazione di claustrofobia? Materiali trasparenti, pareti removibili, solai in vetro. E serve sempre garantire almeno i metri quadri minimi per svolgere le attività che stiamo progettando. Nel caso del soppalco, ricordiamoci che può dare una sensazione di schiacciamento e quindi di riduzione notevole dell’ampiezza di una camera. Ci sono errori assolutamente da non commettere? Sottovalutare la questione spaziale, pensare che sia sempre possibile realizzare un intervento di divisione degli spazi anche in case con metrature già limitate, o forzare la planimetria per riempirla di funzioni extra. Per fare un esempio, a volte è meglio lasciare una cucina grande e spaziosa che puntare a una piccola suddivisa in micro spazi: cucina, dispensa e cucinotto. Qual è la procedura burocratica da seguire? Realizzare un soppalco significa realizzare un solaio aggiuntivo all’interno di un volume: questo vuol dire aumento della superficie utile interna mediante opere strutturali e antisismiche. Potrebbe servire un Permesso di Costruire se si trattasse di una “ristrutturazione pesante”, oppure una SCIA se rientra nella categoria “ristrutturazione leggera”, cioè quando non incrementa la superficie dell’immobile e non è suscettibile di utilizzo come stanza di soggiorno. Per quanto riguarda le pareti mobili non è necessaria una pratica edilizia di questo tipo: basta una CILA per comunicare la sostituzione di porte, infissi o spostamento tramezzi non portanti. Se si vanno a modificare murature portanti o aperture di solai o vani strutturali è necessaria una SCIA. Possiamo dare un’indicazione dei costi anche se molto generica (questo aspetto è molto importante)? Senza un progetto è davvero difficile stimare un intervento simile. Dico solo che è necessario progettare sin dall’inizio pareti vetrate e spazi flessibili. Quindi, nel caso di una ristrutturazione, è bene lasciarsi un certo budget per realizzare correttamente questo tipo di elementi architettonici. L’intervento rientra negli incentivi del Superbonus110%, ha già avuto qualche richiesta da parte di alcuni clienti per lavori simili? No, l’intervento del soppalco non rientra nel Superbonus 110%, ma può rientrare nell’Ecobonus Ristutturazioni. Ho scritto un articolo sul mio blog che chiarisce gli aspetti fondamentali per la richiesta del Superbonus 110%. Alla luce del Superbonus, quali sono gli interventi più richiesti nel residenziale provato? Efficientamento energetico, miglioramento del comfort termico e rifacimento infissi. Non siamo ancora partiti con le richieste, per ora ci si sta limitando alla valutazione iniziale per capire la fattibilità e l’accessibilità al finanziamento. Tipologie di intervento Un disimpegno nell’ingresso Si può intervenire con un sistema di pareti scorrevoli o con moduli componibili che siano anche contenitivi, per ottimizzare al massimo lo spazio. Uno studio dal soggiorno Se il soggiorno è molto ampio si può pensare ad un sistema di pareti su misura, magari con un’ampia percentuale di moduli trasparenti per alleggerire visivamente la struttura. Se il soffitto è molto alto si può realizzare un soppalco parziale, che non si estenda per l’intera metratura del soggiorno e quindi risulti come un balcone. Dividere una camera Alcuni sistemi di pareti scorrevoli sono realizzati dalle stesse aziende di arredo per la zona notte. Sono pensati per la creazione di cabine armadio, ma si possono utilizzare anche per realizzare una camera adiacente o un piccolo studio. Normativa Se la suddivisione interna non è ottenuta attraverso semplici separé o elementi d’arredo, è necessario compilare la CILA (Comunicazione di inizio lavori Asseverata), anche se di fatto non c’è aumento della volumetria. Inoltre è sempre opportuno consultare il Regolamento edilizio comunale per eventuali direttive locali. Costi Data la varietà degli interventi possibili, è difficile dare un’indicazione dei costi. Si può dire che il costo del cartongesso oscilla trai 25 e i 45 euro/mq, ma aumenta in proporzione alla difficoltà di applicazione. Il soppalco o la struttura in cartongesso deve essere realizzata da un tecnico specializzato, quindi bisogna aggiungere il costo della manovalanza. Anche il costo delle porte scorrevoli e delle pareti divisorie ha un ampio range. Per avere una qualità medio alta si parte da circa 500 euro, ma se lo stesso prodotto è in vetro il costo raddoppia. Più economici i separé, realizzati dalle aziende d’arredo in vari materiali, texture, fantasie e strutture. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento