Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti Toggle Incentivi contro il caro materiali: lo stop definitivo dal 1° gennaio 2025Le ragioni dell’aumento dei prezziStop incentivi contro il caro materiali, all’allarme dell’Ance Il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del ddl Bilancio, il maxi decreto che contiene i provvedimenti economici più importanti da adottare per il 2025. All’interno dei 144 articoli non sono sfuggite le modifiche agli incentivi, attualmente in vigore, contro il caro materiali. Tali incentivi sono stati introdotti dal governo italiano a seguito dei rincari successivi al Covid-19 e resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2024. La misura tuttavia non sarà prorogata per il prossimo anno, notizia che ha suscitato la preoccupazione dei player del settore e delle associazioni che ne tutelano gli interessi. La fine degli incentivi contro il caro materiali potrebbe avere pesanti conseguenze sul settore edilizio, con forti rincari sia per gli operatori del settore edile che per i privati cittadini. Incentivi contro il caro materiali: lo stop definitivo dal 1° gennaio 2025 Il futuro delle costruzioni e, in generale, del settore edile, potrebbe essere influenzato dalla novità introdotta nel ddl Bilancio: la mancata proroga degli incentivi contro il caro dei materiali. Il futuro degli appalti pubblici e privati – come detto dalla Presidente di Ance, Federica Brancaccio – appare incerto e rischioso. La ragione è che, senza gli incentivi introdotti dal Dl Aiuti durante la pandemia da Covid 19, c’è il rischio concreto di danneggiare i numerosi cantieri già avviati, compresi quelli legati al PNRR. Le aziende dovranno affrontare un rincaro dei materiali del 30% circa, cosa che impatterà sia le grandi opere che l’edilizia privata. Moti cantieri potrebbero addirittura chiudere per l’impossibilità di sostenere il caro prezzi. Le ragioni dell’aumento dei prezzi Dall’aprile 2020, con l’inizio della pandemia, il mercato internazionale è stato segnato da un forte aumento dei prezzi delle materie prime e dei semilavorati. La crescita dei costi ha prodotto effetti in tutta la filiera produttiva, facendo schizzare i prezzi dei prodotti finiti. Per questo motivo il Dl Aiuti, emanato durante la pandemia, aveva introdotto una serie di incentivi per calmierare i prezzi, misura prorogata da successivi interventi normativi e prorogata fino al 31 dicembre 2024. La Legge di Bilancio per il 2024 aveva stanziato 300 milioni di euro contro il caro materiali, risorse che si sono rivelate insufficienti e che avrebbero potuto subire una revisione. L’ultima Manovra, invece, lascia il settore delle costruzioni senza risorse adeguate. A ciò si aggiungono i ritardi nei pagamenti dei ristori già stanziati negli anni passati. Stop incentivi contro il caro materiali, all’allarme dell’Ance L’Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili, ha lanciato immediatamente l’allarme per il futuro del settore edile; senza gli incentivi contro il caro materiali, “cancellati” dalla Manovra per il 2025, il settore potrebbe subire forti problematiche, con il rischio di chiudere o rallentare i cantieri già aperti. Inoltre, sempre secondo l’Ance, i nuovi scenari sui bonus casa riservati alle sole abitazioni principali rischiano di aumentare le transazioni in nero. Il governo, infatti, ha deciso di limitare il bonus Ristrutturazioni al 50% alle prime case, con restrizioni maggiori e aliquote inferiori per le seconde. Per la Presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, oltre al blocco dei cantieri, si rischia un impatto devastante sul Pil del Paese. Per questi motivi si chiede al Governo un confronto serio e in tempi brevi, prima che il testo della Manovra di Bilancio 2025 venga approvato nella sua versione definitiva. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento