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Per poter parlare di costruzioni in legno lamellare è indispensabile partire da alcune considerazioni fondamentali sul materiale di base: il legno. E sebbene nelle forme comunemente utilizzate in ambito edilizio il legno si presenta oggi giorno sotto forma di prodotti dall’aspetto apparentemente molto diverso rispetto alla pianta originaria, sono proprio le caratteristiche “primitive” del materiale a decretarne le modalità di utilizzo più o meno adeguate. Conoscere la natura del legno, la sua struttura anatomica, le irregolarità ed i difetti che lo caratterizzano e scoprire le molte correlazioni tra questi aspetti e le sue proprietà fisiche e meccaniche, è un percorso obbligato che un progettista attento dovrebbe necessariamente affrontare. Non potendo approfondire in questa sede lo studio del materiale legno, ci si sofferma quanto meno sulla scelta della specie legnosa, primo vero passaggio per la definizione di elementi strutturali in legno, siano essi elementi in legno lamellare o di altro tipo. Molteplici sono i fattori che possono indirizzare la scelta verso una specie legnosa, diversi anche in funzione delle finalità perseguite (esigenze industriali, scelte di natura estetica, lavorabilità, disponibilità, costi e molte altre ancora). Sebbene azzardato possa sembrare cercare di stilare una classifica assoluta delle essenze impiegate in ambito strutturale, si esaminano nel dettaglio le cinque specie legnosa più comunemente presenti nei prodotti destinati all’edilizia: – Abete rosso: il più diffuso, per eccellenza delle prestazioni e disponibilità a costi contenuti; – Abete bianco: simile al precedente ma con caratteristiche più irregolari – Pino silvestre: molto utilizzato nella produzione di elementi impreganti in autoclave – Larice: particolarmente apprezzato per il colore rossastro e la maggior attitudine all’impiego in ambienti esposti. Il legno lamellare: produzione e certificazioni Il legno lamellare nasce dalla volontà di superare i limiti presenti nel materiale di base attraverso un processo che permetta di: – ridurne i difetti: al fine di aumentare le prestazioni meccaniche del prodotto finale rispetto a quelle del legno originale; – aumentarne le dimensioni: al fine di superare le limitazioni, sia in termini di lunghezza che di sezione trasversale, imposte dalle dimensioni del fusto originale. Si tratta in realtà di due tecniche ben distinte (la lamellazione e l’incollaggio), che si sono sviluppate ad affinate nel corso dei secoli, per essere poi essere concretizzate, a partire dagli anni ’30, in un vero e proprio processo industriale. Un processo che prevede tre fasi fondamentali: – La trasformazione di singole tavole di legno grezzo in “lamelle”, ovvero in tavole piallate e selezionate (soggette anche a marcatura). – La giunzione longitudinale delle lamelle attraverso il cosiddetto “giunto a dita”. – La sovrapposizione per ”impaccamento” e l’incollaggio delle lamelle le une sulle altre fino ad ottenere l’elemento nella forma e nelle dimensioni volute. Un processo che oggi giorno viene eseguito in stabilimenti di produzione altamente meccanizzati, secondo un protocollo molto rigido, disciplinato a livello europeo da una specifica norma di prodotto: la norma EN 14080. Tale norma disciplina tutte le fasi della produzione, dalla selezione delle tavole, alla formazione dei giunti, dalle caratteristiche richieste agli adesivi impiegati, alle prove da eseguire sia durante il ciclo produttivo (sui singoli componenti del prodotto, ovvero sulla singola lamella), sia sul prodotto finale (su una porzione dell’elemento in legno lamellare realizzato). L’applicazione della norma di prodotto EN 14080 permette di ottenere elementi in legno lamellare idonei alla marcatura CE: la relativa etichetta identificatrice, completa di tutti i requisiti essenziali richiesti, deve essere applicata su ogni elemento, a totale garanzia dell’utente finale, che può così desumere, in maniera inequivocabile, la caratteristiche di resistenza dell’elemento ed i suoi campi di impiego. Alle certificazioni di prodotto si aggiunge, non meno importante, la certificazione di origine della materia prima, ovvero il documento attestante il corretto utilizzo delle risorse boschive disponibili e l’adozione di idonee misure per la salvaguardia e lo sviluppo di quelle necessarie per le prossime generazioni. I certificati PEFC e FSC, attestano il rispetto dei protocolli internazionali finalizzati al raggiungimento di tali obiettivi. I vantaggi del legno lamellare attraverso esempi del costruito Innumerevoli sono le applicazioni del legno lamellare nella realizzazione di strutture, non solo di copertura, nell’ambito dei più diversi ambiti di destinazione dell’edilizia civile. Fabbricati ad uso industriale, impianti sportivi, chiese, centri commerciali, passerelle pedonali, sono solo alcune delle principali destinazioni d’uso di opere nelle quali il legno lamellare ha saputo rispondere in maniera convincente alle richieste di Progettisti e Committenti. Ed è proprio attraverso l’esame di alcune tra le esperienze più significative, che è possibile evidenziare i molteplici vantaggi offerti da un utilizzo razionale ed corretto di elementi strutturali in legno lamellare. Di seguito se ne riassumo i principali. – Leggerezza: con un peso specifico pari a circa 1/5 rispetto a quello del cemento armato, il legno lamellare offe la possibilità di coprire luci notevoli riducendo sia il peso dei singoli elementi strutturali, sia i carichi gravanti sulle fondazioni. Il peso contenuto riduce altresì l’incidenza delle azioni sismiche offrendo ampie soluzioni in grado di coniugare egregiamente funzionalità statica ed armonia estetica. – Versatilità: la possibilità di realizzare agevolmente elementi curvilinei ha favorito l’impiego del legno lamellare in contesti architettonici molto particolari caratterizzati da una elevata complessità di forme e geometrie. – Resistenza: il legno lamellare, grazie ad un attento processo di selezione della materia prima e di produzione controllata garantisce elevati valori di resistenza, oggi puntualmente definiti in ambito normativo attraverso il cosiddetto sistema delle “classi di resistenza”: un sistema che permette di assegnare un valore univoco ai singoli parametri che concorrono a definire le prestazioni meccaniche dell’elemento. – Attitunine alla prefabbricazione: gli elementi in legno lamellare si prestano particolarmente alla prefabbricazione, intesa sia come preparazione in stabilimento di elementi pronti per l’assemblaggio in cantiere, sia come preparazione di porzioni strutturali da comporre in opera. Proprio riguardo quest’ultimo aspetto, è doveroso sottolineare l’importanza dei collegamenti, ovvero delle modalità di giunzione dei singoli elementi in legno lamellare. Molteplici sono le tecniche attuate ed i dispositivi di unione disponibili il che, se da un lato offre un ampio ventaglio di soluzioni possibili, dall’altro pone la delicata questione della scelta del sistema più idoneo. Nella maggior parte dei casi pratici infatti, il successo o l’insuccesso di una costruzione in legno lamellare dipenderà proprio dalla scelta di un sistema di collegamento adeguato e della sua corretta progettazione ed esecuzione. Edifici multipiano in legno lamellare: la sfida per il futuro L’esperienza accumulata in oltre trent’anni di attività e l’affinamento di tecniche e soluzioni fino ad ora principalmente impiegate nella copertura di grandi superfici, apre oggi giorno una nuova prospettiva di impiego per le strutture in legno lamellare: gli edifici residenziali multipiano. Sono attualmente in fase di completamento, a Caorle ed a Trieste, due edifici di 6 piani con struttura portante in legno lamellare e pareti prefabbricate a telaio in legno coibentato. Si tratta di un sistema costruttivo innovativo a livello nazionale con il quale, nell’immediato futuro, si potranno realizzare edifici in grado di coniugare in maniera ottimale prestazioni strutturali, efficienza energetica e confort abitativo, con una notevole riduzione dei tempi di esecuzione, una maggior sicurezza nell’esecuzione dei lavori e nel pieno rispetto dell’ambiente. Profilo aziendale Nata a Bressanone (BZ) nell’autunno del 1974, dalla collaborazione tra un’azienda germanica ed alcuni imprenditori locali, Holzbau ha iniziato la propria produzione con tecniche e strumentazioni di avanguardia, secondo i criteri del più avanzato know-how tedesco. Holzbau è stata la prima, e per molto tempo l’unica ditta italiana ad ottenere il certificato di produzione rilasciato dall’Istituto per la Ricerca e Prova dei Materiali «OttoGraf», dell’Università di Stoccarda. Oggi come allora, questa certificazione attesta l’idoneità del personale e delle apparecchiature Holzbau ad incollare elementi strutturali in legno lamellare di qualsiasi forma e dimensione: una garanzia di elevata qualità per tutti i nostri clienti. Leader italiana, Holzbau viene oggi annoverata tra i principali produttori europei di legno lamellare. Un’intensa attività di informazione, supportata da realizzazioni di grande valore estetico e funzionalità, ha permesso di vincere l’iniziale diffidenza di progettisti e costruttori verso il legno lamellare, imponendolo all’attenzione degli operatori del settore. La crescente richiesta di travi e strutture in lamellare ha portato, in questi anni, ad una costante crescita dell’azienda ed ha ulteriormente incentivato la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Uno staff giovane, dinamico, altamente specializzato, unitamente ad un know-how senza pari nel campo del legno lamellare consentono a Holzbau di offrire ai propri clienti un servizio completo: dal pre-dimensionamento alla progettazione esecutiva, fino alla messa in opera. Inoltre, la consulenza di stimati professionisti e la costante collaborazione con gli istituiti universitari e di ricerca scientifica, permettono la realizzazione di opere tecnologicamente innovative, sia per concezione che per modalità di esecuzione. Holzbau SpA conta oltre 175 addetti di cui 30 progettisti tra ingegneri e disegnatori. La produzione si estende su un’area di 40.000mq. HolzbauS.p.A. fa parte del Gruppo Rubner, gruppo industriale altoatesino che fa capo alla famiglia Rubner e che dal 1926 opera nel settore del legno attraverso diverse aziende, che si integrano e collaborano tra loro costituendo una delle principali realtà europee del comparto: 1.390 dipendenti sparsi in tutta Europa, si impegnano ogni giorno a favore del consolidamento, della crescita e del successo economico del Gruppo. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento