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Per vincoli di un solaio, si intendono quei legami che intercorrono fra lo stesso e la struttura che lo sostiene, sia essa trave o parete. Essi hanno la funzione di creare le condizioni di equilibrio sotto l’azione dei carichi considerati. Tale funzione, oltre che importante al fine della stabilità, può risultare di aiuto alla struttura, perché influisce, a seconda del grado, sul valore delle caratteristiche delle sollecitazioni lungo le diverse sezioni della campata. A tale riguardo, si possono distinguere in: • vincolo semplice (appoggio) • vincolo doppio (cerniera) • vincolo triplo (incastro). Questa distinzione, e il relativo comportamento, fanno riferimento a condizioni teoriche che, tuttavia, non sono del tutto realizzabili nella realtà. Per il solaio, le condizioni di vincolo dipendono dal modo in cui gli estremi delle campate sono collegati alla struttura principale che le sostiene, dal modo in cui le stesse campate “in continuità” sono collegate tra loro e, naturalmente, alla struttura di supporto; dipendono, inoltre, dalle proprietà sia meccaniche che dimensionali della struttura vincolata e della struttura portante, oltreché dalle caratteristiche elastiche dei materiali costituenti. Non è realistico pensare di effettuare dei calcoli rigorosi per la loro valutazione, sia perché bisognerebbe aggiungere delle complicazioni ulteriori per effetto di eventuali condizioni di iperstaticità non valutabili, sia perché bisognerebbe aggiungere, altresì, gli effetti di altri fenomeni comunque esistenti, quali le variazioni termiche, il “ritiro” del calcestruzzo, le variazioni del momento di inerzia nelle diverse sezioni per effetto della differente situazione delle armature metalliche e, infine, per il fatto che il modulo di elasticità, specialmente del calcestruzzo, non può ritenersi costante. Quand’anche, inoltre, si riuscisse a valutare tutte le situazioni sopra riportate, ci sarebbero altri fattori da valutare, quali: 1) non avverano mai le ipotesi della perfetta solidarietà fra le membrature che concorrono in un “nodo”; 2) possono esserci difetti di costruzione o carenze nei materiali che sfuggono alla valutazione; 3) le varie parti della struttura principale (travi e pilastri), nonché il solaio, vengono costruiti in tempi sicuramente diversi e in condizioni altrettanto diverse tra loro; 4) a causa degli assestamenti, si verificano delle deformazioni, anche anelastiche, che difficilmente si è in grado di valutare. Si partirà, perciò, da una definizione di vincoli “ideali”, per poi giungere, mediante opportune considerazioni che tengono conto di quanto detto, ai vincoli “reali”. Per scaricare l’intero articolo in PDF di solaioinlaterizio.it clicca qui Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento