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Se si ha a disposizione un volume seminterrato, con pochi interventi si può ottenere uno spazio da adibire a taverna (il certificato di abitabilità, L.765/1967, indica se il locale presenta i requisiti idonei per legge, in particolare l’altezza minima di 2,70 metri che diventano 2,40 metri per bagni, sottotetti, soppalchi). Per la realizzazione di una taverna nella propria abitazione si può stimare uno spazio di circa 40/50 mq, dotato di impianto elettrico (l’impianto idraulico è secondario se si decide di rinunciare alla cucina e al bagno di servizio). L’elemento che non può mancare in una cantinetta è l’impianto di riscaldamento, l’ideale sarebbe un caminetto a legna che oltre a riscaldare ci si può anche grigliare, ma può andare bene anche una stufa policombustibile, l’importante è che sia a fiamma visibile per creare la giusta atmosfera, come spiega Eliseo Casciano, architetto e titolare di AnticheOfficineArtigiane. I principali interventi da realizzare per organizzare lo spazio sono: la tinteggiatura delle pareti preferendo sempre colori chiari; la posa del pavimento preferendo mattonelle di medie dimensioni, ideale gres porcellanato effetto legno colore rovere che garantisce robustezza, facilità di pulizia e charme; la creazione di alcuni tramezzi per distribuire al meglio gli ambienti; la creazione degli impianti: elettrico, idraulico e dell’impianto di riscaldamento. Indice degli argomenti Toggle Manutenzione propedeuticaIsolamentoIlluminazione e circolazione dell’aria in tavernaIl tempio del vino secondo l’architetto Filippo Coltro Cantine “ad arte” per la conservazione del vino Manutenzione propedeutica Un altro aspetto importante è il corretto isolamento, per evitare infiltrazioni ed eventuali problematiche legate all’umidità. Poiché stiamo lavorando nei locali più bassi dell’immobile, quelli più vicini al terreno, porre attenzione ad alcuni aspetti legati a due fattori principali quali l’umidità e a volte la muffa. Prima di iniziare i lavori per la realizzazione della tavernetta, pertanto, è importante fare un piccola indagine e controllare che il locale non presenti già queste problematiche. Per stabilire il tasso di umidità del locale si può far uso di un igrometro, uno strumento simile a un termometro che misura il tasso di umidità presente nel locale. Se il tasso di umidità del locale è intorno a 40/55% allora si possono iniziare le altre operazioni. Se invece l’umidità si attesta intorno al 70/80% il locale necessità di un intervento di deumidificazione. In genere una percentuale di umidità così elevata si riscontra in locali con pareti e pavimento contro terra, cioè prive di intercapedine di aerazione. Se il pavimento o le pareti presentano tracce di umidità è bene eseguire tutti gli interventi necessari prima di iniziare a realizzare la tavernetta. Il Termoigrometro Bluetooth testo 605i è uno strumento per la misura di temperatura e umidità in locali e condotti tramite terminale con sonda pieghevole. Si può intervenire con un deumidificatore che, lasciato agire per alcuni giorni assorbe l’umidità presente nel locale. Quando l’acqua accumulata nel serbatoio tende ad essere minima vuol dire che ha eseguito il suo lavoro. Dopo aver fatto agire il deumidificatore si può provvede all’apertura (in punti strategici del locale) di piccole finestre o prese d’aria. Isolamento Come rivestimento delle pareti e isolamento (soprattutto quelle contro terra), l’architetto Casciano consiglia due soluzioni: vetro cellulare e pannelli o mattoni in calce e canapa. Il vetro cellulare è un prodotto ecologico in quanto viene ricavato dagli scarti di produzione del vetro o dal parabrezza delle auto rottamate. È un prodotto inattaccabile dalle muffe, dai vermi dai roditori, dalle radici, dagli acidi forti; è un prodotto totalmente incombustibile (Euroclasse A1) e a fumosità nulla; è totalmente impermeabile all’acqua al vapore e al gas radon. Per tutte queste caratteristiche è il prodotto ideale da utilizzare in ambienti ipogei o seminterrati. FOAMGLAS® T4+ è una lastra isolante in vetro cellulare prodotta a partire da vetro riciclato Nei locali scarsamente areati e seminterrati molto performante è anche l’altra soluzione: i mattoni in calce e canapa realizzati mediante stampi in cui viene versato un impasto composto da fibre di scarto della canapa, agglomerate con calce dolomitica. L’elevato potere isolante, la bassa energia incorporata e la capacità di assorbire CO2 ne fanno un prodotto in linea con i principi di sostenibilità e a basso impatto ambientale. Sono le sue caratteristiche a renderlo altamente performante: isola dal freddo e dal caldo (garantisce buoni valori di sfasamento termico), riduce muffe e condense grazie all’elevata traspirabilità, resiste al fuoco e al gelo, assorbe e rilascia umidità in eccesso, migliora il comfort acustico grazie al suo potere fonoassorbente, è elastico ed ideale per la costruzione in zone sismiche, è ecologico a bassa energia incorporata, ha un’ottima resistenza a compressione, è inattaccabile da insetti, roditori, parassiti. E, non ultimo, a fine ciclo vita può essere riciclato. Illuminazione e circolazione dell’aria in taverna Se non si possono effettuare aperture verso l’esterno, si può intervenire, con un sistema meccanico di ventilazione controllata il cosiddetto VMC, realizzabile con poche centinaia euro, sistema che garantisce un ricambio costante dell’aria presenta nell’ambiente. L’istallazione avviene attraverso la creazione di un foro nella parete esterna con una carotatrice, si inserisce il dispositivo nel foro e si collega alla corrente elettrica. Il dispositivo si attiva in automatico quando il livello di umidità supera quello impostato sul display. Per locali privi di finestre si può creare un sistema di illuminazione artificiale: tre fonti di luce, una grande centrale, una luce concentrata per gli elementi che hanno bisogno di maggiore illuminazione e una d’atmosfera realizzata attraverso l’uso di piccole lampade poste in punti strategici. Inoltre l’uso di alcuni specchi, con una bella cornice in legno grezzo serve a dilatare lo spazio e contribuisce ad aumentare la luminosità della taverna. Costi per realizzare una taverna “I costi al mq variano molto in base alle condizione di partenza del locale”, spiega l’architetto Casciano, “pertanto, considerando un locale seminterrato in discrete condizioni e ipotizzando gli interventi di base svolti in economia (piccoli interventi di risanamento delle murature, tinteggiatura pareti, posa di mattonelle in ceramica, realizzazione di tramezzature, istallazione di un impianto di riscaldamento, camino o stufa, piccolo impianto elettrico e idraulico) il costo si può ipotizzare intorno ai 600 € a mq”. Il tempio del vino secondo l’architetto Filippo Coltro Se l’obiettivo è realizzare una cantina espressamente per la conservazione del vino, una cantina in ambiente residenziale (diversa dalle cantine professionali compatte che appartengono al novero degli elettrodomestici) i criteri sono precisi e imprescindibili. I programmi per la cantina si riorganizzano diventando veri ambienti da vivere ed esaltando gli spazi dove si conserva e si degusta il vino, è il caso di Calendario de L’Ottocento in essenza di legno canaletto. “Gli ambienti migliori sono uno scantinato o un seminterrato, l’importante è che non siano soggetti ad elementi di disturbo, ad esempio luce solare diretta. Non solo, nell’ambiente scelto per la cantina per i vini è bene evitare di lasciare alimenti che possano diffondere particolari aromi e interferire con quelli del vino, oltre a condizionare una eventuale degustazione in loco”, spiega l’architetto Coltro. Anche gli elettrodomestici dovrebbero essere banditi dalla cantina dei vini, infatti producono vibrazioni che “interferiscono” con la quiete del vino e, in alcuni casi, possono persino rompere o crepare le bottiglie. In alternativa al seminterrato si può optare per un garage vuoto o un ripostiglio, anche piccolo purché siano presenti i seguenti requisiti: la temperatura, condizione fondamentale per non deteriorare i vini, e non deve mai mancare un termometro; ogni vino ha le proprie necessità, ma in media l’ambiente dovrebbe avere dai 10 ai 14 gradi centigradi e non superare mai i 20°C. Inoltre non devono esserci sbalzi termici; l’umidità, come la temperatura è fondamentale per i vini, e dovrebbe essere costante e attorno all’80% (si misura con un igrometro, anche digitale); l’areazione è altrettanto importante ed evita la formazione di muffe e di cattivi odori; l’illuminazione: è bene evitare la luce naturale, sono ammesse solo luci a led specifiche e utili a muoversi all’interno dell’ambiente; gli odori: non devono essere presenti, cioè niente incensi, profumatori, cibi o bevande al di fuori dei vini; assenza di vibrazioni: ci si può aiutare con accessori per disporre le bottiglie che ne assicurino l’immobilità. Il materiale ideale per gli arredi è il legno perché mantiene stabile l’umidità, al contrario dei metalli che trasmettono il calore. Non devono, inoltre, mancare i divisori tra le singole bottiglie e le stesse vanno posizionate orizzontalmente e con l’etichetta ben visibile. Progetto di cantina Showine I sommelier consigliano anche di sistemare: i vini bianchi e gli spumanti in basso, perché necessitano di più fresco; i vini rossi nella parte più in alto, perché esigono più caldo; i vini che devono invecchiare devono essere in orizzontale e con collo rialzato leggermente; i vini liquorosi devono essere posti verticalmente, perché si consumano prima. Cantine “ad arte” per la conservazione del vino Cantina rustica, taverna o moderno wine bar: qualsiasi sia lo stile dell’ambiente la conservazione del vino deve avvenire in un ambiente ad hoc, progettato per mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche del prodotto (e permettere al vino di evolvere e di proseguire il processo di affinamento sia se il vino è da bere che da investimento) e, allo stesso tempo, inserirsi in maniera fluida nel linguaggio dell’interior. Bigfoot® Chianti di Protek è un modulo integrabile nel muro in fase di progettazione e ristrutturazione dell’immobile, in adiacenza ad una parete già esistente o indipendente e autoportante. È disponibile in due versioni: Architectural, per il rivestimento in lastre di cartongesso o simili, e Interior, con predisposizione per rivestimento in boiserie o pannelli rigidi. I moduli sono personalizzabili e non richiedono concessione edilizia. La temperatura costante (tra 12/18°C), l’umidità al 60/80% e l’assenza di luce diretta sono i criteri di base che devono essere osservati quando si progetta l’ambiente deputato alla conservazione del vino. Inoltre la cantina ottimale è interrata, almeno 4 metri al disotto del suolo, e con il pavimento in terra battuta, ghiaia o cotto. Trai lavori più ricercati e scenografici in questo ambito ci sono i progetti Helicave di Showine, realizzati all’interno di fori dalla forma cilindrica o elicoidale (in base alla grandezza) praticati nel sottosuolo. Sono profonde da 2 metri a 2,75 metri e possono contenere fino a 3000 bottiglie (nel modello Maxi Oval). Si realizzano al massimo in 12 giorni (sempre quella più grande, modello Maxi Oval). Hanno l’accesso attraverso una scala a chiocciola e possono essere vissute anche per speciali momenti di degustazione. Progetto Showine Ma la personalizzazione è praticamente illimitata per chi ha la passione per il vino. Si possono realizzare wine room climatizzate in ambiente living; cantine interrate prefabbricate in calcestruzzo armato con modulo base di 8,75 mq e monoblocco scala; sottoscala climatizzati per la conservazione del vino; cantine in giardino; nonché trasformare garage e addirittura guardaroba in cantine per la degustazione. Progetto Showine Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento