Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti: Perché è importante la tenuta all’aria Esiste una normativa di riferimento? Come si realizza un edificio a tenuta Quando si parla di tenuta all’aria degli edifici si fa riferimento alla loro capacità di evitare flussi d’aria incontrollati e indesiderati attraverso l’involucro, sia opaco, che trasparente. Il passaggio può avvenire sia dall’interno verso l’esterno, che viceversa. Generalmente, la tenuta all’aria è una capacità richiesta ad uno strato interno della struttura, ad esempio realizzato tramite membrane e schermi. All’esterno, invece, le facciate sono chiamate alla tenuta al vento. A seconda degli edifici e della loro geometria e tecnologia costruttiva, quindi, si dovrà attentamente progettare una soluzione adeguata, che tenga in considerazione soprattutto i nodi architettonici più complessi e critici. Perché è importante la tenuta all’aria La tenuta all’aria è un aspetto particolarmente significativo perché interferisce sulle performance dell’edificio. Infatti, la trasmissione di calore attraverso le strutture esistenti influenza il comportamento energetico dell’edificio e l’equilibrio igrotermico degli ambienti interni. Questo ha conseguenze sui consumi, sulle spese e sul comfort interno. Tutto ciò è dovuto al fatto che i flussi d’aria indesiderati provocano sia perdite di energia, dovute proprio al calore che viene disperso, che cambi di temperatura nei locali interni, che si raffreddano in proporzione all’entità del fenomeno. Questi sbalzi termici possono essere anche molto bruschi, provocando disagio nelle persone e, anche, aumentando la possibilità che si formi condensa, per la forte differenza di temperatura. Per verificare le prestazioni di un edificio esistente o in costruzione, è possibile eseguire un apposito test: il Blower Door Test è normato dalla UNI EN ISO 9972:2015 e mette alla prova l’ermeticità della costruzione. Si attiva uno speciale ventilatore e un software elabora i dati raccolti da un termoanemometro, che misura le infiltrazioni. Esiste una normativa di riferimento? Non esiste una legge nazionale che dia dei riferimenti progettuali per quanto riguarda la tenuta all’aria degli edifici, ma questo non significa che non siano state implementate regole a riguardo. Infatti, la tenuta all’aria entra in gioco quando si parla di CAM per l’edilizia pubblica, ma anche nei protocolli volontari di certificazione della sostenibilità, di cui ne è esempio Passivhaus. Inoltre, anche se nel privato il tema non è propriamente regolamentato, è bene ricordare che esistono alcuni regolamenti edilizi che contemplano l’argomento e leggi e decreti di riferimento per quanto riguarda le prestazioni energetiche degli edifici, su cui appunto influisce la tenuta all’aria. Di conseguenza, è chiaro che per poter realizzare un NZeb come previsto dal DM 26/06/2015, è essenziale prendere in considerazione l’impermeabilità dell’edificio. In ogni caso, però, non sono previsti controlli o verifiche specifiche sul posto, che quindi rimangono una scelta opzionale. Esiste, invece, una normativa di riferimento per i materiali da utilizzare per la realizzazione degli strati di tenuta all’aria, che è la UNI EN ISO 11470:2015 “Coperture discontinue. Schermi e membrane traspiranti sintetiche – Definizioni, campo di applicazione e posa in opera”. Come si realizza un edificio a tenuta Per costruire edifici con buona tenuta all’aria si utilizzano apposite membrane traspiranti, generalmente sintetiche. La scelta del materiale dipende principalmente dalle sue caratteristiche e prestazioni in materia di capacità di trasmettere il vapore senza far passare l’aria; tenuta all’acqua; resistenza meccanica e massa aerica. L’attenzione verso i giunti più critici spetta al progettista che, oltre a scegliere i materiali adatti, dovrà prevedere come e dove verranno posati. Tra i punti più critici si trovano sicuramente le giunzioni tra i differenti elementi, come ad esempio in corrispondenza degli infissi. La posa dei serramenti, infatti, è particolarmente delicata da questo punto di vista, perché rischia di vanificare il beneficio di aver scelto elementi anche molto performanti. Con la stessa attenzione, si devono valutare tutti i punti in cui si incontrano i diversi elementi tecnologici delle strutture, soprattutto nel caso non ci sia continuità costruttiva. Proprio per questo motivo, la tenuta all’aria è un tema particolarmente significativo per chi progetta e costruisce una casa in legno. La sua costruzione a secco, infatti, prevede l’assemblaggio e la giunzione meccanica di diversi componenti, che diventano fonte di rischio di flussi d’aria indesiderati. Oltre alla struttura, poi, possono provocare problemi anche gli elementi impiantistici: tubi, canalizzazioni e condotti devono essere adeguatamente sigillati e isolanti, mediante appositi materiali, tra cui nastri a tenuta o schiume. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento