Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Sostanzialmente si prevede sempre che la struttura del tetto venga coperta da una guaina impermeabilizzante (sintetica o non) e che su questa venga steso l’isolante che dovrà essere a sua volta protetto dai raggi UV e dalle intemperie da uno strato di ghiaia, quadrotti, piastrelle o altro. Questo tipo di soluzione d’isolamento dei tetti piani viene scelta perché protegge la guaina impermeabilizzante dalle intemperie. E’ dunque l’isolante a restare esposto alle intemperie ed in particolare all’acqua meteorica che defluendo dal tetto asporterà un certo numero di calorie. Questo fenomeno noto come effetto dilavamento determina la necessità progettuale di un coefficiente peggiorativo. L’isolante da impiegare dovrà avere le seguenti caratteristiche: • Buona resistenza all’acqua e all’umidità • Mantenimento delle sue proprietà anche in ambiente umido • Resistenza ai cicli di gelo e disgelo • Buona resistenza alla compressione • Buone caratteristiche isolanti • Ove richiesto buone caratteristiche al fuoco Il materiale che più corrisponde a queste caratteristiche è sicuramente il Polistirene Espanso Estruso X-FOAM®. Sarà opportuno scegliere diversi valori di resistenza alla compressione del prodotto, in funzione dei carichi che si dovranno sopportare in esercizio. E’ comunque opportuno non scendere mai sotto ai 300 KPa di resistenza alla compressione. Altri isolanti come ad esempio quelli fibrosi o quelli poliuretanici, essendo formati da una resina idrofila, non sono adatti e danno notevoli problemi data la scarsa resistenza all’acqua e all’umidità. EDILTEC® propone le lastre in polistirene estruso X-FOAM® HBT e X-FOAM® HBD con valori di RC 300 KPa e le lastre X-FOAM® HBT 500 e X-FOAM® HBD 500 con valori di RC 500 KPa. Tetto caldo Il “tetto caldo” può essere realizzato con guaine bituminose o con guaine sintetiche, ma prevede sempre che l’isolante sia posto sotto alla guaina che, se di tipo bituminoso, potrà essere stesa in aderenza o libera dall’isolante, se di tipo sintetico sarà sempre libera. Questa soluzione ha vari vantaggi: è conosciuta e usata dagli applicatori da molto tempo quindi si riducono le possibilità di errori di posa, inoltre l’isolante resta sempre protetto dall’impermeabilizzazione quindi mantiene le sue caratteristiche più a lungo inalterate nel tempo e non si ha l’effetto dilavamento. In questo tipo di applicazione l’isolante dovrà avere le seguenti caratteristiche: • Ottime caratteristiche isolanti • Buona resistenza alla compressione • Resistenza al calore • Resistenza ai solventi del bitume • Opportuna classe al fuoco Il prodotto che più si addice a questa applicazione è il Poliuretano Espanso Rigido a celle chiuse. Manto continuo a spruzzo Vi è poi un terzo tipo di intervento con il quale si può ottenere un “manto continuo in assenza totale di ponti termici”: si tratta dell’applicazione di poliuretano spruzzato in loco. In questo caso occorrerà applicare la giusta densità e il giusto spessore del manto poliuretanico e per questo è consigliato l’intervento di una squadra di spruzzatori specializzati che diano garanzia di affidabilità nella realizzazione del lavoro. Il manto poliuretanico dovrà essere poi riparato dagli agenti atmosferici con uno strato di vernice protettiva (acrilica, poliuretanica o siliconica). Un isolamento realizzato con un manto continuo di poliuretano spruzzato, alla giusta densità e nello spessore ideale e ben protetto, è decisamente la soluzione migliore sia in termini di isolamento che di durata. EDILTEC® propone il poliuretano spruzzato in loco EDILPUR® Serie 1600. Per ulteriori informazioni www.ediltec.com Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento