Tetto in amianto: come riconoscerlo e cosa fare

È vietato da molti anni, ma è presente ancora in tantissimi edifici italiani. È molto difficile identificare la presenza di amianto semplicemente guardandolo. Tuttavia, l’unico modo per essere certi è far analizzare il campione in laboratorio, quando non è scontatissimo che non ci sia.

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Tetto in amianto: come riconoscerlo e cosa fare

L’amianto, una volta ampiamente utilizzato nell’edilizia per le sue proprietà isolanti e ignifughe, è stato bandito in molti paesi a causa dei gravi rischi per la salute che comporta. Tuttavia, molte strutture costruite prima della sua proibizione ancora conservano materiali contenenti amianto, con i tetti che rappresentano una delle principali fonti di preoccupazione. In questo articolo, esamineremo come riconoscere un tetto in amianto, i rischi associati e le azioni da intraprendere per affrontare questa situazione.

Identificazione del tetto in amianto

Quando ci troviamo di fronte al problema dei tetti in amianto, il primo passo è sempre quello di riuscire a riconoscerli correttamente. Non è sempre semplice individuare la presenza di questo materiale pericoloso, ma ci sono alcuni segnali che possiamo tenere d’occhio.

Identificazione del tetto in amianto

Ad esempio, l’amianto è noto per le sue fibre a forma di “S”, quindi se notiamo delle fibre simili a questa forma intorno al tetto, potremmo avere a che fare con l’amianto. Inoltre, i materiali contenenti amianto spesso presentano un caratteristico colore grigio-azzurro, anche se non è escluso che possano avere altre tonalità.

Un altro indicatore importante è l’età della struttura: se il tetto è stato costruito prima degli anni ’80, c’è una buona possibilità che contenga amianto. Inoltre, l’amianto è noto per essere duro e fragile, quindi se il materiale del tetto sembra facilmente suscettibile a rotture o danni, potrebbe contenere amianto.

Infine, quando si ha anche solo il minimo sospetto sulla presenza di amianto, è sempre meglio rivolgersi a professionisti qualificati per un’analisi dettagliata. La sicurezza viene sempre prima, e avere la conferma da parte di esperti può fare la differenza.

I rischi per la salute

L’amianto è un materiale costituito da fibre che hanno la peculiare capacità di dividersi longitudinalmente, mantenendo la loro struttura fino a raggiungere dimensioni pari ad alcuni centesimi di micron (un micron equivale a un millesimo di millimetro). Questa caratteristica lo rende estremamente pericoloso se inalato, poiché può penetrare profondamente nei piccoli sacchi d’aria dei polmoni, noti come alveoli.

L’amianto non costituisce un rischio diretto se non viene disturbato o danneggiato. Tuttavia, il pericolo sorge quando le fibre di amianto vengono rilasciate nell’ambiente circostante, ad esempio durante lavori di demolizione o manutenzione su materiali contenenti amianto. Le fibre disperse nell’aria possono essere facilmente inalate dall’uomo e, una volta nei polmoni, possono provocare una serie di gravi malattie, principalmente legate all’apparato respiratorio tra cui asbestosi, mesotelioma e cancro polmonare.

Come agire per rimuovere un tetto in amianto

Affrontare un tetto in amianto richiede una strategia ben pianificata e, in molti casi, l’intervento di professionisti qualificati.

Prima di intraprendere qualsiasi azione, è importante valutare attentamente il rischio associato alla presenza di amianto nel tetto. Un’analisi dettagliata può aiutare a comprendere la portata del problema e a pianificare le misure appropriate. Nel caso in cui sia necessario effettuare lavori sul tetto che potrebbero disturbare i materiali contenenti amianto, è essenziale isolare l’area e utilizzare dispositivi di protezione adeguati per evitare l’esposizione alle fibre di amianto.

Se la presenza di amianto nel tetto rappresenta un rischio significativo per la salute e non può essere gestita in sicurezza, potrebbe essere necessario pianificare la rimozione dei materiali contenenti amianto. Questo processo deve essere eseguito da professionisti qualificati e conforme alle normative locali sulla gestione dell’amianto. In alcuni casi, è possibile evitare la rimozione completa del tetto in amianto sostituendo i materiali contenenti amianto con alternative più sicure o rivestendo il tetto con materiali protettivi. In alternativa alla rimozione dell’amianto esiste l’incapsulamento, una tecnica utilizzata soprattutto in caso di superfici ampie. 

Anche dopo aver affrontato il problema, è importante monitorare regolarmente lo stato del tetto per garantire che non si verifichino danni o deterioramenti che potrebbero aumentare il rischio di esposizione all’amianto.

Le leggi in merito e quanto amianto c’è ancora in Italia

La legge 27 marzo 1992, n. 257, meglio conosciuta come Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto, rappresentò un importante passo avanti nel tentativo di contrastare i rischi per la salute associati a questo materiale pericoloso. Tuttavia, nonostante il divieto di estrazione, importazione, esportazione, lavorazione e commercializzazione dell’amianto introdotto da questa legge, i problemi legati alla sua presenza sul territorio nazionale sono tutt’altro che risolti.

Secondo dati recenti resi noti dall’Istituto nazionale di statistica (Istat), la quantità di lastre in cemento-amianto installate negli ultimi 30 anni in Italia varia tra i 2 e i 3 miliardi di metri quadrati. Questo dato mette in luce l’entità del problema, evidenziando la diffusa presenza di materiali contenenti amianto sul nostro territorio.

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