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Sta giungendo al termine il cantiere che riguarda i due istituti di “Torino fa scuola”, Enrico Fermi e Giovanni Pascoli. Un progetto condiviso e partecipato in tutte le sue fasi per ripensare nuovi spazi didattici in maniera sostenibile, secondo gli orientamenti della pedagogia innovativa. I laboratori della nuova scuola Enrico Fermi a Torino Indice degli argomenti: Scuola Enrico Fermi Scuola Giovanni Pascoli Per gli studenti delle scuole medie superiori della Enrico Fermi e della Giovanni Pascoli di Torino si prospetta un inizio d’anno scolastico diverso dai precedenti: gli alunni potranno seguire le lezioni nei due nuovi istituti che sono stati sottoposti ad un lungo lavoro di restauro e ridisegno degli spazi. Ambedue i progetti, promossi dalla Fondazione Agnelli e dalla Compagnia di San Paolo, in cooperazione con il Comune della città di Torino e Fondazione per la Scuola, nascono da un’iniziativa intrapresa tre anni fa tramite il Concorso “Torino fa scuola”, incentrato su un’idea di scuola che guarda ad un futuro più sostenibile e flessibile, attraverso il rinnovo e la riqualificazione degli ambienti scolastici. Innovazione rispetto alle esigenze didattiche che la società del futuro impone, condivisione delle idee nel soddisfare le esigenze di chi vive e lavora fisicamente gli spazi scolastici, replicabilità del progetto come forma di sperimentazione utile e attuabile in altri contesti della penisola: sono queste le linee guida che hanno seguito gli architetti vincitori del concorso nel ridisegno degli spazi e che hanno virtuosamente restituito nei loro progetti, lavorando integralmente sia sull’aspetto architettonico che pedagogico. Enrico Fermi Ingresso scuola Enrico Fermi a Torino L’istituto situato nel cuore dei 23 quartieri storici della città, nel quadrante posto a sud – est di Torino, rispecchia i tipici edifici scolastici della seconda metà del ‘900, presentandosi in uno stato di conservazione né critico né ottimale, in cui molti spazi, tra cui i corridoi, risultano non adeguatamente utilizzati. Gli architetti vincitori della Enrico Fermi, Alberto Botter e Simona della Rocca, hanno ridisegnato lo stato di fatto proponendo sul fronte due nuovi volumi dai quali si innescano gli spazi all’aperto. Grande attenzione è stata posta allo studio dell’involucro e al paesaggio esterno come prosecuzione del programma didattico interno, organizzato in sezioni diverse al cui interno è possibile ammirare un giardino con un elevato numero di piantumazioni (superiori agli alberi abbattuti). Ripensare un nuovo sistema di didattica attraverso percorsi tematici che permettano alle studentesse e agli studenti di muoversi da un’aula all’altra durante l’orario scolastico creando spazi fisici dove vivere “l’avventura della conoscenza”. Tutto ciò è possibile attraverso l’impegno dell’intera comunità scolastica, sviluppando competenze didattiche innovative che pian piano stanno prendendo piega negli ultimi anni, dove si sta assistendo ad un processo di digitalizzazione della scuola italiana e che coinvolge inevitabilmente lo spazio fisico di apprendimento, che diventa tale soltanto se dietro vi è una metodologia didattica attiva e attenta al rapporto tra insegnanti e allievi… La scuola, in questi termini non rappresenta più il solo centro della cultura e del sapere, ma assume un ruolo importante per l’innovazione tecnologica del territorio: la riqualificazione dell’istituto diventa così occasione per offrire nuovi servizi ad uso pubblico, rendendoli fruibili alla collettività. Nel giardino difatti vi è un’area dedicata alla ristorazione con una biblioteca che può trasformarsi, all’occorrenza, in un auditorium a servizio della città di Torino. Giovanni Pascoli Sulla stessa linea di pensiero è stata riprogettata la Giovanni Pascoli, il cui nuovo ingresso risulta più luminoso e accessibile all’intera collettività. L’istituto, inserito nel quartiere Cenisia e edificato nel 1890, è posto sotto il vincolo della Soprintendenza, e sebbene questo possa rappresentare apparentemente un limite alla flessibilità, non ha di certo scoraggiato gli architetti vincitori nel trovare soluzioni replicabili, in quanto trattasi di una tipologia costruttiva ricorrente nel territorio italiano. Alla base della progettazione vi è un lavoro di condivisione delle idee, durato circa un anno, un processo di partecipazione che ha coinvolto presidi, famiglie, insegnanti e alunni per comprendere le esigenze di ciascuno ed elaborare un’idea di scuola e di didattica da mettere a punto attraverso la co-progettazione. Gli Archisbang e Area Progetti hanno formulato un concept basato su dei cardini principali, attorno ai quali si sviluppano degli spazi flessibili, tra cui l’atrio, trasformato in uno spazio relax per gli studenti e al contempo in un nuovo foyer che si apre al contesto urbano. La biblioteca a diversi piani rappresenta il perno del nuovo istituto, con un’emeroteca aperta alla collettività sin dalle prime ore del mattino. In linea con il concetto di una scuola del futuro sorgono spazi tecnologici e confortevoli, in cui gli insegnanti hanno a disposizione uffici con angolo cottura e aree destinate al ricevimento dei genitori. Infine, la presenza di un terrazzo coperto consente la creazione di laboratori sperimentali e orti per favorire un processo di sensibilizzazione al green sin da giovani. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento