Un orto su un’autorimessa

Progetto Vincitore del Primo Premio Studenti del CONCORSO 1000 ORTI A KM 0 PER MILANO

In un contesto fortemente urbanizzato come quello di Milano, le aree verdi rivestono un ruolo cruciale.
Un contributo importante in questo ambito può essere dato dalla rivalorizzazione del patrimonio edilizio esistente grazie a interventi che non solo contribuiscano al migliorare il microclima e il paesaggio, ma che diano la possibilità diretta al cittadino di coltivare piante e ortaggi.
In particolare, nel territorio Milanese, molti sono i lastrici solari a copertura di autorimesse private interne a corti di condomini, che bene si adattano alla creazione di orti pensili.
Il lotto in esame è costituito da due lastrici solari appartenenti a questa tipologia.
In particolare la superficie EST può diventare un luogo di svago e di ritrovo per chi vuole sperimentare tecniche colturali biologiche oltre che un importante corridoio ecologico per la città. Per questo motivo, si è scelto di progettare due tipologie diverse di orti sui due edifici e di collegarli mediante una passerella in acciaio. In entrambi gli edifici è previsto un rinforzo strutturale del solaio esistente mediante la realizzazione di una cappa in C.A. gettato in opera, resa collaborante da pioli connettori in acciaio. Inoltre sono previsti portali di irrigidimento in acciaio a sostegno del solaio nelle zone caricate maggiormente.

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Nel terrazzo EST il progetto prevede l’installazione di vasche inclinate realizzate mediante pareti in C.A. gettato in opera e orizzontamenti in lamiera grecata inclinata grazie all’uso di muricci in laterizio.
Il sistema di orto pensile composto da un substrato di base in terriccio miscelato di spessore variabile da circa 20 a circa 40 cm, uno strato filtrante in geotessile, uno strato di accumulo e drenaggio con elementi in polietilene espanso sinterizzato, uno strato impermeabilizzante in doppia guaina bituminosa. In queste aree è prevista la coltivazione di piante erbacee fiorite e piccoli frutti che richiamano l’avifauna e gli insetti pronubi. In questo modo si simula un’onda di colori che varia dal rosso vivace dei papaveri e delle fragole al blu intenso dei fiordalisi e dei mirtilli.
Al centro frutti colonnari che delimitano l’area di ritrovo ombreggiata da pannelli fotovoltaici, la cui energia andrà ad illuminare un sistema di LED integrati nel pavimento sopraelevato realizzato nelle zone di passaggio. Il parapetto di questo primo terrazzo è realizzato mediante l’uso di pannelli in alluminio forato nelle quali è possibile, all’interno dei fori, la crescita di piccola vegetazione.

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Sul terrazzo OVEST è prevista la realizzazione di sette aiuole dedicate alla produzione di ortaggi biologici. Il sistema di orto pensile è il medesimo del caso precedente ma senza l’uso di vasche. In queste aiuole si propongono coltivazioni primaverili-estive ed autunnali-invernali. In ogni aiuola si alternano due file con colture principali consociate a tre di piante aromatiche o fiorite che favoriscono la crescita degli ortaggi o ne allontanano i parassiti.
Ogni aiuola è segnata da un portale in acciaio e delimitata da una ringhiera sulle quali si arrampicano specie fruttifere, fiorite o dal fogliame decorativo.
E’ prevista un’area dedicata al compost, situata all’interno del deposito attrezzi in appositi bidoni: fonte di concime naturale per le aiuole e sistema di riciclo degli scarti
vegetali.
La serra, sfrutta la zona più ombreggiata e meno adatta alle coltivazioni, come punto di ritrovo coperto per chi frequenta l’orto-giardino; può diventare luogo di scambio delle esperienze fatte, conservazione dei frutti e semi ottenuti, esposizione delle pratiche colturali seguite.

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Primo Premio Studenti del CONCORSO 1000 ORTI A KM 0 PER MILANO
Stefano Cagliani, Pietro Cavalleri, Andrea Zani
(Consulenti: Mariachiara Colombini, Angelo Pollace)

Il progetto riesce già anche solo nella resa di visualizzazione grafica a restituire tutto il sapore di trasformazione di un contesto urbano, altrimenti anonimo, che una soluzione di verde orticolo pensile sa apportare.
Lo studio della sezione tecnologica, col suo profilo decalante, rende il senso di un luogo della comunità, in cui le diverse generazioni – nelle loro diverse e complementari abilità – compartecipano a momenti di vita che sono anche momenti di reciproca relazione e formazione.
L’applicabilità agli infiniti casi di lastrici di autorimesse e box, per definizione in vista dai piani superiori degli edifici contermini, ne fa una soluzione potenzialmente di forte impatto migliorativo sull’ambiente urbano e sulla qualità delle singole unità che vi si affacciano.

 

 

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