Nel 1924 l’attività del Bauhaus di Weimar viene sospesa e a Gropius viene affidato il progetto per la realizzazione di una nuova sede a Dessau, la cui amministrazione aveva dichiarato l’intenzione di costruire una nuova scuola tecnico-commerciale.
L’edificio può essere considerato una realizzazione programmatica, nel senso che in esso possono essere rintracciati tutti gli elementi teorici che Gropius considerava di fondamentale importanza per l’avvio di una nuova era per l’architettura.
Il complesso è concepito sulla base di una chiara individuazione delle diverse funzioni insediate: sia attraverso la suddivisione dell’edificio in volumi articolati tra loro, sia attraverso differenti modalità di trattamento dei volumi con destinazioni d’uso diverse.
La mutevole combinazione dei materiali e degli elementi utilizzati – cemento armato per la struttura, mattoni per il tamponamento, intonaco dipinto di bianco per le finiture esterne, telai in profilati di ferro per le superfici trasparenti – genera di volta in volta un differente rapporto tra pieni e vuoti dichiarando la destinazione dei singoli blocchi.
Di particolare interesse, proprio per il suo ruolo programmatico all’interno del dibattito architettonico della metà degli anni Venti in Germania, è la grande superficie vetrata, sviluppata su tre piani, che connota il blocco destinato ai laboratori tecnici, alle aule e alle sale di esposizione.
Come ha affermato Colin Rowe nel saggio “Trasparency Literal and Phenomenal”(pubblicato nel testo The Mathematics of the Ideal Villa, Cambridge, Mass., 1982, pp. 160-176) essa, non solo rappresenta il tentativo di rifondare il linguaggio dell’architettura portando alle estreme conseguenze espressive l’impiego intensivo dei materiali contemporanei, ma costituisce l’ultimo simbolo dello spirito di rinnovamento espressionista.
L’edificio, dopo essere stato incendiato nel 1945 durante un bombardamento, è stato ristrutturato nel 1965 e nel 1974, per essere infine completamente restaurato nel corso degli anni Ottanta.
Le immagini sono tratte dall’archivio LSA.2, foto A.C.
LSA2 Laboratorio di sperimentazione dell’architettura
Anna Mangiarotti, Prof ordinario architetto coordinatore
Andrea Campioli, Prof associato architetto membro
Marisa Bertoldini, Ricercatore dottoressa membro
Alessandra Zanelli, Ricercatore architetto membro
Ingrid Paoletti, Assegnista di Ricerca architetto membro
Monica Lavagna, Assegnista di Ricerca architetto membro
Carol Monticelli, Dottoranda architetto collaboratore
Eugenio Morello, Dottorando architetto collaboratore
L’attività di ricerca ha come tema principale la cultura tecnologica del progetto di architettura nelle sue diverse declinazioni: dalla cultura politecnica ai sistemi costruttivi innovativi per l’architettura, dalla qualità ambientale per il progetto di architettura alla compatibilità della produzione edilizia.
Per contatti:
anna.mangiarotti@polimi.it
* Andrea Campioli, Prof. associato architetto membro, del gruppo di ricerca LSA2, presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
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