Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti Toggle Wood Architecture Prize, i vincitori dell’edizione 2024Dichiarazione di architetto Marta Baretti studio ArbauGiuria e criteri di assegnazioneShort Master per i giovani progettisti del legno dalla partnership tra YACademy e Klimahouse Modelli che tracceranno un percorso nel futuro dell’architettura in legno, che ispireranno e daranno nuove chiavi ai progettisti impegnati nelle ingenti sfide climatiche e di sostenibilità ambientale: il Wood Architecture Prize ha proprio questo obiettivo, individuare nel panorama dell’architettura in legno, quei modelli di eccellenza che utilizzano la materia prima in maniera virtuosa, che ricorrono a tecniche e tecnologie avanzate rispettose per l’ambiente e che emergono per i bassi consumi energetici senza compromettere il comfort abitativo. È stato istituito l’anno scorso da Fiera Bolzano con il Politecnico di Torino e l’Università Iuav di Venezia ed in collaborazione con PEFC Italia. Wood Architecture Prize, i vincitori dell’edizione 2024 La semplicità e l’integrazione nel paesaggio dei colli bolognesi, sono le qualità che hanno valso al progetto di Studio Camilla De Camilli, Casa del custode (Bologna), il premio “Architettura privata”: la costruzione, utilizzata come spazio di socializzazione per utenti con disturbi alimentari, mette insieme struttura intelaiata lignea, pannelli in vetro e pavimento in graniglia veneziana, in un edificio modulare a padiglione che è stato definito “rigoroso e poetico”. Molto ha pesato anche la flessibilità della struttura che, pensata come guardiania ha adesso un inedito utilizzo. Casa del Custode – Foto credits Camilla De Camilli e Martino Stelzer Il premio per l’“Architettura pubblica” ha avuto un ex equo, assegnato ad Ampliamenti edifici terapeutici a Forte Rossarol (VE) di Arbau studio e a Roberto Rocca Innovation Building (MI), Studio Taidelli. Il primo, una ex struttura militare riqualificata all’interno di un’area verde del comune di Venezia ha rivisto gli antichi fabbricati conservando la geometria; il secondo utilizza la struttura lignea (sistema travi-pilastri) a vista, con altri materiali (cemento armato per gli orizzontamenti; metallo e vetro per le chiusure). Roberto Rocca Innovation Buildings – Foto credits Giovanni Hanninen “L’imperscrutabilità e la rapida obsolescenza della tecnologia impone la progettazione di edifici flessibili, in grado di adattarsi a rapidi cambiamenti di destinazioni d’uso. In quest’ottica è necessario utilizzare un materiale flessibile come il legno che da un lato consente di realizzare grandi luci strutturali, come nei capannoni industriali e, dall’altra, conserva l’espressività e il calore del materiale che vive e cambia con il tempo”, spiega a Infobuild l’architetto Filippo Taidelli. Dichiarazione di architetto Marta Baretti studio Arbau “Il legno, pur essendo uno dei materiali da costruzione più tradizionali, si è rivelato uno dei materiali più innovativi sia per le caratteristiche tecniche, quali leggerezza e velocità esecutiva, che espressive. Costruire con i pannelli strutturali in legno offre la possibilità di usare anche in cantieri piccoli e a budget controllato, una tecnologia più avanzata rispetto a quelle tradizionali, una prefabbricazione leggera che permette di ottenere maggior controllo sul progetto e realizzare edifici a basso impatto. Un controllo che si traduce in forma dello spazio, uno spazio in cui la tecnica costruttiva non è mascherata sfruttando la potenzialità espressiva del legno e disegnare volumi in cui forma, performance e sostenibilità si integrano, delineando una strategia particolarmente innovativa per gli interventi sull’esistente.” Il progetto di Arbau riguarda la riqualificazione di una ex struttura militare che è stato riconvertito in presidio socio sanitario. Si sono conservate le geometrie elementari per riplasmare invece gli interni e rendere lo spazio omogeneo con un progetto mirato per gli spazi esterni che vanno a collegare i diversi edifici. Ampliamenti edifici terapeutici a Forte Rossarol – Foto credits Colin Dutton, Orazio Pugliese, Nicoletta Boraso llabb Architettura (architetti Federico Robbiano e Luca Scardulla) si è aggiudicata la menzione speciale trasversale per un progettista under 35 con il progetto The Hermitage (PC), un caldo rifugio di legno di 12 mq in Val Trebbia, provincia di Piacenza, a metà tra la casa da the giapponese e il “cabanon” francese. “Il progetto è stato realizzato in due settimane dal team dello studio per approfondire non solo temi compositivi, ma avvicinare gli architetti dello studio al “progettare con le mani”, un know how che caratterizza da sempre l’approccio dei due fondatori dello studio”, si legge sul sito dello studio. The Hermitage – Foto credits Anna Positano, Gaia Cambiaggi, Studio Campo Le tre menzioni speciali sono andate al progetto A.I.D.I Accoglienza in dispensa (Bari), Mixtura Studio, a Casa Zero (AQ) di Outstudio Architetture e al Rifugio Passo Santner (BZ) degli architetti Lukas Tammerle e Paul Senoner. AIDI Accoglienza in dispensa – Foto credits Cesare Querci I tre progetti hanno ottenuto la menzione speciale per ragioni diverse: A.I.D.I Accoglienza in dispensa è una struttura mista in legno e acciaio, dalla forma essenziale, un padiglione, collocata accanto al convento della Fraternità di Betania e che funge da trait d’union tra la vita religiosa e la città. Il legno in questo caso fa da ponte tra un contesto e l’altro. Casa Zero – Foto credits Vito Corvasce Casa Zero, invece, è stato ritenuto un progetto notevole in quanto si è intervenuti su una struttura molto ben definita, un edificio tradizionale in pietra, coibentando e rivestendo le pareti, le coperture e i solai. Infine, il rifugio di Passo Santer è un intervento molto particolare per il contesto ambientale in cui è inserito e proprio per questo i progettisti Tammerle e Senoner hanno optato per una forma semplice a capanna. Rifugio Passo Santer – Foto credits Lukas Schaller, Fabian Dalpiaz Giuria e criteri di assegnazione Anche quest’anno il Wood Architecture Prize ha visto una giuria d’eccellenza: l’architetto Manuel Benedikter, il cui studio ha firmato molte abitazioni certificate CasaClima e, tra le altre cose, anche lo stand dell’Alto Adige a Milano Expo 2015; l’architetto Sandy Attia dello Studio MoDus Architects, Menzione d’Onore per la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana nel 2015; il professor Guido Callegari del Politecnico di Torino; l’architetto Mauro Frate dello Studio MFA Architects e professore Iuav; il professor Roberto Gargiani dell’EPFL Ecole Polytechnique di Losanna; il professor Paolo Simeone del Politecnico di Torino e Luca Gibello, Direttore de Il Giornale dell’Architettura. Non è stato facile selezionare tra gli 80 progetti in gara, per l’assegnazione dei premi nelle diverse categorie la giuria ha privilegiato le opere che si distinguevano per la sperimentazione nell’ambito di strategie e tecniche costruttive e che per tale ragione possono potenzialmente essere promotrici di nuove filosofie progettuali del legno. La selezione ha riguardato: nuove edificazioni, riqualificazioni e ampliamenti, sopraelevazioni di edifici esistenti, architetture sperimentali, progettate e realizzate sul territorio nazionale, con attenzione alla durabilità progettuale e all’utilizzo combinato del legno con altri materiali sostenibili. Short Master per i giovani progettisti del legno dalla partnership tra YACademy e Klimahouse Klimahouse promuove le costruzioni in legno a partire dalla formazione dei progettisti da sempre. L’ultimo capitolo di questo programma (ovvero il più recente) è lo Short Master in Wood Architecture, in collaborazione con YACademy di Bologna, un master post universitario diretto discepolo della Wood Architecture Academy di Klimahouse. Diversi i format didattici di approfondimento: dallo studio della filiera del bosco all’analisi delle diverse essenze e la comprensione delle caratteristiche intrinseche di un materiale vibrante e in costante evoluzione. Il corso, che si svolgerà in presenza e online dall’11 marzo all’11 maggio 2024, prevede 80 ore di didattica frontale e 32 ore di laboratorio oltre agli interventi di professionisti di fama internazionale. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento