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Shangtian Village, progetto di Xu Tiantian, architetto agopuntore. Img by Wang Ziling Indice degli argomenti Toggle In questa intervista, ci siamo fatti raccontare la sua filosofiaIl lavoro in concreto di Xu Tiantian Quest’anno ha vinto il Global Award for Sustainable Architecture, un premio importante a livello internazionale perché individua architetti in tutto il mondo che contribuiscono a uno sviluppo più equo e sostenibile e perseguono un approccio innovativo e partecipativo per soddisfare le esigenze delle società. Si dice che sia il concorso che “scopre” i migliori talenti in architettura del XXI secolo. Prima di Xu Tiantian, tanto per avere un’idea, l’hanno avuto Francis Kéré, Alejandro Aravena, Hermann Kaufmann. E parlando di premi, nel 2022 ha ottenuto un altro prestigioso riconoscimento, il Swiss Architectural Award, la cui commissione è presieduta da Mario Botta, assegnato con cadenza biennale ad architetti che non abbiano ancora compiuto 50 anni e abbiano realizzato almeno tre opere significative. Xu Tiantian, nata a Fujian, in Cina, nel 1975, fondatrice di DnA_Design and Architecture, ha realizzato molte opere significative, a partire dal Pingtian Village, a Songyang, allo Shangtian Village, tipico villaggio storico di montagna, ma anche il progetto delle Cave di tufo abbandonate di Jinyun, riconvertite in area culturale, al vecchio ponte del villaggio di Shimen trasformato in palcoscenico panoramico per il fiume Songyin e la diga Wuyang. Progetti notevoli di cui quest’anno parlerà a Cersaie 2023 dove è stata invitata, all’interno del programma di “costruire, abitare, pensare”. A contraddistinguerla nel ricco panorama dei progettisti è il suo approccio olistico definito, appunto, “Architectural Acupuncture”: la progettista cinese è nota soprattutto per le opere di recupero e riqualificazione in ambito rurale che hanno interessato in maniera attiva non solo il contesto ambientale ma anche il substrato sociale. Guardando al risultato finale sembra davvero che abbia fatto propria la lezione di Oscar Niemeyer quando disse: “L’architettura è un pretesto. Importante è la vita, importante è l’uomo”. In questa intervista, ci siamo fatti raccontare la sua filosofia Perché la dimensione sociale in architettura è così importante? Lo scopo dell’architettura è portare un impatto costruttivo nella nostra società. Lo abbiamo trovato ancora più importante nelle aree rurali, dove le comunità del carbone stanno perdendo popolazione giovane e credono nel proprio futuro. Il processo di creazione dell’architettura può coinvolgere le comunità locali come collaborazione collettiva per ripristinare l’identità e la fiducia locali. Come emerge questo aspetto nei tuoi progetti? In ogni progetto integriamo il patrimonio locale con l’architettura per ripristinare l’identità locale e rivitalizzare il potenziale sociale ed economico che riporta motivazione e ispirazione per le comunità locali per ulteriori iniziative. Chiamiamo questo processo agopuntura architettonica. C’è un progetto a cui è particolarmente legata? Il progetto di edilizia abitativa cooperativa del villaggio di Shangtian. Di cosa parlerà quest’anno a Cersaie? Di come rivalutare le risorse locali e far rivivere il patrimonio e la comunità attraverso l’architettura. Pensa che la sua filosofia progettuale possa essere applicata con buoni risultati anche in Italia? Assolutamente! Sia l’Italia che la Cina hanno una cultura e una storia così ricche, e allo stesso tempo affrontano sfide simili nelle regioni rurali, come la perdita di popolazione, la fiducia nei villaggi rurali. L’architettura può diventare la spinta sociale e culturale per far rivivere queste regioni rurali. Il lavoro in concreto di Xu Tiantian Shangtian Village Shangtian Village – Img by Wang Ziling Shangtian Village è un tipico villaggio di montagna cinese, con alle spalle 600 anni di storia, che si stava svuotando, come molti altri villaggi simili: le generazioni giovani si trasferiscono in città e restano solo pochi abitanti più anziani, con il risultato che molte delle abitazioni sono state abbandonate e versavano in condizioni di degrado. Shangtian Village – Img by Wang Ziling La progettista ha individuato nel turismo rurale (mercato fiorente in Cina in questo momento), un forte potenziale di questo contesto, grazie soprattutto alla spettacolare posizione panoramica) e ha studiato un sistema cooperativo sperimentale che scongiura le disuguaglianze create dagli investimenti urbani e converte gli immobili vuoti in attività ricettive. Shangtian Village – Img by Wang Ziling Gli abitanti del villaggio sono diventati azionisti con i beni delle loro proprietà e chi rimane può essere assunto dall’azienda turistica. In totale si sono creati 30 letti/stanze per attività ricettiva che dovrebbero generare un reddito annuo lordo di 3 milioni di RMB. “A differenza delle altre attività di home-stay nella contea che sono gestite da enti privati, in questo progetto abbiamo raggiunto accordi comuni con la comunità locale e il governo per istituire un’entità economica collettiva di proprietà della comunità del villaggio e finanziata sia dal villaggio che dal governo locale”, spiega Xu Tiantian. Una delle abitazioni dello Shangtian Village – Img by Wang Ziling La pianificazione e la progettazione di questo villaggio seguono le linee guida di conservazione del “minimo intervento”. Un nuovo sistema fognario che si snoda attraverso il villaggio collega gli elementi storici e paesaggistici chiave, come alberi e pozzi. I 16 punti chiave delle antiche alleanze del villaggio sono incastonati nel sistema fognario e mappati con gli elementi storici o paesaggistici e diventano una traccia nascosta per camminare attraverso il villaggio e la sua storia antica. Pingtian Village Pingtian Village, img by Wang Ziling La grande sfida in questo progetto è stata la conversione di un piccolo gruppo di case all’ingresso del villaggio di Pingtian in ottica di riutilizzo in ambito pubblico, le stanze, infatti erano originariamente piccole e buie. Anche qui sono stati perseguiti i criteri di conservazione: “Abbiamo iniziato con un attento esame delle strutture esistenti per determinare quali colonne e travi dovevano essere sostituite da nuovi pezzi. Il tradizionale sistema cinese “Sun – Mao/ Tenon and Mortise”, consente una facile sostituzione e un rapido rimontaggio da parte dei lavoratori del villaggio”, spiega la progettista. Pingtian Village, img by Wang Ziling Entrambi gli edifici hanno quindi mantenuto l’involucro edilizio e l’esterno originali per preservare la configurazione complessiva del villaggio, ma hanno aperto l’interno attraverso la rimozione di alcuni tramezzi e l’installazione di lucernari. Sono stati realizzati un Padiglione dell’Agricoltura e un Laboratorio Artigianale, che rappresentano anche i nuovi centri nevralgici del villaggio. Pingtian Village, img by Wang Ziling Il Padiglione dell’Agricoltura ha una forma a “L” e presenta uno spazio lineare per spostare gli attrezzi agricoli, oltre a mostrare elementi dei tradizionali edifici in terra battuta con una struttura centrale in legno dominante. Il Laboratorio Artigianale nasce, invece, dalla conversione di due edifici speculari rivolti a est che sono ricollegati con un lucernario per sostituire l’originale vicolo cieco al centro largo mezzo metro. La nuova connessione crea uno spazio aperto al piano terra e due residenze private per artisti al piano superiore. Una nuova libreria in legno di fronte al lucernario funge anche da estensione strutturale “Sun-Mao”. Pingtian Village – img by Wang Ziling Subito dopo il suo completamento, questo centro ha ospitato una serie di eventi pubblici e due giovani sono tornati a casa dalla città di Hangzhou, per trasformare il laboratorio artigianale in uno studio di tintura, un’attività popolare in questa regione e un modello anche per le nuove generazioni. Una sta start-up il cui successo, attraverso l’e-commerce, porterà sicuramente nuove possibilità per questo antico borgo. Pingtian Village – Img by Wang Ziling Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento