Avventura algerina

Tecnologia italiana d’esportazione. I restauratori del nostro paese sono un fiore all’occhiello della categoria e costituiscono un punto di riferimento a livello mondiale. Una dimostrazione arriva dal futuro progetto per il recupero della casbah di Algeri. L’esperienza di recupero degli antichi Sassi di Matera, patrimonio mondiale dell’ Unesco dal 1993, sarà utilizzata per il restauro del centro storico della città algerina con progetti per interventi di restauro architettonico e la formazione di figure professionali. Lo ha annunciato l’ architetto Pietro Laureano, consulente dell’ Unesco, e presidente della società Ipogea di Matera che sta curando gli interventi per il recupero della parte antica della capitale algerina. Da settembre Ipogea comincerà la formazione 20 laureati in architettura e nei beni culturali e tecnici per il restauro dei materiali e la ricostruzione degli immobili. Contestualmente partiranno gli interventi per la diagnostica dei materiali e per la revisione di progetti di recupero su un’area di 15 ettari. Tra gli interventi di recupero previsti vi e’ il restauro del nucleo della cittadella della Casbah e, in particolare, i palazzi cinquecenteschi del pirata Nureddjn, detto il Barbarossa, e del Bey di Algeri. ”I Sassi e la Casbah – ha spiegato Laureano – presentano similitudini sia sul piano architettonico sia su quello funzionale, dall’uso dei materiali, alle tecniche di costruzione, ai sistemi di raccolta delle acque”. Gli edifici della Casbah, tuttora abitati, furono realizzati tra il 1000 e 1500 con pietra calcarea, architettura ad arco e volte in legno di cedro.

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