Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
A cura di: Federica Arcadio Il settore delle costruzioni si trova oggi a un bivio. La crescente consapevolezza delle sfide climatiche e della necessità di una gestione responsabile delle risorse naturali spinge governi, aziende e professionisti del settore a cercare soluzioni concrete per costruire un futuro sostenibile e accelerare la transizione. Il Barometro della costruzione sostenibile 2024, realizzato dall‘Osservatorio della Costruzione Sostenibile di Saint-Gobain, alla sua seconda edizione, offre una panoramica dettagliata delle sfide e delle opportunità che l’edilizia sostenibile presenta a livello globale e locale, ponendo l’accento sulla transizione ecologica e sull’importanza della cooperazione tra tutti gli attori coinvolti. L’indagine, condotta dall’istituto di ricerca CSA in 22 Paesi, ha coinvolto 1700 intervistati (tra professionisti, studenti, rappresentanti eletti e membri di associazioni), il 95% dei quali ritiene che l’edilizia sostenibile sia una priorità per i prossimi anni. Tuttavia, emergono ancora problematiche significative in termini di conoscenza e consapevolezza, soprattutto tra i decisori pubblici e alcuni professionisti del settore. Quali sono, dunque, le principali sfide da affrontare e quali le opportunità da cogliere per un’edilizia che sia davvero sostenibile? Le principali sfide dell’edilizia sostenibile Alcune delle sfide contemporanee, tra cui il cambiamento climatico, la rapida urbanizzazione e la necessità di conservare risorse preziose, trovano nell’edilizia sostenibile la principale risposta. Tuttavia, come sottolineato dal Barometro, la comprensione di cosa significhi realmente “sostenibilità” in edilizia è ancora in evoluzione. Uno dei principali aspetti emersi dall’indagine riguarda la percezione ancora limitata di cosa sia l’edilizia sostenibile. A livello globale l’87% degli intervistati ha familiarità con il tema, ma il 42% associa il concetto principalmente all’efficienza energetica degli edifici, mentre solo il 33% lo collega alla necessità di raggiungere la neutralità carbonica. Aspetti come la resilienza agli eventi climatici estremi o il benessere degli occupanti sono ancora considerati marginali, con una consapevolezza che varia notevolmente tra le diverse categorie di stakeholder. In Italia, la situazione è simile. Qui, l’edilizia sostenibile è percepita soprattutto in termini di efficienza energetica, con il 63% degli intervistati che la identifica con edifici energeticamente efficienti. Questo pone un’attenzione particolare sulla necessità di incrementare la formazione e la sensibilizzazione su altri aspetti della sostenibilità, come la salute degli abitanti o la resilienza agli eventi climatici. Infatti, solo l’8% degli intervistati italiani – coerentemente con il dato globale – ha indicato la salute come una priorità dell’edilizia sostenibile. Si conferma che sono più attenti ai temi della ristrutturazione energetica i paesi con un parco edilizio già consolidato, rispetto a quelli più dedicati a nuove realizzazioni per rispondere alla crescita della popolazione. Le opportunità: una transizione ecologica inclusiva e cooperativa Nonostante le sfide, il Barometro della costruzione sostenibile 2024 identifica diverse opportunità per accelerare la transizione ecologica del settore edilizio. A partire dall’impegno crescente da parte dei professionisti del settore, con il 92% degli intervistati che prevede di lavorare nell’ambito dell’edilizia sostenibile nei prossimi cinque anni, confermando la volontà del settore di evolvere verso pratiche più responsabili e di lungo termine. Fondamentale, però, sarà la cooperazione tra tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni pubbliche alle aziende produttrici di materiali edili. Il ruolo delle istituzioni, in particolare, emerge come decisivo. L’indagine rivela che il 35% dei partecipanti italiani ritiene che gli aiuti pubblici siano fondamentali per promuovere l’edilizia sostenibile, contro il 13% della media globale. La necessità di politiche pubbliche incisive, standard normativi chiari e incentivi economici mirati è considerata essenziale per sostenere una transizione su larga scala. Un altro punto rilevante riguarda l’educazione e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Il 36% degli intervistati italiani ritiene che sia prioritario informare meglio il pubblico sulle sfide legate all’edilizia sostenibile, superando la percezione che questi interventi siano economicamente poco competitivi. A livello globale, emerge anche la necessità di migliorare la competitività dei materiali e delle soluzioni sostenibili, promuovendo la ricerca e l’innovazione tecnologica per ridurre i costi e aumentarne l’adozione. Gaetano Terrasini, CEO di Saint-Gobain Italia spiega “I risultati del Barometro della Costruzione Sostenibile ci descrivono chiaramente la situazione specifica del nostro Paese: c’è molto da fare e tutti devono fare la propria parte. Le istituzioni con gli aiuti ai privati, le aziende con la proposta di materiali, prodotti e soluzioni più sostenibili; i professionisti e l’opinione pubblica per ampliare sempre più la conoscenza della sostenibilità nelle sue diverse accezioni”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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