Bolle ecologiche

Nata dalla ricerca del giapponese Shuhei Endo sulle cupole geodetiche, la Harima Eco House è una scuola che insegna il rispetto dell’ambiente.
Sembra un fungo enorme – e ricorda i buffi personaggi dei film animati di Hayao Miyazaki – l’insolito edificio apparso da poco su una collina di Hyogo, una cittadina giapponese vicino a Osaka.

Tutti lo chiamano Harima Eco House, ma il suo nome completo e un po’ serioso – Palazzo dell’Esperienza Ambientale – racconta meglio la finalità di questa struttura pubblica inaugurata un anno fa: sensibilizzare bambini e ragazzi sui grandi temi dell’eco-sostenibilità, mescolando lezioni, gioco e spettacolo.

Firmata dall’architetto Shuhei Endo e concepita a sua volta come dimostrazione delle tecniche costruttive ecologiche, l’Eco House si compone di tre padiglioni tra loro collegati e disposti a trifoglio. «Per la struttura dell’edificio ho utilizzato solo legno locale, ricavato dal diradamento necessario per mantenere in buona salute il bosco», spiega Endo. «Mentre il sistema di costruzione reticolare – lo stesso delle cupole geodetiche – è facile da montare e consente di risparmiare lavoro ed energia».

Per rivestire esternamente l’edificio, l’architetto ha scelto invece il cosiddetto “acciaio vellutato”, o Corten, un sottile strato metallico dal colore brunito che non necessita di alcuna manutenzione periodica perché il suo speciale punto di ossidazione lo rende resistente agli agenti atmosferici e al processo di deterioramento, senza bisogno di alcuna verniciatura. «La missione degli architetti è – prima di tutto – dare una risposta adeguata rispetto al luogo e alla funzione», conclude Endo.

Per il resto, via libera alle forme fantasiose, che in questo caso rientrano in un filone di ricerca sugli spazi-bolla che Endo conduce da anni (Bubbletecture).

Fonte corrieie.it

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