Cala il sipario sulla decima edizione di EPIC. L’immobiliare riparte dalla casa

“EPIC 2008 si chiude con una certezza ed una proposta. – dichiara Claudio Pancheri, Chairman della conferenza – La certezza: è tempo di ripartire e riacquistare la fiducia. La proposta: ricominciare da un immobiliare meno aggressivo dal punto di vista finanziario e più responsabile da un punto di visto sociale”.
E proprio la casa è uno dei temi su cui, sotto diversi aspetti, si è maggiormente discusso.
Ne ha parlato Pancheri, nel suo discorso di apertura ricordando che dalla casa e dal problema grave delle famiglie che non ce la fanno a pagare il mutuo è partito il terremoto nel 2007.
L’ha ripreso Puri Negri, senza risparmiare un affondo sul piano casa del Governo. L’ha toccato anche Philippe Daverio, spostando il perno della discussione da una visuale finanziaria ad una di carattere culturale: “si impone il confronto tra l’approccio americano, che considera la casa come un bene strumentale, e il nostro, che valutiamo la casa come un bene patrimoniale”.
Lo ha ripreso – ancora – Tamburini, Presidente di Assoimmobiliare, aprendo il panel dedicato al tema del social housing e richiamando l’attenzione degli operatori sull’esigenza di valutare il problema da un punto di vista non solo sociale, ma anche e soprattutto imprenditoriale, evidenziando le opportunità di business che questo settore può riservare a chi saprà coglierle.
EPIC ha dunque mantenuto la promessa: dare risposte ed indicazioni concrete per cogliere le opportunità di un “New Deal” immobiliare, in termini di nuovi settori, nuovi mercati, nuovi principi e innovazione.
Nonostante il momento di particolare incertezza, la conferenza ha registrato in due giorni 522 delegati e 47 top speakers che hanno fatto staffetta in nove panel, alternandosi sul palcoscenico. per rispondere alla provocazione lanciata “Quo vadis?” .

Mancavano all’appello solo alcuni nomi della finanza anglo-america, ma anche per loro ci si augura che sia un ‘Good time for a change”.

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