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Le ultime disposizioni emanate col decreto Direttoriale 7 novembre 2001 dall’agenzia del Territorio, vengono a completare l’iter di informatizzazione dei programmi di conservazione dell’archivio catastale, rendendo fattibile la trasmissione per via telematica delle denunce al Catasto dei fabbricati e a quello dei terreni, da parte dei professionisti abilitati a operare nel settore. Il provvedimento consentirà la rappresentazione di elaborati grafici, su appositi modelli informatici inseriti nei programmi Docfa per i fabbricati e Pregeo per i terreni, che sostituiranno, a tutti gli effetti legali, gli attuali omologhi cartacei. Con la circolare n. 9 del 26 novembre 2001 n. 9, l’agenzia del Territorio, in applicazione del decreto, illustra appunto il nuovo supporto Docfa.3, completamente rinnovato e semplificato rispetto al precedente, con tariffe catastali già espresse in euro, che contiene i nuovi modelli informatici sui quali dovranno essere rappresentate le planimetrie e gli elaborati tecnici annessi, in formato raster o vettoriale, anche provenienti da file dei professionisti, redatti con programmi Autocad o simili. Inoltre, le superfici principali e accessorie dovranno essere calcolate automaticamente, mediante il criterio del calcolo dei poligoni e quindi non più solo dichiarate dal tecnico. Gli elaborati grafici così rappresentati, dovranno comunque essere prodotti anche in copia cartacea, fintantoché non sarà attivato il servizio di firma digitale, ai sensi del Dlgs 18 dicembre 1997 n. 463, con le modalità previste dal Dpr 18 agosto 2000, n. 308 e dal decreto direttoriale del 13 dicembre 2000, per la trasmissione degli atti notarili. La circolare precisa, oltre a ciò, il superamento del numero di partita per le intestazioni catastali, che saranno di fatto sostituite dai dati anagrafici e codice fiscale dei possessori, per analogia con l’archivio dei pubblici registri immobiliari. Sono infine illustrate dalla nota dell’Agenzia, una serie di modificazioni e semplificazioni introdotte nelle casuali delle variazioni, nonché una sequenza di specifiche tecniche, nella compilazione delle planimetrie e nelle descrizioni correlate alle denunce medesime. In effetti, le disposizioni del decreto e i contenuti della circolare, sono destinati a modificare e semplificare radicalmente il rapporto fra i tecnici professionisti e amministrazione in quanto, a regime, quando gli operatori saranno collegati alla rete informatica del Territorio Sister, non solo per la trasmissione degli elaborati, ma anche per le consultazioni, di fatto si renderà superfluo l’accesso agli uffici, riducendo drasticamente tempi e costi degli accessi, anche a vantaggio dei possessori. Attualmente, alla rete ipocatastale, da tempo sono collegati ben 3.300 notai (su 5.000), tramite la loro rete unificata Run, nonché 2500 utenti istituzionali, amministrazioni pubbliche e Comuni. Quanto prima però, anche i geometri professionisti potranno essere collegati alla rete, tramite la società Geoweb costituita dal loro Consiglio nazionale, che ha stipulato una convenzione con l’agenzia del Territorio per offrire ai propri associati, a un canone annuo molto contenuto, il servizio già operante di consultazioni catastali su tutto il territorio nazionale, ma che in tempi brevi sarà in grado di mettere a disposizione degli iscritti, anche la consultazione di planimetrie e mappe digitali, oltre alla trasmissione degli atti Docfa e Pregeo, nonché le ispezioni ipotecarie. Si tratta, quindi, di un grosso salto di qualità, per i servizi messi a disposizione dei tecnici delegati dai cittadini, che oltre a tradursi in una forte riduzione dei tempi per l’evasione degli incarichi, consentirà loro di fornire servizi aggiuntivi a quelli attuali, come quello previsto dall’articolo 2, comma 5, del Dm 701/94, quando sarà attivato, che prevede in caso di trasferimento inter vivos o mortis causa di fabbricati che non abbiano subito modifiche, la presentazione di una planimetria con l’indicazione della superficie di ciascuna unità immobiliare, certificata da un tecnico professionista. Tale procedura potrebbe essere utilizzata anche per il recupero degli oltre due milioni di planimetrie mancanti nell’archivio catastale perché inizialmente non ne era prevista la presentazione, o perché a seguito di eventi bellici, tellurici o accidentali, sono andate perdute, ma senza le quali non sarà possibile completare le operazioni di revisione generale degli estimi in corso. Fonte Norme Tributi – Il Sole24Ore Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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