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Transizione 4.0 e cessione dei crediti fiscali sugli investimenti. Il Senatore del M5S Mario Turco ha presentato una mozione in Senato a favore della cedibilità dei crediti: “Un “Superbonus Liquidità” a favore di imprese e professionisti a sostegno di investimenti nell’economia green, nell’innovazione tecnologica e nel Sud Italia” Con l’obiettivo di garantire lo sviluppo del nostro paese semplificando la burocrazia, il Senatore del M5S Mario Turco, insieme a 68 colleghi, ha presentato una mozione dare la possibilità ai soggetti beneficiari di crediti d’imposta per l’acquisto dei beni strumentali previsti dal piano Transizione 4.0, ma anche per gli investimenti nel Mezzogiorno e in Zone economiche speciali, di monetizzare subito il credito fiscale spettante. “Un “Superbonus Liquidità” a favore di imprese e professionisti a sostegno di investimenti nell’economia green, nell’innovazione tecnologica e nel Sud Italia”, così lo definisce sul proprio profilo facebook lo stesso Senatore. I Senatori chiedono di recuperare la misura stralciata dal decreto Sostegni dopo l’intervento della Ragioneria di Stato, che aveva sollevato dubbi “alla luce delle incertezze sull’impianto metodologico a parità di modalità di fruizione, sostenendo altresì che la facoltà di cessione del credito comporterebbe di fatto il superamento della capienza fiscale dei beneficiari, e pertanto renderebbe il credito “pagabile”. Uno degli obiettivi del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è il miglioramento della produttività delle imprese, ma sono necessari investimenti legati principalmente alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica. In Italia gli investimenti dal 1999 sono cresciuti meno che nel resto dell’euro zona, con un impatto negativo sull’andamento della produttività rispetto al resto d’Europa. In questa situazione di emergenza sanitaria ed economica “gli investimenti privati sono ostacolati dalla mancanza di liquidità, dal ridotto capitale proprio, dall’aumento dell’indebitamento e dal peggioramento degli indici di bilancio che inevitabilmente ridurrà la capacità di accesso al credito bancario delle imprese”. Il piano nazionale transizione 4.0 del PNRR, riconosce crediti d’imposta alle imprese per investimenti in beni strumentali materiali ed immateriali, in ricerca e sviluppo, in innovazione tecnologica, digitalizzazione e in formazione. L’allargamento al piano nazionale transizione 4.0 della “circolazione dei crediti d’imposta, oltre che al superbonus mobili, elettrodomestici ed aree verdi, garantirebbe liquidità immediata alle imprese, oltre che ai cittadini, e la realizzazione degli investimenti necessari a migliorare la produttività del sistema, realizzando un vero cambio di paradigma”. L’obiettivo della mozione è dunque di permettere alle imprese di optare, al posto della compensazione diretta dalle imposte, per lo sconto in fattura e la cessione del credito al fornitore (come per il Superbonus 110%), oppure di ottenere liquidità attraverso l’anticipazione a un istituto di credito o intermediario finanziario. La mozione stabilisce inoltre che i “cessionari debbano poi utilizzare i crediti ceduti in compensazione con le medesime modalità e impegni finanziari per la finanza pubblica con le quali sarebbero stati utilizzati dal soggetto cedente; che la quota di credito non utilizzata nell’anno non possa essere usufruita negli anni successivi né possa essere richiesta a rimborso”. “Per il funzionamento di questa innovazione nella gestione delle agevolazioni fiscali, abbiamo previsto la costituzione di una piattaforma elettronica, che sarà gestita dall’Agenzia delle Entrate, sulla quale tali crediti potranno circolare nella piena sicurezza giuridica e fiscale”, conclude il Senatore Turco. Tutte le associazioni di categoria si sono espresse a favore di questa soluzione, che garantirebbe molti vantaggi alle imprese tra cui monetizzare subito il credito d’imposta; accelerare la transizione ecologica e tecnologica; aumentare la capacità di finanziamento; migliorare la produttività; ridurre il rischio di credito del sistema bancario; creare nuova occupazione… Senza dimenticare i rilevanti effetti a livello macroeconomico a partire da un aumento immediato del PIL, senza generare debito pubblico e compensando le risorse finanziarie necessarie con la crescita economica legata ai maggiori investimenti. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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