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Oltre settecento persone hanno assistito al Convegno Economico della 27° edizione di Cersaie, il salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno, promosso da Confindustria Ceramica e organizzato da Edi.Cer.spa in collaborazione con BolognaFiere.“Competitivita’ e credito oltre la crisi” è il titolo dell’incontro che si è tenuto oggi presso il Palazzo dei Congressi di Bologna. Dopo il saluto iniziale del Presidente di BolognaFiere Fabio Roversi Monaco, alla tavola rotonda coordinata dal giornalista Maurizio Beretta, hanno preso parte il Vice Ministro per lo Sviluppo Economico Adolfo Urso, il Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, il Deputy Ceo di Unicredit Group Roberto Nicastro e il Presidente di Confindustria Ceramica Franco Manfredini.Franco Manfredini ha aperto il convegno sottolineando quanto, dallo scorso anno, l’impatto della crisi abbia influenzato il settore immobiliare internazionale e di conseguenza abbia investito il settore ceramico. A distanza di un anno però va detto che, nel secondo trimestre, rispetto ai primi tre mesi del 2009 si è assistito ad un rimbalzo nelle vendite, con effetti per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica inferiori a quelli di altri settori manifatturieri.“Per fronteggiare questa situazione – ha ribadito il presidente Manfredini – è stato necessario ridurre la produzione utilizzando tutti i margini di flessibilità. Si è cercato di contenere i costi e di operare ristrutturazioni aziendali ricorrendo all’intera gamma degli ammortizzatori sociali”. A questo proposito Manfredini ha ricordato l’importanza dei contratti di solidarietà che hanno coinvolto in modo non conflittuale le parti sociali, un grande esempio di coesione sociale che ha visto protagonista anche l’Assessore regionale alle Attività Produttive Duccio Campagnoli.“L’industria ceramica – ha concluso Manfredini – ha una grossa vocazione all’esportazione e da sempre è un convinto globalizzatore anche se è altresì convinta che occorrano regole uguali per tutti. Noi non temiamo i Paesi che beneficiano di un basso costo di mano d’opera, a condizione che non adottino politiche commerciali volte a definire prezzi all’estero inferiori a quelli praticati nel proprio paese. Infine sottolineo la necessità per l’Italia di una politica energetica che offra ai privati e alle imprese tariffe in linea con quelle degli altri paesi sviluppati”.Hai poi preso la parola il Deputy CEO di Unicredit Group Roberto Nicastro, il quale ha sottolineato quanto la manifattura di qualità, in modo particolare quella dell’industria ceramica italiana, rappresenti uno dei pilastri sui quali si può costruire la crescita del nostro paese. “Questa è una delle più brutte recessioni che si ricordino a memoria d’uomo – ha aggiunto Nicastro – e in una simile situazione tutti gli operatori economici diventano più prudenti, i fatturati e gli investimenti calano e anche la prudenza creditizia riflette una preoccupazione maggiore per il futuro. Nonostante ciò le banche italiane hanno resisto più agevolmente alla cosiddetta ”finanza creativa” che in Italia non ha provocato gli effetti disastrosi registrati in altri paesi”. “Le banche italiane, e Unicredit Group in particolar modo – ha concluso Nicastro – credono nel sistema industriale italiano e nel suo sviluppo oltre confine ed hanno interesse a supportare le nostre aziende, anche attraverso una stabile presenza estera per aggredire con successo i nuovi mercati”.Il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, nel suo intervento, dopo aver riconosciuto al Cersaie un ruolo di grande prestigio per il nostro Paese, ha ringraziato il Presidente di Confindustria Ceramica Franco Manfredini per il riconoscimento degli impegni profusi dalla Regione nella gestione delle crisi aziendali da parte dell’assessore Duccio Campagnoli ed ha enucleato alcune delle scelte radicali e importanti che la Regione Emilia-Romagna ha messo in atto con tutte le forze sociali per affrontare la crisi. “Innanzitutto – ha ricordato Errani – ci siamo impegnati nel tentativo di non ridurre né la base produttiva né il livello occupazionale; abbiamo investito per i prossimi 2 anni, d’accordo con il Governo, 520 milioni di euro sui consorzi fidi e le cooperative di garanzia, per sostenere il rapporto fra imprese e credito”.“Stiamo intervenendo per favorire questo rapporto su due punti – ha dichiarato Errani: primo fra tutti la valutazione reale del business e la capacità di facilitare e premiare quelle imprese, piccole e medie, che sono il motore del nostro paese. Il nostro obiettivo è la salvaguardia del tessuto manifatturiero di questa regione, straordinario patrimonio che negli anni passati ha registrato performance eccezionali sul fronte delle esportazioni”. Ha concluso i lavori il vice Ministro per lo Sviluppo Economico Adolfo Urso che ha evidenziato gli impegni del Governo in merito ad una maggior trasparenza dei mercati al fine di concretizzare la tanto acclamata liberalizzazione. “A questo proposito – ha aggiunto Urso – è stata fissata la data limite del 2010 per la conclusione del Doha Round, il tavolo negoziale finalizzato all’abbattimento dei dazi ed all’eliminazione delle pratiche protezionistiche. Il Governo è favorevole a supportare e a tutelare le imprese per ripristinare regole uguali per tutti, soprattutto per quanto concerne la lotta al dumping”.“Rispetto al tema delle politiche energetiche – ha precisato il vice ministro – credo sia doveroso ridurre l’emissione di CO2 a salvaguardia dell’ambiente puntando sulle fonti rinnovabili e sul nucleare: l’energia è un elemento fondamentale per le nostre imprese e non deve diventare un ostacolo alla loro competitività”.Il vice ministro ha concluso elogiando l’industria ceramica italiana che ha definito “campione di successo” per essere stata in grado di creare un prodotto ad alto valore aggiunto capace di competere a livello internazionale, pur partendo da materie prime povere: condizione che ha consentito di creare occasioni di sviluppo su più mercati esteri, affiancando alla internazionalizzazione produttiva quel valore aggiunto della ceramica italiana esportata all’estero . 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