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L’esigenza di sfruttare al meglio gli spazi esterni del proprio immobile è sempre più diffusa e la varietà di soluzioni che consentono di ricavare uno spazio coperto e quindi vivibile anche nel corso dei mesi invernali sono attualmente molteplici. In questo articolo forniamo le indicazioni essenziali per capire quali permessi è necessario richiedere quando si desidera chiudere un terrazzo o un balcone, evidenziando le differenze tra le due soluzioni principali: una veranda tradizionale oppure una pergotenda. Indice: Veranda tradizionale per chiudere il balcone Pergotenda per chiudere il terrazzo Realizzare una piccola veranda per chiudere un balcone e ricavare un ulteriore volume abitabile oppure installare una pergotenda per ottenere un’area riparata dal sole, dalla pioggia e, mediante l’aggiunta di un sistema di chiusure verticali, anche dal vento, rappresentano progetti dal costo contenuto e in grado di offrire un’ottima resa estetica e funzionale. Ciò che complica questo tipo di interventi, spesso, è la comprensione dell’esatto iter burocratico da seguire per ottenere i necessari permessi e completare il progetto nel rispetto di tutte le norme che regolano le ristrutturazioni e le modifiche edilizie. Veranda tradizionale per chiudere il balcone Realizzare una veranda per chiudere il perimetro del balcone è una soluzione ottima per sfruttare a pieno questo spazio, trasformandolo in un ulteriore volume abitabile. A seconda dei materiali e delle caratteristiche della struttura selezionata, è possibile ottenere uno spazio perfettamente isolato dall’ambiente esterno, da adibire ai più svariati utilizzi. Veranda per esterni Chiudere il balcone con una veranda offre l’evidente vantaggio di aumentare la superficie abitabile della casa. Tuttavia, l’incremento del volume complessivo dell’immobile e la modifica dell’aspetto di una facciata rappresentano fattori che rischiano di configurare l’opera come un abuso edilizio. La costruzione di una veranda, infatti, non rientra tra gli interventi di libera edilizia, indipendentemente dalle sue dimensioni. Per definizione, infatti, la veranda rappresenta una costruzione fissa, che può essere rimossa solo demolendola e la cui costruzione, peraltro, impone un aggiornamento della scheda catastale e delle tabelle millesimali dello stabile. Iter amministrativo necessario per l’installazione della veranda Attualmente, nella maggior parte delle regioni italiane, l’iter amministrativo prevede la presentazione della DIA, ovvero della Dichiarazione di Inizio Attività presso gli uffici del comune competente. Il documento, redatto da un geometra, un ingegnere o un architetto, deve includere il progetto tecnico dell’opera da realizzare e una relazione che attesti il rispetto di tutte le norme vigenti in materia di sicurezza edilizia. Il comune ha un arco di tempo pari a 30 giorni per esaminare la DIA e, eventualmente, opporsi al progetto. Superato questo termine, vige la regola del silenzio-assenso ed è quindi possibile procede con i lavori anche in assenza di un aperto consenso. In ogni caso, è importante ricordare che l’avallo di questo genere di richieste è sempre subordinato all’esistenza di una volumetria residua dell’immobile considerato, ovvero alla possibilità di aggiungere un ulteriore volume abitativo senza oltrepassare i limiti imposti dal piano regolatore della zona di appartenenza. Il nuovo ambiente deve inoltre rispettare tutti i parametri imposti dal regolamento di edilizia e di igiene locali per quanto concerne l’illuminazione e l’areazione dello spazio destinato ad uso abitativo. La situazione si complica ulteriormente quando lo stabile oggetto dell’intervento è inserito in un contesto urbano o rurale sottoposto a vincoli architettonici o paesaggistici: in questo caso, è necessario rivolgersi alla sovraintendenza locale per sincerarsi dei requisiti da rispettare per la scelta di materiali e colori, qualora sia effettivamente possibile procedere con i lavori. Pergotenda per chiudere il terrazzo Le pergotende rappresentano una soluzione di compromesso che consente di ottenere il comfort e la protezione offerti da una veranda unendoli ai vantaggi di una struttura simile a quella di un pergolato, cioè leggera e amovibile. Il portale pergotende.it illustra tutte le caratteristiche e i pregi dei vari modelli, ma soprattutto offre informazioni tecniche sulla realizzazione e sulla delicata questione delle normative e dei permessi. Tende Automatizzate In via generale si può affermare che, nonostante la mancanza di una normativa valida a livello nazionale che consenta di uniformare i regolamenti relativi alla realizzazione di questi e altri interventi di ottimizzazione dell’outdoor domestico, in molti comuni italiani l’installazione di una pergotenda è attualmente considerata un intervento di libera edilizia, un dato confortato da diverse sentenze della Cassazione. La pergotenda, in qualità di struttura pertinente ad un immobile principale e amovibile in qualunque momento, può essere installata senza la richiesta di permessi presso le autorità competenti. Questo tipo di struttura, caratterizzata da pali e altri elementi di sostegno generalmente in legno o in alluminio, sormontata da una copertura retraibile, non va ad alterare in modo permanente l’aspetto dello stabile, non genera un ulteriore volume abitativo e non va in alcun modo a modificare la destinazione d’uso dello spazio coperto. Anche se per l’installazione di una pergotenda non è richiesta alcuna autorizzazione specifica, ciò non vuol dire che queste strutture possano sempre essere posizionate a proprio piacimento. Prima di procedere con l’acquisto e il montaggio della pergotenda è opportuno assicurarsi che il quartiere o la zona considerata non siano sottoposti a vincoli paesaggistici particolari e che non sussistano regolamenti locali o condominiali che ne vietino la realizzazione. Per chiudere un terrazzo e creare un ambiente riparato con l’installazione di una pergotenda si rende necessario il ricorso ad un sistema di chiusure verticali. Se il perimetro della pergotenda viene chiuso ricorrendo ad un sistema come “Ermetika”, rappresentato da pannelli in PVC appositamente progettati, l’ulteriore intervento continua ad essere esente dalla richiesta di autorizzazioni. Se invece si sceglie di chiudere la struttura ricorrendo a delle pareti in vetro, automaticamente la pergotenda perde il suo carattere di opera precaria e, in assenza dei dovuti permessi, rischia di essere contestata configurandosi come abuso edilizio. In generale, la pergotenda si presta perfettamente alla creazione di uno spazio outdoor coperto, specie quando viene addossata direttamente ad una delle facciate dello stabile: essa consente di migliorare la vivibilità degli spazi esterni senza la necessità di affrontare tediose lungaggini amministrative. Viceversa, quando la necessità è quella di aggiungere un ulteriore spazio abitabile alla casa, la veranda rappresenta il sistema più conveniente. Scoprite i prodotti che Infobuild ha selezionato per voi Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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