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Lo rendono noto, in un comunicato congiunto, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed il Ministero dello Sviluppo Economico. Il prossimo 2 aprile partirà, infatti, il Mercato volontario delle unità di emissione di CO2, gestito dal Gestore del Mercato Elettrico – GME che va ad aggiungersi alle altre ‘borse delle emissioni’ europee (Exaa- Austria, Ecx- Olanda, Eex- Germania, Powernext- Francia e Nordpool- Norvegia). Il mercato delle quote di emissione fa parte degli strumenti utili al rispetto degli impegni posti dal Protocollo di Kyoto per il taglio delle emissioni di CO2 responsabili dei mutamenti climatici. Sono soggetti ai limiti di emissione oltre 12 mila impianti industriali europei che svolgono le seguenti attività: attività energetiche (termoelettrico, impianti di combustione con potenza superiore ai 20 MW, raffinerie), produzione e trasformazione di metalli ferrosi, produzione di cemento, calce, vetro, ceramica e carta. L’avvio del mercato colma il ritardo accumulato dall’Italia rispetto agli altri paesi europei nella realizzazione di una piattaforma di scambio dell’anidride carbonica, offrendo così alle imprese italiane la possibilità di operare sulla nuova borsa al fine di ottimizzare i programmi di contenimento delle emissioni nocive all’ambiente. Il GME, sfruttando il know-how acquisito attraverso l’organizzazione e la gestione del mercato dei Certificati verdi e del mercato dei Titoli di efficienza energetica (Certificati bianchi), ha predisposto una sede di negoziazione che è organizzata secondo criteri di neutralità, trasparenza, obiettività, nonché di concorrenza tra gli operatori. La ‘Borsa delle emissioni’ del GME offre un sistema di tariffe tra le più competitive in Europa, sia per quanto riguarda il costo annuale fisso (che per il primo anno è nullo e successivamente è pari a 2500 euro), sia per il costo variabile, pari a 0,0025 Euro per ogni quota negoziata. Non solo, ma il mercato è strutturato per essere di facile utilizzo, ed incoraggiare anche la partecipazione delle Piccole e medie imprese. La ‘Borsa delle emissioni’ italiana è un mercato con consegna “a pronti” delle unità di emissione (mercato ‘spot’), con un lotto minimo di offerta di 500 unità. Le sessioni di mercato sono giornaliere (dalle 9 alle 16 di tutti i giorni lavorativi) e gli scambi sono in contrattazione continua. E’ prevista la garanzia totale degli acquisti (tramite deposito fruttifero) e la garanzia di consegna delle unità acquistate (tramite trasferimento iniziale delle unità sul conto del GME). Per essere ammesso al mercato l’operatore deve essere titolare di un conto deposito delle unità di emissione presso uno dei registri europei e sottoscrivere una domanda e un contratto di adesione alle regole del mercato. Per il funzionamento del mercato il GME ha aperto un conto di deposito presso l’Apat (Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici). Chi vuol vendere le quote di emissione sulla ‘Borsa delle emissioni’ italiana trasferisce le unità che intende scambiare sul conto proprietà intestato al GME. Le proposte di acquisto e vendita vengono quindi ordinate in un book di negoziazione. Ciascun book presenta le migliori proposte di acquisto e di vendita ordinate secondo priorità di prezzo (in caso di prezzo uguale, le proposte sono ordinate secondo l’ordine temporale di ricevimento da parte del sistema informatico del GME). Esiste un book di negoziazione diverso delle unità di emissione assegnate dai Piani di assegnazione nazionali per ciascun periodo di riferimento (fase I: anni 2005-2007; fase II: anni 2008-2012). Per ulteriori informazioni www.sviluppoeconomico.gov.it Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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