Digitalizzazione per la sostenibilità degli edifici: il ruolo della tecnologia per decarbonizzare l’edilizia 02/12/2024
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Digitalizzazione per la sostenibilità degli edifici: il ruolo della tecnologia per decarbonizzare l’edilizia 02/12/2024
A cura di: Fabiana Murgia Indice degli argomenti Toggle Lo tsunami regolatorio e la futura rivoluzione del settore della climatizzazioneCome raggiungere tali obiettivi?Come stanno cambiando gli obiettivi a lungo termine per l’Europa?Sistemi radianti a basso spessore e bassa inerzia: normative ed esempi applicativiProgettazione e installazione dei sistemi radianti a basso spessoreLa disinfezione aeraulica e degli ambientiCome ovviare alla presenza di agenti patologici?Efficienza e sostenibilità: il contributo dei sistemi di pompaggioEfficienza e sostenibilità senza rinunciare al benessere climatico. Qual è la soluzione?I sistemi centralizzati con tecnologia VRF: la climatizzazione efficiente per il comfort degli ambientiClimatizzatori Buderus, offri il clima ideale ogni giorno dell’anno Il convegno del mattino ha visto la partecipazione di relatori di spicco che hanno parlato di climatizzazione e raffrescamento efficiente e sostenibile, portando la propria esperienza formativa e sul campo per offrire una visione relativa alle tipologie di sistemi esistenti sul mercato e all’approccio messo in atto per perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione e neutralità climatica. Lo tsunami regolatorio e la futura rivoluzione del settore della climatizzazione Il convegno si è aperto con l’intervento dell’ingegner Giacomo Di Stefano di Assoclima dal titolo “Lo tsunami regolatorio e la futura rivoluzione del settore della climatizzazione per perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione e neutralità climatica”. L’intervento ha introdotto una serie di iniziative messe in atto dall’Europa per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione tra cui REPowerEU, il piano approvato a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina con l’obiettivo di risparmiare energia, produrne di pulita e diversificare l’approvvigionamento energetico, e l’ormai noto Fit for 55, un pacchetto di proposte finalizzate all’attuazione di iniziative volte a ridurre le emissioni dell’UE di almeno il 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica al 2050. REPowerEU, nello specifico, ha permesso di dare una spinta a una serie di obiettivi già i discussione al momento dell’approvazione. Un esempio è dato dalla possibilità messa sul piatto di incrementare l’obiettivo vincolante sulle energie rinnovabili dal 40% al 45%. Sappiamo, poi, quali misure sono state introdotte in previsione dell’inverno 2022-2023, richiedendo un contenimento della temperatura degli ambienti interni e puntando alla riduzione del consumo di gas del 15% nel periodo compreso tra agosto e marzo. Come raggiungere tali obiettivi? Attraverso una serie di interventi che toccano tutti gli aspetti energetici, l’uso del suolo o della silvicultura, alcuni meccanismi di adeguamento del carbonio e l’incremento di sistemi per la produzione di energia rinnovabile in tutti i settori, inclusi quello dell’aviazione e marittimo. Come stanno cambiando gli obiettivi a lungo termine per l’Europa? L’ingegner Giacomo Di Stefano ha analizzato una serie di iniziative promosse dall’UE che prevedono azioni con effetti a lungo termine per il raggiungimento degli obiettivi climatici. Ne citiamo alcune. La Commissione Europea ha avanzato una proposta relativa all’Energy Efficiency Directive. Per la prima volta i target saranno vincolanti e sono stati posti obiettivi di riduzione dei consumi di energia primaria e finale al 2030 sia in termini di riduzione annuale che accumulata. Inoltre le PA dovranno preferire l’adozione di prodotti contraddistinti da etichette con le classi energetiche più alte e ogni anno almeno il 3% della superficie lorda degli edifici pubblici dovrà essere riqualificata energeticamente. La Renewable Energy Directive prevede, invece, una percentuale di energia rinnovabile nel mix energetico, che include parte elettrica e termica, pari al 42,5% nel 2030, raddoppiando quindi lo share attuale. Per quanto riguarda gli edifici, nello specifico, la percentuale di rinnovabili sale al 49%. Per poter raggiungere questo obiettivo in Italia è importante cercare di incrementare la quantità di bio-fuel e idrogeno nella rete gas, una necessità che richiede l’impegno dei produttori di componenti e apparecchi per poter favorire l’integrazione.La direttiva relativa alle performance degli edifici, Energy Performance of Buildings Directive, riconosce il settore come chiave della transizione ecologica. La misura, però, risulta essere la più controversa delle tre ma è anche la più importante per raggiungere i target di riduzione delle emissioni, prima, e di neutralità climatica al 2050. La direttiva introduce una nuova definizione parlando di zero-emissions building: l’idea nel lungo termine è che tutti gli edifici in Europa dovranno essere a zero emissioni entro il 2050. A questa nuova definizione si aggiunge, poi, la possibilità di utilizzare generatori certificati per lavorare con green gases, nonostante il divieto di utilizzare sistemi a combustibili fossili. Compare, inoltre, per la prima volta il tema della qualità dell’aria, molto sentito a seguito della pandemia. Le direttive sono state accompagnate anche da un Green Deal Industriale Europeo, basato su quattro pilastri: Un contesto normativo prevedibile e semplificato Un accesso più rapido ai finanziamenti Il miglioramento delle competenze Commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti Sistemi radianti a basso spessore e bassa inerzia: normative ed esempi applicativi L’Ing. Clara Peretti ha incentrato il proprio intervento sui sistemi radianti a basso spessore e bassa inerzia, con focus sulle normative e su alcuni esempi applicativi. I sistemi radianti a soffitto sono spesso associati al concetto di bassa inerzia, mentre per quanto riguarda il pavimento la tematica è in fase di discussione: è attesa la prima norma sui massetti che definisce requisiti e caratteristiche di un sistema radiante a basso spessore e bassa inerzia. Vi sono, comunque, normative esistenti alle quali si può fare riferimento che definiscono diverse tipologie di sistema radiante, ossia sistemi a pavimento, a parete e a soffitto.I sistemi radianti a pavimento si distinguono in due tipologie: a basso spessore e ad alto spessore. I sistemi a basso spessore sono generalmente caratterizzati da un isolante da circa 3/4 cm e una tubazione tradizionale sormontata dai classici 30 cm di massetto. In questi sistemi l’inerzia è ottenuta mediante il lavoro sinergico dei diversi elementi. Le norme UNI EN 1264 e UNI EN ISO 11855 includono solo alcune tipologie di sistemi radianti annegati. La tecnologia ad oggi più diffusa nei nuovi edifici è il sistema radiante a pavimento bugnato di tipologia A2. Il sistema di tipo B, diffuso da molti anni sul mercato, presenta caratteristiche interessanti sotto il profilo del basso spessore, mentre i sistemi di tipo H1, con isolante, e H2, senza isolante, sono generalmente utilizzati nell’ambito di ristrutturazioni. Nello specifico la seconda tipologia si inserisce bene nelle situazioni che richiedono uno spessore limitato. Tra i sistemi nuovi troviamo i sistemi di tipo A e di tipo I. Progettazione e installazione dei sistemi radianti a basso spessore Per quanto riguarda le ristrutturazioni sappiamo che solitamente i problemi riguardano lo spessore e le tempistiche stringate di cantiere, problematiche prese in considerazione assieme ad altre esigenze di cantiere dal decreto “Requisiti minimi” del 2015 che deroga le altezze minime dei locali abitati fino a un massimo di 10 cm nel caso di installazione di impianti radianti.Considerando la presenza sul mercato di sistemi a basso spessore possiamo concludere che la deroga potrà essere utilizzata nel caso in cui il riscaldamento radiante integri uno strato di isolamento, favorendo un incremento dell’efficienza. Quando si progetta un sistema di riscaldamento radiante nell’ambito di una ristrutturazione è bene prestare attenzione anche all’acustica, mantenendo le condizioni acustiche al momento dell’intervento o migliorandole. L’obbligo riguarda, comunque, solo gli edifici nuovi. La disinfezione aeraulica e degli ambienti L’Ing. Luca Ferrari ha parlato di disinfezione aeraulica e degli ambienti, tema particolarmente sentito a seguito della pandemia che ha puntato i riflettori sulla qualità dell’aria negli spazi confinati.Esistono diversi tipi di inquinanti, di natura fisica, biologica e chimica, che possono causare danni non indifferenti alla salute delle persone. A tale proposito è necessario praticare la disinfezione degli ambienti, una particolare procedura che serve ad eliminare agenti inquinanti quali virus e batteri o neutralizzarli, rendendoli innocui negli spazi, abitati di lavoro, e nelle condotte d’aria. Il progettista, quindi, non deve occuparsi solamente di temperatura e umidità, ma anche di situazioni più peculiari, controllando il livello di contaminazione batteriologica per garantire salubrità e comfort. Come ovviare alla presenza di agenti patologici? Si può procedere ventilando gli ambienti mediante apertura delle finestre o filtrando le particelle. E’ bene considerare anche l’effetto vermicida posseduto dalle lampade UV-C che emettono lunghezze d’onda apposite per l’eliminazione degli agenti patogeni. Si tratta comunque di strumenti da utilizzare con cautela dal momento che possono creare problemi di salute come irritazioni cutanee e problemi alla vista. L’azione deve avvenire quindi in maniera diretta, liberando l’ambiente dalla presenza di persone durante il trattamento, o indiretta, facendo attenzione a non esporre le persone ai raggi ultravioletti posizionando la soluzione a soffitto o a pavimento. Efficienza e sostenibilità: il contributo dei sistemi di pompaggio Il primo intervento pomeridiano è stato tenuto dall’Ing. Matteo Durante di Wilo, che si è concentrato sulla funzione svolta dai sistemi di pompaggio Wilo e sull’efficienza garantita. Efficienza e sostenibilità rappresentano oggi i punti chiave per la realizzazione degli impianti e i sistemi di pompaggio possono dare un contributo fondamentale nell’ambito della distribuzione, che può essere: a portata fissa, senza variabilità del servizio di circolazione dell’acqua nell’impianto, a portata variabile, con variabilità del servizio di circolazione in funzione di ciò che occorre realmente. Per la tipologia a portata fissa l’efficienza può essere migliorata agendo sulla sostituzione della pompa, riducendo le ore di funzionamento o trasformando l’impianto in un sistema a portata variabile. Anche nel caso dell’impianto a portata variabile può essere migliorata l’efficienza, sostituendo la pompa con un prodotto più performante o modificando la modalità di regolazione agevolando le condizioni di comfort. I sistemi a portata variabile sono entrati nel mercato a seguito di una crescente sensibilità degli utenti nei confronti della tutela ambientale. Un esempio di sistema a portata fissa è, infatti, il termosifone privo di valvola termostatica, ad oggi non più utilizzato. Nel caso di radiatori dotati di valvola termostatica è possibile abbinare una pompa fissa, meno performante, o modulante, che permette di attuare una regolazione personalizzata sulla base delle esigenze dell’utente.Le modalità di regolazione variano in base all’utilizzo della pompa; le pompe elettroniche permettono di adattare le prestazioni in funzione delle esigenze dell’impianto a portata variabile e regolare le caratteristiche in base a temperatura, pressione e portata. Ci sono poi pompe smart che permettono di interagire con l’impianto con maggiore flessibilità rispetto alle pompe elettroniche. WILO ha inserito nella proposta di soluzioni la pompa Smart Wilo-Stratos MAXO, dotata di innovative funzioni di risparmio energetico ottimizzate e in grado di nuovi standard in termini di efficienza energetica per le applicazioni HVAC e per acqua potabile destinate all’uso commerciale. Fondamentale in queste pompe è la funzione di connettività che permette di collegare più pompe tra loro o con sistemi esterni creando una vera e propria rete. Efficienza e sostenibilità senza rinunciare al benessere climatico. Qual è la soluzione? Sono tre i temi trattati da RBM MORE nel corso del webinar: efficienza, risparmio energetico e benessere climatico. L’obiettivo è quello di riuscire a conseguire gli obiettivi di efficienza e risparmio senza rinunciare alla condizione di benessere oggi più che mai voluta. Per poter raggiungere l’efficienza energetica è necessario passare attraverso due tecnologie: la pompa di calore e i sistemi di climatizzazione ad elevata efficienza. L’energia elettrica è la fonte principale di questi sistemi è l’energia elettrica. Oggi i sistemi radianti giocano un ruolo determinante nella transizione energetica e devono adeguarsi ai nuovi edifici velocizzando la reazione alle sollecitazioni. Come massimizzare, quindi, le prestazioni di questi sistemi? Controllando il sistema termico, il sistema igrometrico e il sistema qualità dell’aria. RBM MORE ha riqualificato un edifico storico ubicato in via Solferino, a Milano, trasformandolo nel proprio showroom. Si tratta di uno spazio organizzato su due piani, uno alla quota della strada, che deve affrontare una frequente apertura della porta d’ingresso e l’incapacità di sopportare eccessivi carichi meccanici sul solaio esistente, e uno interrato, per il quale è stato necessario considerare problemi di elevata inerzia termica e umidità, in particolar modo durante la stagione invernale.L’obiettivo è stato, quindi, quello di garantire efficienza e al contempo benessere climatico interno, considerando i picchi di affluenza dovuti al cambio di destinazione e gli ostacoli sopra citati. Queste considerazioni hanno portato alla scelta, tra le diverse soluzioni adottate, del sistema a secco ad alta efficienza MORE FTA. Si tratta di un pannello isolante che garantisce isolamento anche verso il basso una volta posato, dotato di alluminio superficiale e applicato mediante incollaggio direttamente sulla superficie esistente, dal momento che non necessita di massetto cementizio. La finitura è, quindi, applicata direttamente sul pannello. Ne consegue una bassissima inerzia termica e un elevato risparmio energetico, nonché il massimo comfort sia in riscaldamento che in raffrescamento. Lo spessore dell’impianto finto può essere inferiore ai 35 mm. I sistemi centralizzati con tecnologia VRF: la climatizzazione efficiente per il comfort degli ambienti Francesco Adami di Carrier ha parlato di sistemi centralizzati con tecnologia VRF, offrendo un punto di vista fuori dagli standard e al passo con gli attuali cambiamenti e spiegando perché è bene scegliere un VRF. Considerando che l’utilizzo delle pompe di calore crescerà considerevolmente nel corso degli anni sono state esplicate tecnologie e vantaggi, nonché i risparmi derivati da queste soluzioni.I problemi da affrontare attualmente sono diversi, dalle difficoltà di approvvigionamento energetico, all’incremento dei costi in bolletta, fino all’impatto negativo che riscaldamento e raffrescamento delle abitazioni hanno sull’ambiente. A tale proposito è necessario adottare soluzioni volte all’efficientamento energetico e al conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione, come le pompe di calore, elemento essenziale per il raggiungimento di questi obiettivi.E’ possibile individuare due macro tipi di pompe di calore: pompe di calore idroniche, distinte in monoblocco e splittate, che utilizzano l’acqua come fluido termovettore con vantaggi notevoli anche dal punto di vista economico, pompe di calore ad espansione diretta, distinte in mono e multi split e VRF centralizzato, dotate di scambiatori aria-gas refrigerante e che a differenza delle precedenti non utilizzano l’acqua come fluido termovettore ma direttamente il gas; ne consegue uno scambio termico in meno, con un conseguente risparmio energetico, e un trasporto di maggiore energia. Gli impianti VRF, ossia a flusso di refrigerante variabile, sono concepiti per servire un numero maggiore di locali con un’unica unità eterna e sono caratterizzati da sistemi di recupero del calore per una maggiore efficienza. Questo tipo di pompa calore offre molteplici vantaggi: elevata efficienza energetica riscaldamento e raffrescamento combinati risparmi massimi in bolletta tubazioni a sezione ridotta nessuna necessità di canna fumaria, dal momento che non vi è combustione, basso impatto strutturale sull’edificio non richiedono linee di adduzione di gas metano progettazione semplificata e tempi ridotti, nello specifico Carrier utilizza un software che permette di realizzare progetti multipiano in tempi estremamente contenuti, nessun rischio di congelamento delle tubazioni, a differenza degli impianti idronici, nessun rischio di perdite di acqua, modularità e flessibilità di installazione, possibilità di personalizzazione. Uno studio eseguito su un appartamento di 80 mq e in classe energetica B ha dimostrato come l’utilizzo di un sistema VRF, nell’arco del ciclo di vita di 30 anni dell’edificio, consentirebbe un risparmio di costi energetici compreso tra il 24% e il 26%. I sistemi VRF di Carrier si sono evoluti seguendo le esigenze di mercato, dal 2009 ad oggi, e permettono di efficientare gli edifici garantendo massimi risparmi sia in termini energetici che di costo. Ultimo arrivato in casa Carrier è il sistema XCT7 che offre massima affidabilità, migliori prestazioni, un elevato rendimento e la massima semplicità di installazione. Climatizzatori Buderus, offri il clima ideale ogni giorno dell’anno Tra design ed efficienza, le soluzioni per la climatizzazione messe a punto da Buderus offrono il clima ideale in ogni ambiente e in ogni periodo dell’anno. Sono stati questi i temi dell’ultimo intervento della giornata, che ha visto la presentazione di una serie di soluzioni capaci di soddisfare ogni esigenza climatica interna garantendo la massima efficienza, in linea con i requisiti di sostenibilità richiesti oggi.Tra le soluzioni presentate il Monosplit Logacool 176i.3, un prodotto ad elevato risparmio energetico, e Monosplit Logacool 166i.2, che rispetto al precedente climatizzatore ha un’efficienza differente in raffrescamento e in riscaldamento. La gamma Monosplit presenta una serie di vantaggi che riguardano anche la salubrità dell’aria, grazie alla dotazione di uno ionizzatore che agisce sulle sostanze inquinanti presenti negli spazi chiusi, e il controllo dell’umidità. Tutti noi sappiamo che l’aria presente all’interno delle abitazioni è contaminata a causa di una serie di fattori quali il gas dei fornelli o gli agenti patogeni provenienti dall’esterno. Grazie allo ionizzatore, unito all’azione dei filtri, le particelle inquinanti vengono bloccate e l’aria purificata. Nello specifico il modello Monosplit Logacool 176i.3 è dotato di biofiltro che agisce sui funghi e condense. Oltre allo ionizzatore queste soluzioni presentano anche una funzione di “autolavaggio” che mantiene puliti i filtri. In che modo? Attraverso la funzione di riscaldamento della batteria interna portando il climatizzatore a 56°, temperatura alla quale diversi batteri muoiono, e di raffreddamento veloce per creare condensa e lavare la batteria interna. Il comfort è garantito, poi, dalla possibilità di dirigere il flusso dell’aria grazie alla dotazione di alette regolabili. E’ necessario, infatti, evitare che l’aria colpisca direttamente le persone. A tale proposito entra in gioco il flusso d’aria 3D che si unisce alla funzione di ventilazione indiretta a beneficio di un massimo benessere. Anche la modalità “seguimi” contribuisce al comfort regolando la temperatura in base al rilevamento della temperatura ambiente tramite un sensore integrato nel telecomando a infrarossi. Un’altra funzione basata sulla regolazione della temperatura è la modalità “sleep” che garantisce le condizioni ottimali durante le ore notturne per non disturbare il sonno. Le prestazioni elevate non riguardano solo l’unità interna, ma anche la macchina esterna, caratterizzata da una ventola che aspira aria e assorbe energia con la modalità antipolvere, mantenendo il sistema pulito. Tra le caratteristiche che rendono estremamente funzionali i climatizzatori Buderus spicca la connettività, che facilita la gestione mediante smartphone anche da remoto, utilizzando una semplice app. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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