Come preparare la “Relazione Legge 10”

Come preparare la “Relazione Legge 10”

Un utile documento dell’Anit aiuta a capire come redigere correttamente la relazione Legge 10, documento da consegnare in Comune che accerta il rispetto delle prescrizioni per il contenimento del consumo energetico degli edifici.

Un documento dell'Anit per capire come redigere correttamente la relazione Legge 10

Quali sono gli aspetti più importanti di cui tener conto quando si redige la “Relazione Legge 10”? Ce lo spiega Anit che propone i 3 requisiti fondamentali di cui tener conto nella compilazione del documento.

La legge 10/91 “Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia” è nata con l’obiettivo di regolamentare l’uso dell’energia per il riscaldamento e per prima ha previsto un modello di relazione tecnica che certificasse il rispetto dei limiti allora in vigore.

La relazione tecnica è il documento da consegnare in Comune che attesta che l’edifizio, comprensivo degli impianti in esso contenuti, abbia una “performance energetica” conforme ai parametri minimi richiesti.

I 3 aspetti più importanti per la corretta redazione della Relazione

Il primo interessa la collocazione dell’intervento da progettare nel corretto ambito d’applicazione legislativo. Il decreto sui requisiti minimi (DM 26/6/15) propone infatti dieci macro-casistiche a cui il progettista deve fare riferimento per individuare il proprio intervento.

E’ dunque indispensabile sapere con precisione la descrizione degli ambiti d’applicazione e tutte le FAQ che il Ministero ha pubblicato per chiarire eventuali aspetti dubbi (ad es. come considerare il cambio di destinazione d’uso o come calcolare la % di superfici disperdente in un appartamento condominiale).

E’ poi indispensabile (secondo aspetto) conoscere la relazione Legge 10 stessa, e sapere con precisione l’elenco delle verifiche che il legislatore richiede e le modalità per documentarne il rispetto.

Non sempre infatti, spiega nel documento l’Anit, la compilazione di tutti i campi del modello di relazione suggerito dal Ministero o la compilazione di tutte le schermate di un software di calcolo, sono parametri necessari e sufficienti per attuare correttamente le verifiche richieste.

I progettisti devono sapere precisamente come presentare i risultati, come si sviluppano i calcoli e quali allegati sia necessario inserire per giustificare le scelte.
“A titolo d’esempio citiamo la verifica di H’T: per documentare i risultati il progettista deve presentare separatamente le schede delle stratigrafie coinvolte, il calcolo dei ponti termici e il computo geometrico e contestualmente il risultato della media pesata di tali fattori”.

Infine Anit come terzo aspetto fondamentale evidenzia che i progettisti devono conoscere in maniera approfondita tutto ciò che interessa, da un punto di vista normativo, il tema della Legge 10: ovvero eventuali deroghe, scomputi, esclusioni o detrazioni che possano riguardare l’intervento.
“Ad esempio un intervento che può accedere alle detrazioni del 65% offre opportunità differenti da un intervento che invece non può accedervi. Con conseguenze che coinvolgono risultati e ragionamenti da inserire nella relazione Legge 10”.

Anit ha realizzato il Volume Guida alla nuova Legge 10, aggiornato e disponibile sul sito dell’Associazione

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