Comfort abitativo e requisiti acustici degli edifici, nuova norma UNI

UNI ha pubblicato proprio in questi giorni la norma, la UNI 11444 “Acustica in edilizia – Classificazione acustica delle unità immobiliari – Linee guida per la selezione delle unità immobiliari in edifici con caratteristiche non seriali”.

Secondo Giuseppe Elia – presidente della commissione Acustica e vibrazioni dell’UNI – “L’applicazione della norma UNI 11367 ad edifici costituiti da unità immobiliari diverse l’una dall’altra comporta, nella maggior parte delle situazioni, un numero molto elevato di prove da effettuare in opera, non potendosi utilizzare i criteri di campionamento previsti quando si è in presenza di elementi tecnici sostanzialmente uguali. La nuova norma UNI 11444 offre un approccio semplificato attraverso la scelta di alcune unità immobiliari dell’edificio, più critiche sotto il profilo delle prestazioni acustiche di suoi elementi tecnici, nelle quali effettuare le misurazioni previste dalla UNI 11367. In tal modo il responsabile della classificazione acustica può utilizzare i risultati di tale valutazione per classificare le restanti unità immobiliari dell’edificio.”

Sulla base delle indicazioni contenute nella nuova UNI 11444 il tecnico che esegue le prove stabilisce la casistica e il numero delle unità immobiliari da sottoporre a misurazione. Per la selezione delle unità immobiliari maggiormente critiche, devono essere prese in considerazione tutte le criticità degli elementi edilizi e degli impianti all’interno dell’edificio.
La nuova UNI 11444 considera infatti gli elementi più problematici per l’isolamento acustico di facciata (ad esempio i serramenti), delle partizioni interne verticali (pareti divisorie) e orizzontali (pavimenti), per il livello di rumore da calpestio e per il rumore degli impianti a funzionamento continuo e discontinuo.

Ricordiamo che la norma UNI 11367 prevede quattro differenti classi di efficienza acustica: si va dalla classe 1, che identifica il livello più alto (più silenzioso), alla classe 4 che è la più bassa (più rumoroso): va considerato che, seppure il livello prestazionale “di base” sia rappresentato dalla terza classe, la stragrande maggioranza degli edifici italiani attualmente esistenti non raggiunge neppure la quarta classe… Questa griglia di classificazione viene attuata sulla base di misurazioni dei livelli sonori e non solo di dati progettuali, inoltre è prevista per singole unità immobiliari e non per l’intero edificio (ad esempio, nel caso di un condominio, la classe deve essere assegnata ad ognuno degli appartamenti che lo compongono, e non genericamente all’intero condominio).

Ai lavori di elaborazione di tale norma hanno partecipato –tra gli altri– il Ministero dell’Ambiente, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), le associazioni della filiera delle costruzioni quali Ance, Anit e Cna, la Regione Lombardia, le Università, le Associazioni dei tecnici acustici, i laboratori di prova e i fabbricanti di materiale fono isolante.

L’elaborazione della UNI 11367 era infatti un’esigenza espressa sia dal mercato che dalla Pubblica Amministrazione per risolvere molte delle imperfezioni presenti nel DPCM 5-12-1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” che hanno causato non poche incomprensioni tra i produttori e gli utilizzatori.

Per questo motivo si attende la pubblicazione del nuovo decreto che sostituisca il DPCM – del resto per buona parte abrogato nella sua efficacia – decreto che è auspicabile trovi nelle norme UNI utili riferimenti per la definizione di requisiti acustici raggiungibili, attuabili e condivisi.

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