Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
A cura di: Andrea Ballocchi Indice degli argomenti Toggle Comunità energetica a scuola: com’è nata CESLACome è stato possibile far sorgere la prima CER della Val di Fassa Si può creare una comunità energetica a scuola, sulla base di un’idea e di un progetto generato dagli stessi studenti. La conferma arriva dal Trentino, dove è nata CESLA (Comunità Energetica Scuola Ladina Asilo), avviata dagli studenti squadra di robotica “Gome neve” della Scuola Ladina. Si tratta della prima Comunità energetica della Val di Fassa. La CER si baserà sulla produzione e autoconsumo di energia generata dall’impianto fotovoltaico da 20 kW che verrà installato tra pochi giorni sui tetti di una parte del complesso scolastico. È nata come progetto per accedere alla competizione nazionale e internazionale, First Lego League, cui sono abituati a partecipare. Come hanno raccontato in occasione di un recente convegno «il tema della scorsa edizione verteva sull’energia. Occorreva quindi affrontarla proponendo un’idea che fosse innovativa, attuabile e sostenibile. Abbiamo così approfondito il tema dell’energia e siamo giunti a progettare la comunità energetica». Da qui si è sviluppata un’idea originale e per nulla scontata, il cui primo risultato è stato di far nascere una comunità energetica non a partire dall’idea degli incentivi, ma come progetto che potesse contribuire alla sostenibilità ambientale e potesse avere una forte valenza sociale. I fondi ottenuti dai futuri incentivi verranno impiegati per acquistare materiale didattico. Così l’energia diventa un pretesto per cementare il senso di comunità. Comunità energetica a scuola: com’è nata CESLA Per comprendere un mondo decisamente complesso qual è quello dell’energia, gli studenti – coordinati da Thomas Zulian, docente di matematica al Liceo e referente del gruppo di robotica – si sono avvalsi della competenza di un esperto quale il direttore del Consorzio Elettrico di Pozza di Fassa (CEP), che ha partecipato attivamente, con la collaborazione del Consorzio Elettrico di Storo, lo stesso che ha svolto un ruolo attivo nell’avvio della comunità energetica di Riccomassimo. Così Dino Detomas è divenuto un vero e proprio punto di riferimento per gli studenti coinvolti. È stato lui a introdurre gli studenti sul tema delle comunità energetiche rinnovabili e li ha messi in contatto con i membri della comunità energetica locale. Dall’idea si è passati così al progetto di creare una CER avvalendosi di energia da impianti fotovoltaici da installare sui tetti dell’asilo: oltre al liceo scientifico, il plesso ospita anche il liceo artistico e, appunto, la scuola materna. Prima però, per avviare la CER ha voluto stimolare una “partecipazione dal basso”. Così il gruppo di robotica ha voluto analizzare e comprendere quale interesse ci fosse tra i loro compagnie e gli studenti dei due licei e hanno scoperto che era assai basso. Da qui la loro opera è stata anche coinvolgere e condividere l’interesse verso le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, coinvolgendo tutti, anche i bambini della scuola materna, fino agli adulti – genitori compresi – con incontri e iniziative dedicate. Come è stato possibile far sorgere la prima CER della Val di Fassa L’impianto, di 20 kW, che verrà installato il prossimo dicembre sui tetti del complesso scolastico, sarà utilizzato per sfruttare tutta l’energia per l’autoconsumo, coprendo buona parte delle esigenze energetiche. Oltre alla sostenibilità ambientale, generata dalla possibilità di generare energia elettrica da rinnovabili senza emissioni di CO2, si è fatta attenzione alla sostenibilità sociale ed economica. A quest’ultimo proposito, CESLA è finanziata dal Consorzio elettrico di Pozza di Fassa (CEP), con il sostegno di FassaCoop, Cassa Rurale Dolomiti e Cassa Raiffeisen, mentre per coprire la restante parte ci si è avvalsi del crowdfunding, coinvolgendo i genitori e gli abitanti della zona. Il Prof. Thomas Zulian durante la presentazione di presentazione di CESLA In pratica, CEP realizza l’investimento senza che la scuola paghi nulla, beneficiando oltre tutto dell’autoconsumo e degli incentivi sull’energia condivisa; il Consorzio conta sui proventi della vendita dell’energia immessa in rete. Gli incentivi di cui beneficerà, ora che il quadro normativo è chiaro, saranno impiegati per migliorare i servizi scolastici e per acquistare materiale didattico. Il progetto è giunto fino alle fasi finali nazionali di Piacenza della First Lego League, ma non ha ottenuto la vittoria finale che gli avrebbe consentito di partecipare ai mondiali di Houston. Tuttavia i ragazzi partecipanti hanno già vinto: la CER è una realtà concreto e potrà contribuire alla transizione energetica, con un progetto “rivoluzionario per la nostra valle e la nostra comunità”, hanno concluso i ragazzi promotori. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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