Costruzioni a consulto per la svolta

L’Ance di Paolo Buzzetti chiama a raccolta tutte le associazioni del mondo delle costruzioni per mettere a punto una politica e una proposta da presentare al governo per uscire dalla crisi. E la proposta vede già d’accordo alcune componenti di quel mondo dell’industria delle costruzioni che sta soffrendo come il settore dell’auto ma per il quale, è l’esempio che sempre usa fare il presidente Buzzetti, il governo non ha varato provvedimenti analoghi. Che invece, urgono per evitare, è la dichiarazione che arriva anche dalla Finco, la federazione che associa le imprese che producono materiali e componenti per il
comparto dell’edilizia, guidata da Rossella Rodelli Giavarini, “il tracollo generale del settore”. E che trova in sintonia anche l’Aniem, l’associazione delle pmi del settore dell`edilizia e delle costruzioni, presieduta da Fabrizio Marchi, che chiede, come l’Ance, il rilancio vero del Piano casa del governo, ora che si è sbloccato l’impasse con le regioni, e lo sblocca-cantieri per le piccole e medie opere subito cantierabili, proposta che l’Ance ha presentato tempo addietro al tavolo con il ministro delle infrastrtuttre Altero Matteoli e che trova d’accordo anche Confindustria e sindacati. Dunque, l’unitarietà del settore nelle sue varie parti sociali sembra esserci ma quel che manca è l’iniziativa pubblica. “Per questo abbiamo deciso di fare gli stati generali che significa chiamare tutte le sigle delle costruzioni e i sindacati per fare un ragionamento sui provvedimenti da prendere di fronte della crisi che adesso sta esplodendo”, ha sottolineato il presidente nazionale dei costruttori, Paolo Buzzetti, “è necessario puntare sull’edilizia eco-compatibile e sul piano casa e poi insistiamo molto su riforme più strategiche. È il momento di toccare le riforme strutturali che si dovevano mettere in campo prima ma che non si sono mai fatte. Mettere mano alla riforma del sistema di qualificazione delle imprese, una revisione del sistema fiscale, la semplificazione delle procedure amministrative per migliorare la vita delle aziende”. “La conferma degli sgravi fiscali per il risparmio energetico, il cosiddetto 55%, va bene ma non è sufficiente, così come la rottamazione degli elettrodomestici legata alla ristrutturazione edilizia. Serve ben altro e noi stiamo elaborando una proposta. Inoltre, servono regole”, ha continuato Buzzetti, “Sulle nuove costruzioni vorremmo riconosciuta e certificata la qualità dove viene fatta. Ogni Regione propone i suoi incentivi ma dobbiamo costruire regole. Incentivi sul piano fiscale per chi costruisce il nuovo in questo senso e anche per gli acquirenti. Noi chiediamo incentivi sulla trasformazione del patrimonio edilizio in questo senso tutte le forze politiche sono d’accordo. A breve presenteremo al governo una sintesi di queste proposte. Sarà una proposta innovativa. Inoltre, stiamo lavorando perchè il governo conceda l’allentamento del patto di stabilità per far partire il piano delle piccole e medie opere da 3,7 miliardi immediatamente cantierabili, così come stanno facendo i governi di Francia e Spagna”.
Finco ha proposto misure a sostengo della domanda del settore residenziale, “un intervento a medio termine che preveda il concorso dello stato nella copertura di una parte degli interessi derivanti dall`accensione dei mutui bancari contratti dalle famiglie per l’acquisto dell’abitazione principale. Tale provvedimento, avendo carattere anticongiunturale, si applicherebbe agli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2009”. E puntare sul risparmio energetico.
Infine, l’Aniem Confapi ha ricordato che a rendere più pesante la situazione è “il diffuso ritardo dei pagamenti da parte delle amministrazioni: una impresa su due dichiara ritardi superiori ai 6 mesi e ha chiesto l’inversione di rotta oltre alla istituzione e convocazione della Consulta nazionale delle costruzioni, nella quale siano rappresentate tutte le tipologie del sistema produttivo (artigiani, pmi, grande impresa) e del mondo del lavoro (organizzazioni sindacali): una sede in grado di rappresentare l’intero comparto delle costruzioni e di definire soluzioni di sintesi da sottoporre al governo per fronteggiare la delicata situazione di crisi economica.

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