Costruzioni, nel 2009 investimenti in Italia visti a -6,8%

In un quadro di peggioramento che supera le precedenti previsioni, ad essere colpiti dalla crisi saranno tutti i comparti di attività sia residenziali che non, con un calo dei livelli occupazionali del 6,5%, pari a 130.000 posti di lavoro in meno.
Sono le stime previste nel terzo rapporto congiunturale sull’industria delle costruzioni in Lombardia elaborato dal centro studi Ance e Ance Lombardia che analizza i dati 2008 e fornisce delle previsioni per l’anno in corso.
Complessivamente nel biennio 2008-2009 la riduzione degli investimenti è stimabile nell’ordine dell’8,9% colpendo maggiormente il nord Italia e in particoalre il Nord Est.
Rimanendo nelle regioni settentrionali del paese, la Lombardia mostra cali più contenuti rispetto alla media nazionale e alle altre regioni dell’area con una flessione stimabile del 5,9%.
Oltre che alla generale crisi economica e dunque al calo della fiducia di famiglie e imprese, le difficoltà del settore delle costruzioni sono strettamente legate agli effetti della stretta creditizia sopratutto a danno delle Pmi, ha messo in evidenza il presidente Ance Lombardia, Luigi Colombo, nel corso della presentazione alla stampa del rapporto.
Forti aspettative sono riposte sulle scelte strategiche del governo in tema di politiche abitative e in particolare modo sul Piano Casa regionale, ma l’associazione dei costruttori edili si augura un’estensione più ampia che coinvolga anche i comparti produttivi.
“Se fosse limitato al solo comparto residenziale gli effetti del rilancio del settore che Governo e le Regioni intendono perseguire sarebbero molto contenuti. E’ assolutamente necessario che il Piano possa essere applicato anche agli ambiti produttivo e terzario”, ha detto Colombo.

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