Cresme, 41% degli ospedali è in zone a rischio sismico

Si trovano in aree a rischio sismico potenzialmente elevato oltre 21.500 strutture (scuole ed ospedali) per un totale di circa 4,7 milioni di utilizzatori.
In quelle a rischio idrogeologico ricadono, invece, quasi 3.500 strutture in cui operano circa 139.000 addetti.
Il 46% (20.865) delle scuole e il 41% (507) degli ospedali in Italia sono in aree ad elevato rischio di terremoti. Sono questi, si legge in una nota, alcuni dei principali risultati del "Rapporto sui settori scolastico ed ospedaliero italiano" realizzato dal Cresme, il Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l'Edilizia e il Territorio, per Dexia Crediop, la banca per la finanza pubblica e di progetto, e presentato questa mattina in occasione del 10* Incontro Finanziario dell'Autonomia Locale promosso dall'Istituto di credito.
Tra le Province italiane, quella di Napoli ha il maggior patrimonio scolastico ed ospedaliero esposto all'alea sismica (1.684 unita' locali, pari all'89% del totale) ed idrogeologica (361 unita' locali, cioe' il 19% del totale).
La pericolosita' degli eventi sismici o dei dissesti idrogeologici e' amplificata dall'elevata vulnerabilita' del patrimonio edilizio italiano: il 60% degli edifici e' stato costruito prima del 1971 e la normativa antisismica e' entrata in vigore nel 1974.
La vetusta' non necessariamente implica un cattivo stato di conservazione delle strutture, ma e' sicuramente indicativa della tecnica costruttiva e del non utilizzo di tecnologie antisismiche. Anche gli edifici costruiti successivamente al 1974 potrebbero non essere conformi alla legge oggi vigente, poiche' la mappa della pericolosita' del territorio e' stata modificata piu' volte negli anni.
Dal punto di vista finanziario, infine, lo studio evidenzia i costi degli eventi sismici, delle frane e delle alluvioni degli ultimi anni: la Protezione Civile valuta in oltre 100 mld euro il costo cumulato dei terremoti negli ultimi 40 anni; ingenti anche le spese di ricostruzione dovute al dissesto idrogeologico, mentre le stime Upi/Ministero dell'Ambiente degli investimenti necessari per la messa in sicurezza dell'intero territorio nazionale superano i 33 mld euro.

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