Crisi in arrivo?

Futuro poco roseo secondo l’Ance. L’Associazione Nazionale Costruttori punta il dito contro le recenti decisioni governative, prima tra tutte la supposta sospensione delle agevolazioni alle operazioni di ristrutturazione. Secondo il presidente, Claudio De Albertis, infatti, ”Il settore delle costruzioni continua ad avere un ruolo trainante per tutta l’economia nazionale, ma la sua funzione anticiclica rischia di venire messa pesantemente in discussione dalle più recenti decisioni del governo”.
Secondo i preconsuntivi Ance, infatti, dopo un 2002 che fa registrare un incremento del +2,3%, le prospettive per il 2003 sono di decisa frenata degli investimenti ( la crescita e’ quantificabile in un modesto +0,6%). Frenata che verrebbe determinata in massima parte dalla scelta del governo di sopprimere due importanti strumenti di sostegno all’attività edile: le detrazioni fiscali del 36% per le ristrutturazioni e la legge Tremonti bis. Queste alcune delle valutazioni contenute nell’ ”Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni”, i cui risultati sono stati illustrati nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato, oltre al presidente dell’Ance, il direttore generale Carlo Ferroni e il responsabile dell’ufficio studi Ance Antonio Gennari.
”Le nostre stime per l’anno in corso- ha spiegato De Albertis- confermano il trend positivo del settore, ma sono in netto contrasto con l’ultima relazione previsionale e programmatica del governo, che quantifica in un modesto + 0,4% la crescita degli investimenti in costruzioni”. Sul perché di un così netto scostamento, il presidente dell’Ance ha proposto due chiavi di lettura: l’assenza di dati e analisi approfondite da parte del governo o, peggio, la mancanza di fiducia nei confronti di un settore che ”tira ancora e crea, compreso l’indotto, il 18% della ricchezza nazionale”.
Tutt’altro scenario si profilerebbe invece se venissero prorogati i provvedimenti di agevolazione fiscale: la stima di crescita salirebbe all’1,7% con il mantenimento delle detrazioni del 36%, e, se a questo provvedimento venisse accoppiata la proroga della Tremonti-bis, si raggiungerebbe un incremento degli investimenti in costruzioni pari al 2,5% rispetto al 2002.

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